Volano, 23 novembre 1731 – Trento, 5 marzo 1806

Nacque il 23 novembre 1731 a Volano da Benedetto Tovazzi del Portegal e da Lucia Martinati, quarto di dieci fratelli. Lo stesso giorno venne battezzato dallo zio Aldrighetto, delegato a svolgere il rito dal parroco, con il nome di Giuseppe Andrea.

La famiglia Tovazzi del Portegalaveva raggiunto uno status di un certo prestigio nella vita della comunità di Volano, testimoniato dall’alto numero di ecclesiastici e dalle numerose cariche nell’amministrazione comunitaria svolte dai suoi appartenenti.

Ad esempio il padre nel 1730 era stato massaro della chiesa parrocchiale.
Ancora bambino il Tovazzi lasciò la casa paterna per recarsi a Cimone, ospite dello zio Aldrighetto, che era rettore della chiesa locale. Secondo quanto attesta il Tovazzi stesso, fu durante questo primo soggiorno con lo zio, durato fino al 1744, che prese confidenza con le lettere e la grammatica. Visto il precoce interesse per lo studio, nel 1746 si iscrivesse al pubblico ginnasio di Rovereto. Tovazzi studiò nella scuola roveretana con buonissimi risultati, vincendo premi oltre che in storia anche in letteratura.

Nel 1748 maturò l’idea di farsi frate francescano e il primo maggio 1749 venne così accolto nel convento di San Rocco, a Rovereto. L’anno successivo ricevette l’abito francescano presso il convento di Santa Maria delle Grazie di Arco e prese il nome di Giangrisostomo; nel 1751, alla fine del noviziato, fece la solenne professione religiosa.

Nel biennio 1752-1753 venne trasferito presso il convento di Cles, dal quale si recò a Borgo Valsugana per completare gli studi in filosofia. Il 20 giugno 1756, a Rovereto, celebrò la sua prima messa.

Dal 1757, tranne un breve soggiorno a Cles nel 1762, il Tovazzi rimase per più di un decennio presso il convento di San Bernardino a Trento, dove, a partire dal 1760, collaborò con l’erudito francescano Benedetto Bonelli (1704-1783). In particolare si occupò della revisione e a volte della stesura vera e propria di alcuni parti, quelle a carattere più strettamente documentario, della monumentale opera bonelliana dedicata alla storia della chiesa trentina pubblicata tra il 1760 e il 1765. Il Tovazzi venne anche invitato a partecipare al progetto, promosso e coordinato dallo stesso Benedetto Bonelli, di dare alle stampe una nuova edizione critica delle opere di san Bonaventura. La sua collaborazione con il Bonelli si interruppe nel 1769 e fino al 1772 fu impegnato lontano da Trento, prima a Cles e ad Arco, dove ricoprì l’incarico di maestro dei novizi.

Nel 1773 tornò a Trento, dove rimase fino alla morte e dove gli vennero affidati degli incarichi via via più impegnativi. Nel 1774 divenne confessore delle monache di San Michele; nel 1776 fu nominato Rubricista e Calendarista della diocesi di Trento; nel 1780 divenne bibliotecario e cappellano dell’infermeria del convento. Nel 1785 dovette trasferirsi a Rovereto in ottemperanza ai provvedimenti imperiali che fissavano un numero prestabilito di frati per ogni convento, ma già l’anno successivo tornò a San Bernardino dove fu guardiano tra il 1797 e il 1800. Morì il cinque marzo 1806 nell’infermeria del convento di Trento.

Naturalmente il lavoro di assistente di Benedetto Bonelli ha avuto conseguenze sullo sviluppo dei suoi interessi culturali anche se, a differenza del suo ‘maestro’, il Tovazzi si tenne lontano dalle roventi polemiche, non solo storiografiche, con l’ambiente illuminista. Concentrò invece la sua attività sulla raccolta di materiale archivistico, si impegnò nella regestazione di antiche pergamene e dedicò gran parte della sua produzione originale non ad argomenti di tipo istituzionale ma a temi più vicini alla vita quotidiana. Sintomo di questa diversa sensibilità storiografica sono i lavori che Tovazzi dedicò al riordino e alla trascrizione di archivi familiari e di comunità rurali, allora ritenuti di minor interesse per la ricostruzione della storia patria.

Prima di un rapido esame dei suoi principali scritti, è opportuno notare che Tovazzi mentre era in vita non ne pubblicò nessuno; questi cominciarono a essere diffusi solo dal secondo Ottocento (i suoi 133 manoscritti autografi sono conservati presso la Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento).

Tra le operazioni di trascrizione di pergamene e carte appartenute alle comunità del territorio trentino spicca quella condotta tra il 1795 e il 1797 sull’archivio della comunità del Lomaso, che conteneva documentazione riguardante tutte le valli Giudicarie e che venne raccolta ne L’archivista Lomasino. Intervenne inoltre sui fondi archivistici di Riva del Garda, Lisignago, Castagnè, Nogarè e Roncogno.

L’interesse del Tovazzi fu poi attivo nei confronti degli archivi familiari e si concretizzò nei lavori dedicati alle genealogie delle famiglie Cazzuffi, Gaudenti, Roccabruna, Thun e Balduini, mentre il Familiarum Tridentinum contiene notizie su circa un’ottantina di altre famiglie trentine. Non trascurò di raccogliere notizie su enti che si occupavano di attività sociali e assistenziali, come l’ospedale della confraternita di Santa Maria della Misericordia di Trento.

Come è logico attendersi, il Tovazzi trattò anche la storia della diocesi, soprattutto nel periodo di collaborazione con il Bonelli. Anche nell’ambito della storia religiosa però si dedicò soprattutto nel lavoro di schedatura del materiale e nella stesura di elenchi e repertori. Nacquero così i necrologi delle monache dei monasteri trentini di San Michele e di Santa Trinità e i numerosi scritti sui francescani della provincia di San Vigilio. L’opera forse più impegnativa nel campo delle istituzioni religiose del territorio trentino e che lo occupò per più di un ventennio tra il 1764 e il 1785, ma con continui aggiornamenti successivi, è costituita senza dubbio dal Parochiale Tridentinum, una sistematica storia delle parrocchie e delle pievi della diocesi di Trento, con informazioni e schede biografiche dei sacerdoti.

Non mancano contributi di tipo geografico, come la Topographia Lagarina, o economico, come l’originale Prezzologia trentina o sia memorie antiche e moderne dei prezzi delle cose fatti nel Trentino fra il 1020 e il 1805 e come la guida alla monetazione in uso a Trento intitolata Tariffa monetaria cioè delle monete d’oro e d’argento che si possono ricevere e spendere nella città e nel principato di Trento colla specificazione del loro valore. Legato strettamente all’economia è anche il repertorio Misure e pesi trentini.
Di grande interesse per la storia locale è poi l’elenco dei notai che operarono in Trentino dal IX secolo all’inizio dell’Ottocento, il Notariale Tridentinum, repertorio che fornisce essenziali cenni biografici o solo i nomi dei notai, accompagnandoli con gli estremi cronologici dei documenti nei quali il Tovazzi si era imbattuto. Simile per impianto è il Medicaeum Tridentinum, dedicato però a medici e chirurghi.

A questa rassegna delle sue principali fatiche va aggiunta la sua vasta raccolta e trascrizione di testi epigrafici presenti nell’area tridentina, le Variae inscriptiones Tridentinae.

Un ultimo accenno lo merita la forse più eccentrica realizzazione dell’erudito volanese, ossia la Malographia Tridentina: una rassegna, organizzata con criterio cronologico, di tutte le calamità naturali che si sono abbattute sul distretto di Trento nel corso di tutte le epoche.
Si segnala che alcuni manoscritti del Tovazzi (Diario, Epistolario, Compendium diplomaticum,Inventarium Archivi Cazuffiani, Familiarium Tridentinum, Topographia Lagarina) sono disponibili in trascrizione in formato PDF on-line all’indirizzo www.fondazionebibliotecasanbernardino.it, sezione “Strumenti e testi”.

Opere principali (in ordine cronologico di pubblicazione)

  • Medicaeum Tridentinum, id est, Syllabus medicorum Civitatis ac Dioecesis Tridentinae intejectis etiam chirurgis omnis aevi ac meriti collectum, Trento, Marietti, 1889.
    Parochiale Tridentinum, a cura di Remo Stenico, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970.
  • La prezzologia trentina: (o sia memorie antiche e moderne de’ prezzi delle cose fatti sul Trentino), a cura di Remo Stenico, in “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, 57 (1978), pp. 1-27, 103-144, 241-279.
  • Malographia tridentina: cronaca dei fatti calamitosi avvenuti nel Trentino e regioni adiacenti dai primi anni d.C. al 1803, Trento, Lions Club, 1986.
  • Variae inscriptiones Tridentinae, a cura di Remo Stenico, con saggi di Luciano Borrelli e Fabrizio Leonardelli, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1994.
  • L’archivista lomasino: documenti giudicariesi cioè risguardanti le sette Pievi d’ambedue le Giudicarie compendiati letteralmente ad istanza de’ magnifici rappresentanti della Comunità di Lomaso da un Religioso Francescano Riformato, a cura di Ennio Lappi e p. Remo Stenico, Tione (Tn), Centro Studi Judicaria, 2004.

Bibliografia su Giangrisostomo Tovazzi (in ordine cronologico)

  • Ettore Zucchelli, Intorno al padre Giangrisostomo Tovazzi: note ed appunti, in “Rivista Tridentina”, 7 (1907), pp. 173-183.
  • Fulgenzio Guardia, Ladislao Rosat, I manoscritti del padre Giangrisostomo Tovazzi, in “Studi Trentini”, 3 (1922), pp. 142-144, 187-194, 271-277; 4 (1923), pp. 68-70, 166-168, 255-261.
  • Orazio Dell’Antonio, L’attività storica dei francescani trentini, in Contributi alla storia dei frati minori della provincia di Trento, Trento, Tridentum, 1926, pp. 57-133.
  • Remo Stenico, Giangrisostomo Tovazzi da Volano. Profilo biografico (1731-1806), Trento, Fondazione Biblioteca San Bernardino, 1993.
  • Maria Albina Federico, Giangrisostomo Tovazzi tra dovere religioso e passione documentaria, in Volano. Storia di una comunità, a cura di Roberto Adami, Marcello Bonazza, Gian Maria Varanini, Volano, Comune; Rovereto, Nicolodi, 2005, pp. 280-281.
  • Christian Giacomozzi, La “Legenda sancti Romedi” di Giangrisostomo Tovazzi e le sue fonti, in “Studi Trentini. Storia”, 93 (2014), pp. 405-428.

Italo Franceschini