Isera,  24 agosto 1946 – Rovereto, 23 agosto 2003

Nacque a Isera il 24 agosto 1946. Diplomato all’Istituto tecnico industriale di Trento nel 1966, si iscrisse all’Università di Padova, presso la quale conseguì nel 1973 la laurea in Ingegneria elettrotecnica, discutendo una tesi sui “Metodi elettrici per prospezioni archeologiche”. Dal 1974 al 1988 insegnò quindi Impianti elettrici all’I.T.I. “Buonarroti” di Trento mentre, parallelamente, esercitava la libera professione prestando la propria opera anche e soprattutto per numerose amministrazioni municipali. Tra il 1978 e il 1979 fu consigliere comunale a Isera, dove venne nominato assessore all’Azienda elettrica.

Sono tuttavia i suoi interessi culturali, coltivati sempre con scrupolo e serietà oltre che con profonda passione, sulla romanità del Trentino meridionale e segnatamente della Vallagarina a meritargli nel tempo l’apprezzamento e la stima di molti studiosi e specialisti, operanti non di rado al di fuori dei confini locali, con i quali intrattiene relazioni non solo scientifiche, ma spesso anche di sincera amicizia personale (tra gli altri si possono ricordare Alfredo Buonopane, Giovanni Gorini e Franco Sartori).

Tanto modesto e riservato quanto disinteressato e disponibile, Rigotti aveva scoperto ed esercitato fin da ragazzo la passione per la storia e per l’archeologia, trovando il proprio mentore in Valentino Chiocchetti. Con lui fu nel 1965 tra i soci fondatori del Centro Studi lagarini di Rovereto (sodalizio poi sciolto nel 1980), dove ricoprì anche la carica di segretario; nello stesso anno uscì in tre puntate su un piccolo periodico locale il suo primo articolo di argomento storico. Si tratta di uno studio dedicato a Castel Pradaglia, nella natìa Isera: fino alla prima metà degli anni Settanta, infatti, Rigotti si occupa anche di temi diversi da quelli della romanità, cui in seguito si dedicherà esclusivamente. Peraltro, confrontata con la produzione di molti storici locali contemporanei, la qualità di queste opere giovanili risulta nettamente superiore, distinguendosi per capacità documentaria e metodo critico.

Attivo collaboratore del Museo civico di Rovereto, di cui rivede le collezioni archeologiche, ne diviene Conservatore per l’archeologia e la storia romana, nonché membro e segretario del consiglio di amministrazione (dal 1973 al 1988). In quegli stessi anni conduce diverse campagne di scavo presso la villa romana di Isera, opera questa che per molti versi rappresenta l’emblema della sua attività scientifica e alla quale forse più che ad altre è legato il suo nome. Anche quando nel 1992 la direzione degli scavi passa all’Università di Trento, Rigotti non cessa la sua collaborazione mettendo tra l’altro generosamente a disposizione tutti i dati in suo possesso.

Formazione ingegneristica e passione per l’antichistica si fondono nell’opera di Rigotti, caratterizzandola nel senso della convergenza tra pensiero scientifico e umanistico, il che lo fa ritenere da alcuni un precursore delle moderne discipline archeometriche. A lui si deve la prima prospezione geofisica con magnetometro a protoni eseguita in Trentino (nel 1984), nel sito di Prà del Ròver di Cei (Villa Lagarina), in collaborazione con il Museo civico di Rovereto.

Socio ordinario della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche dal 1969, della Società Museo civico di Rovereto dal 1973 e socio onorario della Deputazione di Storia patria per le Venezie di Venezia dal 1985, nel 1990 Rigotti con un gruppo di amici costituisce a Isera l’Associazione lagarina di Storia antica, erede in un certo qual modo del Centro Studi lagarini, di cui rimane presidente fino al 2003. Tale sodalizio nasce come luogo d’incontro tra gli esperti e i semplici appassionati di storia e archeologia, ed è espressione della capacità di Rigotti, ed anzi della sua esplicita volontà, di frequentare ed avvicinare senza preclusioni sia il mondo dei dilettanti, sia quello dei professionisti.

Aggregato all’Accademia degli Agiati nel 1974, Rigotti vi assume ben presto incarichi direttivi, venendo eletto consigliere e segretario per il quadriennio 1975-1979. Riconfermato in entrambe le cariche nel 1979 presenta però, pressato dai numerosi impegni familiari e professionali, le proprie dimissioni nel 1980, rientrando tuttavia in Consiglio nel 1982. Eletto nuovamente nel 1983, assume la carica di vicepresidente che terrà fino alla fine del mandato, nonostante le dimissioni date per motivi personali e di salute già alla fine del 1985. Le stesse motivazioni lo spingono a rinunciare però alla successiva rielezione avvenuta nel 1986. Tuttavia, dopo una pausa di qualche anno, nel 1991 l’Assemblea dei soci lo elegge ancora consigliere e in questa veste Rigotti assume la direzione degli Atti della Classe di Scienze umane, Lettere ed Arti, essendo peraltro già stato in precedenza membro del Comitato redazionale accademico per la Classe di Scienze storico filosofiche e Lettere. Rimane in carica fino al 1994 e, di nuovo chiamato in Consiglio alla seguente tornata elettorale, oltre all’incarico di direttore degli Atti riceve per la seconda volta quello di vicepresidente. Manterrà entrambe le cariche anche per un ulteriore mandato, dal 1997 al 2002, conservando poi ancora, dopo le elezioni del 2002, la direzione degli Atti.

Tra le numerose e qualificate attività accademiche alle quali Rigotti offre il suo prezioso e generoso contributo vanno ricordati almeno i due importanti convegni da lui organizzati sulla romanità del Trentino (1977) e sulla regione Trentino Alto Adige nel Medioevo (1984). Gli “Atti della Accademia roveretana degli Agiati” sono peraltro, con “Studi Trentini di Scienze Storiche” e “I Quattro Vicariati e le zone limitrofe”, una delle riviste su cui Rigotti pubblica in modo più frequente e continuativo.

Colpito da una grave malattia, Adriano Rigotti muore a Rovereto il 23 agosto 2003, lasciando moglie e un figlio. Dal 2008 l’Associazione lagarina di Storia antica, che conserva parte della sua biblioteca, bandisce un premio per tesi di laurea intitolato al suo nome.

 

Opere principali

  • Risultato del sondaggio 1973 alla villa romana di Isera (Trentino), in “Atti della Accademia roveretana degli Agiati”, s. 6, 10-13/A, a.acc. 220-223 (1970-73), pp. 143-152.
  • Romanità di Savignano (Vallagarina): la necropoli tardo-imperiale di Servis, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, 54 (1975), pp. 259-288.
  • Romanità nel Trentino. Idee per un Congresso di Studi, in “I Quattro Vicariati e le zone limitrofe”, 20 (1976), n. 1, pp. 127-144. 
  • Cura di Congresso Romanità del Trentino e di zone limitrofe = “Atti della Accademia roveretana degli Agiati” s. 6, 18-19/A, a.acc. 228-229 (1978-1979)
  • Cura (insieme a Giovanni Gorini) di Relazioni sulle campagne degli scavi archeologici del 1975 e 1976 eseguiti dal Museo Civico di Rovereto, Rovereto, Museo civico, 1980, già pubbl. in “Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati”, s. 6, 19/A, a.acc. 229 (1979).
  • La via Claudia Augusta a Pado fra Verona e Trento. Studi precedenti ed ipotesi formulate, in “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, 65 (1986), pp. 5-34. 
  • (con Anna Bruschetti) Romanità in Val di Gresta (Vallagarina): la necropoli medio-tardo-imperiale di Manzano, in “Atti della Accademia roveretana degli Agiati” s. 7, 7/A, a.acc. 247 (1997), pp. 151-179.
  • Divagazioni in margine all’Edictum Claudii de civitate Anaunorum (CIL V 5050), in “Atti della Accademia roveretana degli Agiati, s. 8, 1/A, a.acc. 251 (2001), pp. 23-39.
  • Intorno ai Cimbri anche in Lagarina, in “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, 82 (2003), pp. 113-123.
  • Lagarina romana: storia antica e archeologia del territorio dal II sec. a.C. al V sec. d.C., a cura di Barbara Maurina, Rovereto, Osiride, 2007.

 

Bibliografia su Adriano Rigotti

  • Franco Sartori professore emerito di Storia greca e romana nell’Università degli Studi di Padova e socio accademico ricorda Adriano Rigotti, scomparso il 23 agosto 2003, in “Atti della Accademia roveretana degli Agiati”, s. 8, a.a. 253, 3/A (2003), pp. 389-390.
  • Otto Tomasoni, È scomparso il nostro collaboratore Adriano Rigotti, in “I Quattro Vicariati e le zone limitrofe”, 47 (2003), n. 94, p. 128. 
  • Carlo Andrea Postinger, Adriano Rigotti (1946-2003), in Studi in memoria di Adriano Rigotti, a cura di Mario Allegri, Rovereto, Osiride, 2006, pp. 303-307 (con bibliografia dell’autore a cura di Antonio Passerini).

Carlo Andrea Postinger