Trento, 2 dicembre 1802 – Padova, 19 ottobre 1878

Figlio di Francesco Perini, spedizioniere, e di Teresa Santa Zurlini, e fratello di Carlo (1817-1883), Agostino nacque a Trento il 2 dicembre 1802 da un’agiata famiglia borghese; nel 1828 sposò Francesca Cippani, dalla quale ebbe quattro figlie: Teresa, Santa, Carlotta e Maria. Fu studioso di botanica e agronomo, cultore di “storia patria”, giornalista e tipografo.
Trascorse l’infanzia in famiglia nella casa di via del Suffragio, dove respirò le simpatie rivoluzionarie e bonapartiste del padre. Di carattere vivace e irrequieto, dai tredici ai diciassette anni visse presso un fattore di Appiano trascorrendo molto tempo a contatto con la natura. Dotato di ingegno acuto e spirito di osservazione, oltre che di una spiccata abilità nel disegno, durante le sue frequenti escursioni manifestò subito un forte interesse per lo studio dei minerali e delle specie floreali, che fece oggetto dei suoi primi schizzi. Maturato il desiderio di accrescere la propria istruzione, chiese al padre di essere iscritto al collegio di Datschitz/Dačice, piccola località della Moravia. Nei momenti liberi dallo studio intraprese diversi viaggi nella regione morava che, insieme a un breve soggiorno a Vienna sulla via del ritorno a Trento, costituirono per lui delle esperienze importanti, utili a stimolarne il giovane intelletto.
Poco più che ventenne, ottenne un impiego presso l’Ufficio forestale di Trento; l’occupazione era poco gravosa e gli consentì di dedicarsi allo studio dell’archivio dell’Ufficio. Su tali ricerche basò il suo primo scritto, una memoria sulla storia delle foreste in Italia e Germania, che fu molto apprezzata e ritenuta meritevole di pubblicazione nel 1829 sugli “Annali universali di agricoltura” di Milano, poi confluiti nel “Giornale agrario lombardo-veneto” con cui Perini continuò a collaborare nel successivo ventennio. Nel tempo libero, allo studio della botanica affiancava alcune sperimentazioni sulle piante del giardino della casa paterna in città e del podere di Gardolo.
Appassionato cultore di storia trentina, condusse uno studio accurato sulle principali famiglie aristocratiche trentine e tirolesi che descrisse ne I castelli del Tirolo colla storia delle relative antiche-potenti famiglie, opera data alle stampe in tre volumi, tra il 1834 e il 1839, e arricchita con le incisioni di venticinque castelli tratte da disegni dello stesso Perini. Per la compilazione dell’opera, Perini combinò l’analisi storiografica con alcune indagini archivistiche e, in particolare, con lo studio della raccolta di manoscritti di Antonio Mazzetti, di cui fu ospite a Milano. Il lavoro, che univa in modo originale per l’epoca approfondimento documentario e fonti iconografiche, fu ben accolto dal pubblico erudito e valse a Perini l’ammissione, nel 1836, all’Accademia degli Agiati di Rovereto. L’anno seguente ottenne il posto di maestro di disegno presso la Scuola Normale di Trento; ebbe tra i suoi allievi Andrea Malfatti il quale, grazie anche all’appoggio del maestro che ne aveva saputo cogliere le doti artistiche, sarebbe divenuto un affermato scultore. Nel 1837 uscì il primo racconto storico di Perini, seguito nei suoi interessi letterari dalla figlia Carlotta.
Quando, nel 1838, venne costituita la Società agraria tirolese, Agostino divenne il segretario della sezione italiana e ne diresse il periodico, il “Giornale agrario dei distretti trentini e roveretani”, dove pubblicò diversi articoli, anche in materia viticola ed enologica, contribuendo alla diffusione delle conoscenze agronomiche. In seguito ai moti del 1848 si interruppe l’esperienza della Società agraria. Al tempo stesso, il clima di apertura culturale e le liberalizzazioni in materia di stampa spinsero Agostino a intraprendere l’attività giornalistica fondando la “Gazzetta di Trento”, periodico di orientamento liberale che si presentava come l’organo del Comitato patrio di Trento facendosi promotore degli ideali autonomisti. Il giornale, che vide la prima uscita il 3 gennaio 1849, era stampato dalla tipografia Monauni, ma ebbe vita breve; l’emanazione da parte delle autorità politiche del divieto di manifestare qualunque intento separatista inaugurò quel cambiamento del clima politico-culturale che sarebbe sfociato nel neoassolutismo.
Con il fratello Carlo, che dopo la laurea in medicina a Padova aveva esercitato solo per breve tempo la professione medica, Agostino avviò nel 1850 un’impresa tipografica, dalla quale uscirono anche alcune pubblicazioni frutto della collaborazione tra i due fratelli, che condividevano interessi storici, letterari e botanici. Nel corso degli anni i due avevano compiuto frequenti escursioni sulle montagne trentine raccogliendo numerosi esemplari di flora. Ne scaturì una pubblicazione in quattro “centurie”, in cui si descrivevano composizione e caratteristiche della flora del Tirolo meridionale, riprodotta in tavole a colori con la moderna tecnica della fisiotipia, un nuovo sistema di “stampa naturale” di tipo calcografico. Nel 1852 i due fratelli fondarono “L’Ape”, giornale di letteratura amena, e nello stesso anno dal loro stabilimento tipografico uscì, in due volumi, l’opera principale di Agostino, la Statistica del Trentino, per la quale l’autore si avvalse della collaborazione del fratello e di altri studiosi. Si tratta della più rilevante opera di carattere statistico pubblicata in Trentino nel corso dell’Ottocento e della prima a proporre una descrizione quantitativa del suo territorio separatamente dal Tirolo tedesco.
Il primo impegno che i fratelli Perini avevano assunto con il loro laboratorio tipografico fu la redazione e stampa della “Gazzetta del Tirolo italiano”, periodico ufficioso promosso dalle autorità. Uscito a partire dal luglio 1850, dopo la breve parentesi del “Giornale del Trentino” dell’a Prato rimase l’unico foglio di notizie pubblicato a Trento. In questa fase, Agostino assunse un atteggiamento più moderato, sebbene non sufficientemente allineato, tant’è che nel 1856 le autorità austriache gli tolsero l’incarico per affidare la redazione del periodico, ridenominato “Gazzetta di Trento”, alla tipografia Seiser. Fu un duro colpo per Perini che, oberato dai debiti contratti per la tipografia, dovette abbandonare la casa natale e ritirarsi nel podere di Gardolo.
Trovò parziale sollievo nella collaborazione con l’amico roveretano Francesco Antonio Marsilli, che già negli anni Trenta aveva coadiuvato nella compilazione dell’appendice del “Messaggiere” di Rovereto. Con Marsilli si impegnò nel commercio di seme bachi recandosi in Oriente nel 1861 alla ricerca di uova immuni dalla pebrina, malattia dei bachi che imperversava da anni negli allevamenti trentini. Alla pebrina Perini aveva appena dedicato un saggio, pubblicato a cura della Camera di commercio di Rovereto, dando prova delle proprie competenze anche in ambito bacologico. Nei viaggi compiuti in Europa orientale e Asia, Perini raccolse una serie di osservazioni di carattere scientifico e politico che confluirono nel “Messaggiere” insieme a una serie di consigli pratici sul confezionamento della semente e sull’allevamento dei bachi.
Dopo la perdita nel 1863 dell’amico Marsilli, Perini, prostrato sia sul piano affettivo che economico, vendette il podere di Gardolo per trasferirsi con la famiglia a Padova. Qui proseguì la sua attività di studioso continuando a collaborare con il giornale roveretano; una ventina di suoi racconti, basati su fatti di storia trentina, furono pubblicati nell’appendice del “Raccoglitore” di Rovereto e in seguito raccolti in volume. Neppure la malattia seppe arginare il suo impegno intellettuale; la morte lo colse, il 19 ottobre 1878, mentre stava lavorando alla seconda edizione della Statistica.
L’Archivio dell’Accademia Roveretana degli Agiati conserva alcuni documenti relativi ad Agostino Perini (212.4, 317, 1057.14, 1059.1, 1060.1, 1060.2, 1328.9) e in particolare la sua corrispondenza con l’Accademia e il carteggio con Francesco Antonio Marsilli.

 

Opere principali di Agostino Perini (in ordine cronologico)

 

  • Sulla storia delle foreste d’Italia e di Germania. Memoria di Agostino Perini, in “Tecnologia. Annali universali di agricoltura, economia rurale e domestica, di arti e mestieri”, s. 1, vol. 8, fasc. 6 (giugno 1829), pp. 305-349.
  • I castelli del Tirolo colla storia delle relative antiche-potenti famiglie, Milano, co’ tipi di Giovanni Pirotta a spese di Giuseppe Antonio Marietti libraio e calcografo in Trento, 3 voll., 1834-1839.
  • Se il Tirolo Italiano possa offrire coi prodotti del suo suolo mezzi bastevoli alla sussistenza dell’attuale sua popolazione?, in “Annali universali di statistica economia pubblica, storia, viaggi e commercio”, s. 1, vol. 64, f. 191 (maggio 1840), pp. 201-206.
  • Statistica del Trentino, 2 voll., Trento, Perini, 1852.
  • Dizionario corografico universale dell’Italia: sistematicamente suddiviso secondo l’attuale partizione politica d’ogni singolo stato italiano, compilato da parecchi dotti italiani, [1.1.2]: Dizionario corografico del Trentino con la regione subalpina dell’Adige, compilato per cura del dottor Agostino Perini, Milano, Civelli, 1854.
  • [con Carlo Perini], Flora dell’Italia settentrionale rappresentata colla fisiotipia, 4 voll., Trento, Perini, s.d. [probabilmente 1854-1871].
    Dizionario geografico statistico del Trentino, Trento, Perini, s.d. [ma tra 1850 e 1856].
  • La malattia dominante nei bachi da seta: chiarita da esperimenti e da osservazioni teorico-pratiche, pubblicata per cura della Camera di commercio e d’industria del Tirolo italiano, Rovereto, Caumo, 1860.
  • Racconti e novelle, Rovereto (TN), Sottochiesa, 1875.

Bibliografia su Agostino Perini (in ordine cronologico)

  • Pietro Alessandrini, Biografia dei fratelli Agostino e Carlo D.r Perini, in “Atti della i.r. Accademia di scienze lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, s. 3, 6 (1900), pp. 289-321.
    Pietro Pedrotti, I fratelli Perini, in “Quaderno della rivista Trentino”, 21 (1942), nn. 11-12.
  • Mario Ferrari, Agostino Perini: nel primo centenario della morte, in “Strenna Trentina”, 1978, pp. 39-43.
  • Andrea Leonardi, Intervento pubblico ed iniziative collettive nella trasformazione del sistema agricolo tirolese tra Settecento e Novecento, Mezzocorona, Centro di studi rotaliani, 1991.
  • Roberto Pennazzato, “L’invenzione del Trentino”: la Statistica di Agostino Perini tra rivoluzione del 1848 e movimento nazionale, tesi di laurea, relatore Marco Bellabarba, Università di Trento, a. acc. 2002-2003.
  • Andrea Leonardi, La statistica economica nella Monarchia asburgica e le sue applicazioni in area trentina, in Le radici dell’autonomia. Conoscenze del territorio e intervento pubblico in Trentino secc. XVIII-XX, a cura di Luigi Blanco, Milano, FrancoAngeli, 2005, pp. 51-81.
  • Cristina Ciambella, La Gazzetta di Trento e la Gazzetta del Tirolo italiano: giornalismo e politica nel Trentino di metà Ottocento, tesi di laurea, relatore Marco Bellabarba, Università di Trento, a. acc. 2006-2007.

[L’immagine è tratta da Phaidra Collezioni digitali – piattaforma del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo di Padova: <https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:2529>]

Cinzia Lorandini