DBST Benedetto Bonelli

Cavalese, 26 dicembre 1704 – Trento, 28 ottobre 1783

Figlio di Giandomenico e di Antonia Miorini, Benedetto (al secolo Giovanni Francesco Antonio) Bonelli nacque a Cavalese il giorno di Santo Stefano del 1704. La sua famiglia, nel 1688 – a partire dal nonno paterno, Giovanni Battista – era stata inserita nella nobiltà vescovile dal principe vescovo Francesco Alberti Poja.
Coerentemente con il suo status sociale il Bonelli iniziò gli studi presso il collegio dei Gesuiti di Trento, ma nel 1721 – forse anche in seguito a sfortunate vicende familiari – vestì l’abito francescano nel convento di Sant’Antonio di Cles. L’anno seguente prese i voti solenni e dopo gli studi di filosofia e teologia venne ordinato sacerdote nel 1728. Fu lettore, ossia insegnante all’interno dell’ordine dei minori, predicatore, guardiano in vari conventi della provincia francescana tridentina e nel 1745 venne eletto definitore provinciale. La sua carriera all’interno dell’ordine proseguì. Nel capitolo generale del 1756 venne nominato definitore generale della nazione germanica; l’anno dopo fu visitatore della provincia di Milano e ancora nel 1757 diventò scrittore generale dell’ordine. Come tale si impegnò con alcune pubblicazioni contro il probabilismo e il giansenismo. Nel 1763 il generale dei minori, p. Pietro da Molina, lo incaricò di progettare e poi di procedere a una nuova edizione critica delle opere di san Bonaventura. I lavori preparatori, per i quali fu aiutato dai confratelli Teodoro Bianchetti, Floriano Pomarolli e Giangrisostomo Tovazzi, videro la luce per i torchi bassanesi dei Remondini nel 1767 con il titolo di Prodromus ad opera omnia S. Bonaventuræ e pur essendo caratterizzato da un forte intento apologetico – il che spinse il Bonelli a considerare autentiche anche alcune opere non attribuibili a Bonaventura – il volume costituì a lungo un caposaldo negli studi bonaventuriani.
La sua produzione storiografica era cominciata nel 1747, con un testo che aveva messo in luce fin da subito quale fosse la sua posizione, rigorosamente tradizionalista. Si trattava della Dissertazione apologetica sul martirio del beato Simone da Trento nella quale, in polemica con quanto sostenuto dal filosofo tedesco Johann Christoph Wagenseil, ribadiva l’effettivo svolgersi degli omicidi rituali da parte degli ebrei. Secondo Bonelli non solo vi erano prove inoppugnabili a carico degli ebrei condannati nel celebre processo trentino iniziato nel 1475, ma altri casi attestavano l’uso del sangue di bambini cristiani nei riti pasquali celebrati dalle comunità ebraiche: quello di Andrea da Rinn, di Orsola di Lienz, di Lorenzo da Marostica e di Sebastiano da Porto Buffolé.
Intervenne poi nel 1751 nella disputa tra l’erudito roveretano Girolamo Tartarotti e l’oenipontano Anton Roschmann a proposito della santità di Ingenuino e sull’episcopato sabionese di san Cassiano pubblicando le Vindiciæ Romani martyrologii in cui sosteneva, in accordo con lo studioso tirolese, la santità di Ingenuino. Dava però ragione al Tartarotti nel confutare la tesi che san Cassiano fosse stato vescovo di Bressanone, anche in forza della documentazione pubblicata dal Mabillon e dai bollandisti. Nonostante l’ammissione della fondatezza delle testi tartarottiane, Bonelli però riteneva che non fosse opportuno impedire il culto di san Cassiano oltre che come martire anche come vescovo.
Questo fu il primo episodio di una sentita rivalità che vide il francescano e il Tartarotti su fronti opposti. Sempre nel 1751 Bonelli intervenne sulla questione della stregoneria e del sabba – sostenendone la veridicità – nelle sue Animavversioni critiche sopra il notturno congresso delle lammie, che fin nel titolo richiamavano polemicamente lo scritto del Tartarotti Apologia del Congresso notturno delle lammie nel quale l’illuminista roveretano sosteneva sì la realtà della magia, ma l’infondatezza dell’esistenza delle streghe.
Lo scontro divenne frontale e finì per travalicare l’ambito delle dispute storico-culturali nel 1754 quando il Tartarotti diede alle stampe le Memorie antiche di Rovereto. In uno dei saggi che compongono le Memorie, l’erudito roveretano declassava da martirio a esito di uno scontro armato l’uccisione del vescovo di Trento Adelpreto per mano di Aldrighetto di Castelbarco (1172), finendo così per delegittimarne il culto. Le reazioni delle autorità tridentine, sia religiose che laiche, non si fecero attendere e nel corso della vicenda divennero sempre più gravi e scomposte. In una prima fase il magistrato consolare della città affidò al Bonelli l’incarico di replicare al Tartarotti. Uscì così la Dissertazione intorno alla santità e martirio del b. Adalpreto vescovo di Trento. Le polemiche però non si sopirono. Quattro anni dopo, nel 1758, Tartarotti pubblicò una controreplica, l’Apologia delle Memorie antiche di Rovereto con nuovi attacchi alla fondatezza storica di radicate tradizioni cultuali trentine. Le autorità cittadine di Trento chiesero all’erudito francescano una nuova, più articolata e autorevole difesa delle origini della diocesi, dei suoi santi e dei suoi vescovi. Bonelli, appoggiandosi anche alla collaborazione con il più giovane p. Tovazzi, realizzò così la sua principale opera: i tre volumi delle Notizie istorico-critiche. I primi due tomi, dal significativo titolo di Notizie istorico-critiche intorno al b. m. Adelpreto, che videro la luce nel biennio 1760-1761, riprendevano la tematica del presunto martirio del vescovo Adelpreto ed erano corredati dalla pubblicazione di 130 documenti, oltre che da analisi approfondite delle più antiche testimonianze della Chiesa trentina come il Dittico Udalriciano. Il terzo volume, a sua volta diviso in due parti distinte, le Notizie istorico-critiche della chiesa di Trento, apparso nel 1762, e i Monumenta Ecclesiae Tridentinae del 1765, fornivano un’ulteriore nutrita raccolta documentaria che spaziava dal XIV al XVIII secolo.
Anche se non esenti da scorrettezze metodologiche e da un dichiarato intento apologetico, le opere pubblicate dal Bonelli negli anni Sessanta del Settecento costituirono un imprescindibile strumento di lavoro e di consultazione per gli eruditi e gli storici che operarono in Trentino durante l’Ottocento e l’inizio del XX secolo, soprattutto con la soppressione del principato vescovile (1803) e il conseguente trasferimento del suo archivio principale in Austria.
Dopo il 1765 Bonelli, anche in seguito ai suoi crescenti impegni all’interno dell’ordine dei frati minori, abbandonò la ricerca storica per impegnarsi, come detto, negli studi dedicati a Bonaventura di Bagnoregio. Morì il 28 ottobre 1783 nel convento di San Bernardino a Trento.

Opere principali (in ordine cronologico)

  • Dissertazione apologetica sul martirio del beato Simone da Trento nell’anno MCCCCLXXV dagli ebrei ucciso, Trento, Parone, 1747.
  • Animavversioni critiche sopra il notturno congresso delle lammie per modo di lettera indiritte ad un letterato, Venezia, Occhi, 1751.
  • Vindiciæ Romani martyrologii XIII Augusti S. Cassiani Foro-Corneliensis martyris, V Februarii SS. Brixinonensium episcoporum Ingenuini et Albuini memoriam recolentis, Verona, Tipografia del Seminario, 1751.
  • Dissertazione intorno alla santità e martirio del b. Adalpreto vescovo di Trento, Trento, Monauni, 1754.
  • Notizie istorico-critiche intorno al b. m. Adelpreto vescovo di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania e dell’Italia a’ tempi dello scisma di Federigo I… contrapposte all’Apologia delle memorie antiche di Rovereto, Trento, Monauni, 1760-1761.
  • Notizie istorico-critiche della chiesa di Trento, Trento, Battisti, 1762.
  • Monumenta Ecclesiae Tridentinae, Trento, Monauni, 1765.

Bibliografia su Benedetto Bonelli (in ordine cronologico)

  • Nicolò Toneatti, Cenni intorno alla vita ed agli scritti del padre Benedetto Bonelli da Cavalese de’ Minori Riformati di S. Francesco, Trento, Monauni, 1861.
  • Orazio Dell’Antonio, L’attività storica dei francescani trentini in Contributi alla storia dei frati minori della provincia di Trento, Trento, Tridentum, 1926, pp. 57-133.
  • Giuseppe Pignatelli, Bonelli, Benedetto (al secolo Francescantonio) in Dizionario biografico degli italiani, 11, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1969, pp. 748-750.
  • Eliseo Onorati, P. Benedetto Bonelli francescano, storico trentino, critico bonaventuriano (1704-1783), Trento, Edizioni Biblioteca PP. Francescani, 1984.
  • Nicola Cusumano, Ebrei e accusa di omicidio rituale nel Settecento. Il carteggio tra Girolamo Tartarotti e Benedetto Boneli (1740-1748), Milano, UNICOPLI, 2012.

Italo Franceschini