Carlo Teodoro Francesco Postinger

Trento, 5 settembre 1857 – Rovereto, 19 aprile 1923

Carlo Teodoro Francesco Postinger era l’ultimo dei sei figli di Giovanni Carlo, impiegato dell’amministrazione delle Finanze, ma l’unico che questi – rimasto vedovo – aveva avuto dalle seconde nozze con Candida Teodora Pezzi. Dopo gli studi superiori il padre lo fece iscrivere alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Vienna, nonostante egli si fosse invece scoperto uno spiccato interesse per le cose d’arte. Conclusi nel 1880 gli studi universitari, nel 1882 entrò nell’amministrazione statale a Trieste, ben presto ottenendo il trasferimento presso la Sezione di Luogotenenza di Trento. Qui rimase fino al 1886, allorché passò nel locale Capitanato distrettuale; nello stesso anno sposò Caterina Kuhn, originaria di Grünstadt in Germania e vedova del facoltoso banchiere Wilhelm Becker. Dal matrimonio nacquero quattro figli, dei quali sopravvisse solo il secondogenito Carlo Luigi, nato nel 1889, anno in cui Postinger fu trasferito alla Luogotenenza del Capitanato distrettuale di Rovereto.
Nei primi anni Novanta iniziò a farsi conoscere anche come appassionato di arte e di storia ed entrò in contatto con l’Accademia roveretana degli Agiati, alla quale venne aggregato nel 1895 divenendone nel 1896 – mentre era Commissario distrettuale – Segretario alle corrispondenze e Bibliotecario. Nominato Segretario di Luogotenenza, nel 1897 dovette trasferirsi a Innsbruck. Socio dal 1898 del Ferdinandeum di Innsbruck, nel 1899 diventò corrispondente della Commissione centrale d’Arte di Vienna.
Rientrato brevemente a Rovereto nel 1901, la promozione a Capitano distrettuale lo condusse dapprima a Cortina di Ampezzo e, dall’estate del 1902, a Cavalese. Qui iniziò a manifestarsi il ‘patriottismo locale’ di Postinger il quale – lontano da posizioni estreme – provava una sincera e non ideologica sensibilità verso le esigenze della popolazione italiana del Trentino essendo viceversa ostile alla prepotenza e all’ottusa intransigenza del nazionalismo tedesco. Egli, che aveva significativamente inaugurato la propria carriera accademica trattando di un’icona di italianità quale Clementino Vannetti, e che nel 1898 aveva dimostrato l’immunità dell’Accademia dal controllo politico, tra il 1904 e il 1906 suscitò con la propria condotta personale e amministrativa il crescente sospetto della polizia e l’ostilità degli ambienti militari, finché nel 1907 non venne rimosso dall’incarico. Di fronte all’ordine di trasferimento a Innsbruck scelse però di dimettersi, riscuotendo così l’entusiastico consenso delle comunità della Vallagarina, che gli conferirono numerose cittadinanze onorarie quali attestati di stima e solidarietà, e addirittura nello stesso anno lo candidarono – peraltro senza successo – al parlamento di Vienna. Un nuovo tentativo nella tornata elettorale del 1911 fu ancora più sfortunato. Nel 1907 era riuscita, al contrario, la sua elezione nel Consiglio comunale di Rovereto, dove poi per molti anni sedette continuativamente anche come membro della Giunta, venendo confermato l’ultima volta nelle elezioni del 1914. Il pensionamento forzato gli consentì di riallacciare un fecondo rapporto con gli Agiati, di cui divenne nuovamente bibliotecario nel 1908, segretario nel 1910 e infine presidente nel 1912. In questi anni egli riprese a studiare ed a scrivere, collaborando in particolare agli “Atti” dell’Accademia degli Agiati, ma anche alla rivista “Pro Cultura” ed ai giornali “La Patria” e “Il Messaggero”. Nel 1915 (informato di essere proscritto) Postinger si trasferì a Innsbruck, per essere infine confinato nella vicina località di Hall in Tirol, dove rimase fino al 1918.
Rientrato in patria, trovò devastata la casa e dispersa buona parte del suo archivio e delle sue collezioni; inoltre nel 1919 fu posto sotto accusa dagli Agiati a motivo di un ‘indirizzo’ di omaggio presentato all’imperatore, durante la guerra, a nome dell’Accademia (ma in realtà, secondo la difesa di Postinger, estorto con un ricatto). Si aprì un caso clamoroso, che durò molti mesi concludendosi infine con un nulla di fatto. Nel frattempo Postinger era entrato in servizio all’Ufficio Affari civili del Governatorato italiano di Trento, quindi nella Commissione per il recupero degli Archivi trentini in Austria e infine aveva assunto il Commissariato civile di Bolzano. Nel 1922 fece ritorno in Trentino come consigliere di Prefettura presso il Gabinetto del Commissario civile Credaro. Erano però i suoi ultimi mesi: dopo una breve malattia si spense a Rovereto l’anno successivo.
Amatore e studioso d’arte e di storia locale, apprezzato conferenziere, valido saggista, attivo promotore culturale, nonché traduttore scientifico (sua la trasposizione dal tedesco del celebre studio di Alois Wözl sul Castello del Buonconsiglio), Carlo Teodoro Postinger fu uno studioso eclettico ed appassionato, ma anche un pubblico funzionario apprezzato per il rigore e insieme l’umanità che ne distinsero l’azione. Socio di varie istituzioni culturali, nel 1919 fu tra i fondatori della Società di Studi trentini.

Opere principali (in ordine cronologico)

  • Clementino Vannetti cultore delle belle arti, Rovereto, Tomasi, 1895.
  • Sul ristauro della chiesa d’Isera: lettura fatta nella tornata pubblica dell’I.R. Accademia degli Agiati in Rovereto addi 22 giugno 1897, estratto da “Il Raccoglitore” (Giu. 1897)
  • Delle costituzioni e del governo dell’i. r. Accademia di scienze lettere ed arti degli Agiati in Rovereto: relazione del socio corrispondente cav. Carlo Teodoro Postinger i. r. segretario di Luogotenenza, letta nell’adunanza 26 marzo 1898, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 3, v. 4 (1898) n. 1/2, pp. 97-130.
  • Il castello del Buon Consiglio. Versione italiana dall’originale tedesco per cura del socio cav. Carlo Teodoro Postinger, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 3, v. 4 (1898), n. 3/4, pp. 209-310.
  • Documenti in volgare trentino della fine del Trecento relativi alla cronaca delle Giudicarie: lotte fra gli Arco, i Lodron, i Campo ed il Vescovo di Trento, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 3, v. 7 (1901), n. 1/2, pp. 21-235.
  • L’amicizia di Clementino Vannetti col fiorentino Giovanni Fabbroni: conferenza del Socio cav. Carlo Teodoro Postinger, letta nella tornata solenne del 27 novembre 1904 in commemorazione del 150º anniversario della nascita di Clementino Vannetti, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 3, v. 10 (1904), n. 3/4, pp. 219-246.
  • I manoscritti di Clementino Vannetti, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 3, v. 14 (1908), n. 2, pp. 199-224.
  • Un’opera d’arte di Andrea Pozzo al convento delle Grazie presso Arco e un nuovo documento della sua famiglia, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 3, v. 15 (1909), n. 2, pp. 199-215.
  • Due carte di regola lagarine in volgare: la carta di regola di Marco (1444), la carta di regola di Volano (1474); Le più antiche comunità rurali della Valle lagarina [sic] e le loro regole, in “Atti dell’i.r. Accademia di scienze, lettere ed arti degli Agiati in Rovereto”, S. 4, v. 1 (1913), pp. 67-112.
  • Gli affreschi di Gaetano Cresseri nella Chiesa parrocchiale di Avio, in “Pro cultura”, 5 (1914), v. 1, pp. 207-212.

Bibliografia su Carlo Teodoro Postinger (in ordine cronologico)

  • Agostino Bonomi, Postinger Cav. Carlo Teodoro Francesco, in Memorie dell’I.R. Accademia di Scienze Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto, pubblicate per il suo centocinquantesimo anno di vita, Rovereto, Grigoletti, 1901, pp. 866-867
  • Antonio Rossaro, Postinger Carlo Teodoro, in Dizionario degli uomini illustri trentini (s. d.), Biblioteca Civica di Rovereto “G. Tartarotti”, Ms. 20. 2-13, p. 3269
  • Giovanni Cobelli, Carlo Teodoro Postinger, in “Studi trentini”, 4 (1923), pp. 245-246
  • Sergio Benvenuti, Postingher [sic] Carlo Teodoro (Trento 5.9.1857 – Rovereto 19.4.1923), in Storia del Trentino, IV, Trento, Panorama, 1998, p. 95.
  • Carlo Andrea Postinger, Il funzionario e l’intellettuale: indipendenza, iniziativa e ‘sentimento d’arte’ in Carlo Teodoro Postinger (1857-1923), in I buoni ingegni della patria: l’Accademia, la cultura e la città nelle biografie di alcuni agiati tra Settecento e Novecento, a cura di Marcello Bonazza, Rovereto, Accademia Roveretana degli Agiati, 2002, pp. 285-310 (con bibliografia completa).
  • Carlo Andrea Postinger, Il caso di Carlo Teodoro Postinger. Un’epurazione mancata tra gli Agiati roveretani nel primo dopoguerra in La storia va alla guerra. Storici dell’area trentino-tirolese tra polemiche nazionali e primo conflitto mondiale, a cura di Giuseppe Albertoni, Marco Bellabarba, Emanuele Curzel, Trento, Università di Trento. Dipartimento di lettere e filosofia, 2018 (Studi e ricerche, 18) pp. 201-238.

Carlo Andrea Postinger