Claudio Leonardi

(Sacco di Rovereto, 1926 – Firenze, 2010)

Nacque a Rovereto, e precisamente a Sacco, il 17 aprile 1926 e studiò dapprima al Liceo Antonio Rosmini, nella sua città, e poi all’Università Cattolica di Milano, quindi a Fribourg in Svizzera. Là conobbe Gianfranco Contini ed Ezio Franceschini. Si laureò nel 1950 con una tesi sulla fortuna medievale di Marziano Capella.

Dal 1953 lavorò con Raffaello Morghen all’Istituto storico italiano per il Medioevo, nel 1960 divenne scriptor per i codici latini alla Biblioteca Apostolica Vaticana, e nel 1968 professore ordinario di letteratura latina medievale a Lecce, poi a Perugia (1971), a Siena-Arezzo (1974, quindi a Firenze (1976), dove concluse la sua carriera accademica nel 2001.

Da sempre vicino alla Chiesa cattolica, ne visse il rinnovamento degli anni Sessanta, collaborando con Gianni Baget Bozzo a “Renovatio”. Poi passò a dirigere “Studi medievali”, in cui concepì la grande idea di “Medioevo latino (sec. VI-XV)”, che cominciò le sue pubblicazioni nel 1980, imponendosi in campo internazionale.

Nel 1984 fondò la Società internazionale per lo studio del Medioevo latino (SISMEL), e, nel 1987, fu l’animatore della Fondazione Ezio Franceschini, riunite nell’unica sede fiorentina della Certosa del Galluzzo, che sono poi diventate punti di riferimento internazionali.

Alla sua scomparsa, nel 2010, Leonardi lasciò, accanto a una bibliografia di oltre mille titoli, anche il complesso SISMEL-Fondazione Franceschini, con circa quaranta collane e otto riviste, “Medioevo latino”, l’archivio digitale “Mirabile”, e fondi librari e archivistici.

Il senso profondo della vita studiosa di Claudio Leonardi sta nella filologia. La sua ricerca storica ne è intessuta, ed egli l’assorbì dalla grande tradizione tedesca, mediata però dal contributo determinante di Giorgio Pasquali e Gianfranco Contini. Questo interesse per la filologia spiega non solo l’attenzione che Leonardi dedico all’edizione critica delle fonti, e che si concretò in alcuni importantissimi lavori, ma più in generale tutta la sua attività di organizzazione culturale e di impulso alla ricerca scientifica.

L’attenzione alla parola è attenzione alla dottrina, ma anche attenzione al modo in cui la dottrina è stata vissuta, e più in generale al modo in cui la storia è stata vissuta. Attraverso la ricostruzione della parola e della sua tradizione è possibile non solo ricostruire un testo, ma la personalità del suo autore, la sua visione del mondo e della storia, e anche la visione che altri ne ebbero, grazie alla mediazione dell’opera dell’autore stesso.

Tutto questo emerge con particolare vivacità nelle pagine che Leonardi dedicò a introdurre il manuale di letteratura latina medievale da lui curato. In esse appare evidente una nostalgia non per il medioevo in quanto tale, ma per la sua natura dialogica e quindi fatta di contrasti e di relazioni tra idee, istituzioni, religioni, culture differenti. Proprio tale natura dialogica rimanda, necessariamente, alla parola, e tramite la parola può essere oggetto di appropriazione intellettuale anche oggi, offrendo, con la certezza del futuro, un senso all’angosciante incertezza del presente. Questa esigenza di appropriazione passa, necessariamente, attraverso la ri-appropriazione delle parole e degli autori che le pronunciarono e le scrissero. Di qui la scelta della storia della letteratura come via privilegiata per accedere nuovamente al carattere dialogico di cui si è detto. Questo spiega le scelte culturali fondamentali di Claudio Leonardi: l’attenzione per la critica testuale, per le parole e per gli autori di cui si è detto, la necessità di definire uno spazio letterario preciso, e quindi di distinguerlo da altri, la rivendicazione di una decisa specificità della cultura medievale, generatasi e conclusasi tra il secolo IV e il XIII. D’altra parte, in Leonardi l’opera e il travaglio spirituale comunicano intensamente: il medioevo diventa in lui, continuamente, specchio del presente, e tentativo di rispondere alle sfide di quest’ultimo. Tutto questo senza alcun cedimento alla banalità, al punto di scoprire e riscoprire il carattere fondamentale di un’epoca, di ogni epoca, nel suo modo di concepire Dio e l’uomo e la relazione tra essi, a dispetto di altre caratterizzazioni forse più eclatanti ma, occorre ammetterlo francamente, molto più superficiali. Sarà forse per questo che i progetti, credo, più ambiziosi a cui Leonardi si dedicò, con successo, nella sua lunga e intensa vita scientifica ebbero al centro il Cristo e, subito dopo, Francesco d’Assisi, l’alter Christus.

 

 Opere pricnipali (in ordine cronologico) 

  • I codici di Marziano Capella, in “Aevum”, 33 (1959), pp. 443-489; 34 (1960), pp. 1-99, 411-524.
  • Conciliorum Oecumenicorum Decreta, edd. J. Alberigo, P.-P. Joannou, C. Leonardi, P. Prodi, Basileae, Herder, 1962, in particolare pp. 163-377.
  • Codices Vaticani Latini. Codices 2060-2117, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1987.
  • Scrittrici mistiche italiane, a cura di Giovanni Pozzi, Claudio Leonardi, Genova, Marietti, 1988.
  • Il Cristo, III: Testi teologici e spirituali in lingua latina da Agostino ad Anselmo di Canterbury; IV: Testi teologici e spirituali in lingua latina da Abelardo a san Bernardo; V: Testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a Caterina da Siena, Milano, Fondazione Valla, 1989, 1991, 1992.
  • Letteratura latina medievale (secoli VI-XV). Un manuale, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2003.
  • La letteratura francescana, I: Francesco e Chiara d’Assisi; II: Le vite antiche di san Francesco; III: Bonaventura: la perfezione cristiana, Milano, Fondazione Valla, 2005-2012.

 

 Bibliografia su Claudio Leonardi (in ordine cronologico) 

  • Enrico Menestò, Claudio Leonardi (Sacco di Rovereto, 17 aprile 1926 – Firenze, 21 maggio 2010), in “Studi medievali”, 51 (2010), pp. 555-580 (con una nota autobiografica pp. 574-580).
  • L’esperienza intellettuale di Claudio Leonardi, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2011 (con la bibliografia completa).
  • Gian Maria Varanini, Le ricerche di ambito trentino di Claudio Leonardi (1926-2010), in “Studi Trentini. Storia”, 90 (2011), n. 2, pp. 457-465.
  • Il senso del Medioevo. In memoria di Claudio Leonardi, Giornata di studi promossa dall’Accademia Roveretana degli Agiati, a cura di Antonella Degl’Innocenti, Donatella Frioli, Paolo Gatti, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2012; si segnala il saggio di Gian Maria Varanini, La storia del Trentino nelle ricerche di Claudio Leonardi, pp. 119-127 (anche in “Studi Trentini. Storia”, 90 [2011], pp. 457-465), “sulle ricerche, del tutto occasionali, che il grande studioso della latinità medievale dedicò a problemi della storia medievale e religiosa del Trentino”.
  • André Vauchez, Claudio Leonardi et l’hagiographie médiévale, in “Studi medievali”, 53 (2012), pp. 303-312.
  • Francesco Santi, Leonardi, Claudio, in Il contributo italiano alla storia del pensiero. Storia e politica, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 2013, on line: https://www.treccani.it/enciclopedia/claudio-leonardi_(altro)/.

 

Christian Zendri