Udine, 9 ottobre 1923 – Padova, 26 agosto 2019

Nato a Udine il 9 ottobre 1923 si laureò in Lettere a Padova il 5 novembre 1946 con Roberto Cessi, discutendo la tesi Le origini della Marca friulana. Nemmeno due anni più tardi, il 1 marzo 1948, conseguì anche la laurea in Filosofia, relatore Luigi Stefanini, con una tesi su La democrazia nelle dottrine politiche del Medioevo, dando poi inizio a una carriera accademica che si snoderà sostanzialmente tutta all’interno dell’Università patavina. Conseguita infatti la libera docenza in Storia medioevale nel 1955, fu assistente, aiuto alla cattedra di Cessi, professore incaricato a Padova e a Ca’ Foscari. Vinse il concorso alla cattedra di Storia moderna nel 1964, insegnando dal 1955 al 1973 presso la Facoltà di Magistero e dal 1973 al 1993 presso la Facoltà di Lettere. Formò generazioni di studenti, molti dei quali – per nulla plasmati a immagine del maestro, che lasciava grande libertà negli interessi di ricerca – salirono a loro volta in cattedra a Padova e in altri atenei. Cresciuto alla severa scuola di Roberto Cessi, fondando quindi le sue ricerche su rigorose basi documentarie, orientò all’inizio i suoi studi verso il Friuli bassomedioevale e moderno per spostarsi successivamente su Venezia rinascimentale e moderna. In realtà non disdegnò anche altri territori delle ‘Venezie’. Propensione personale e orientamenti metodologici gli fecero sempre prediligere studi di storia politico-diplomatica, sempre ‘restituiti’ con una scrittura chiara ed elegante, che corrispondeva alla signorilità del tratto umano dei modi e dello spirito.
Per doti, carattere e personalità, dal 1969 fu alla guida di una delle più prestigiose istituzioni culturali venete, la Deputazione di storia patria per le Venezie. Ne resse le sorti come presidente fino al 2010, succedendo al suo maestro e onorando una tradizione che nel tempo aveva visto come protagonisti Gino Luzzatto, Vittorio Lazzarini, Carlo Cipolla, Rinaldo Fulin. Alla Deputazione e alla sua rivista, “Archivio Veneto”, dedicò senza risparmio tempo ed energie. Fece parte anche di numerose altre accademie e associazioni, tra le quali l’Accademia roveretana degli Agiati e, dagli anni Sessanta, la Società di Studi Trentini di Scienze Storiche. Morì a Padova il 26 agosto 2019.

 

Opere principali 

  • L’intervento veneto-carrarese nella crisi friulana. 1384-1389, in Studi di storia padovana e veneta, a cura di Paolo Sambin, Federico Seneca, Maria Cessi Drudi, Venezia, Deputazione di storia patria per le Venezie, 1952.
  • La fine del patriarcato aquileiese. 1748-1751, in Saggi di storia ecclesiastica veneta, a cura di Paolo Sambin, Federico Seneca, Venezia, Deputazione di storia patria per le Venezie, 1954.
  • La politica veneziana dopo l’Interdetto, Padova, Liviana, 1957.
  • Il doge Leonardo Donà. La sua vita e la sua preparazione politica prima del dogado, Padova, Antenore, 1959.
  • Venezia e papa Giulio II, Padova, Liviana. 1962.

 

Opere principali di carattere trentino

  • Problemi economici e demografici del Trentino nei secoli XIII e XIV, in Studi e ricerche storiche sulla regione trentina, 1, Padova, STEDIV, 1953, pp. 5-48.
  • Contributo alla storia della colletta nel Trentino medioevale, in Studi e ricerche storiche sulla regione trentina, 2, Padova, Tipografia antoniana, 1957, pp. 165-179.
  • Un “liber focorum” delle Valli di Non e di Sole del 1350, in “Archivio veneto”, s. V, 65 (1959), pp. 11-19.

Ugo Pistoia

[Immagine tratta da: sito dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti]