Ritratto del principe vescovo di Trento Francesco Felice Alberti d’Enno,
olio, Trento, Castello del Buonconsiglio, 1758-1762
Da Il Castello del Buonconsiglio. Dimora dei Principi Vescovi di Trento. 
Persone e temi di una storia, 2, a cura di Enrico Castelnuovo, Trento, TEMI, 1996

Francesco Felice Alberti d’Enno
(Trento, 1701 – 1762)

Figlio primogenito del conte Gervasio Vigilio Mattia e della contessa Barbara Bortolazzi zu Wattardorf und Brunnenberg; era pronipote del principe vescovo Giuseppe Vittorio Alberti d’Enno (1689-1695). Studiò presso il ginnasio cittadino e, scelta la carriera ecclesiastica, al Collegio Germanico di Roma dal 1720 al 1724, subentrando in quell’anno allo zio Francesco Sigismondo Alberti d’Enno (1677-1724) come canonico della cattedrale. Fu consigliere del principe vescovo di Trento Antonio Domenico Wolkenstein Trostburg (1725-1730), quindi visitatore della diocesi e delegato nei processi di beatificazione dei sette santi fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria e della serva di Dio Giovanna Maria Della Croce. Nel 1756 ottenne la nomina a coadiutore e amministratore con diritto di successione del principe vescovo Domenico Antonio Thun (1730-1758): gli subentrò nel 1758, rimanendo in carica fino al 1762.

Tenne un comportamento riformista, pur con tendenze conservatrici nei confronti di ogni iniziativa che potesse minacciare le – deboli – strutture politiche del territorio a lui affidato. Provvide a cancellare le misure introdotte da Leopoldo Ernesto Firmian, suo predecessore nella coadiutoria, ripristinando per esempio le attribuzioni giurisdizionali del capitolo; abolì il tribunale ecclesiastico del “concistoro”; riaffermò le esenzioni aristocratiche dai fori ordinari. Promosse un rigido controllo morale del clero, delle ordinazioni e dell’istruzione clericale, ma anche la ristampa delle costituzioni sinodali. In campo economico appoggiò le richieste daziarie e fiscali del Magistrato Consolare di Trento, ma si oppose alle risoluzioni imperiali, come quelle relative alle tariffe dei dazi e a quelle sulla circolazione monetaria. Vi intravvedeva infatti il pericolo di escludere l’economia locale dai commerci con l’area veneta e quindi la (temuta) omologazione al Sacro Romano Impero.

Durante l’episcopato di Alberti d’Enno la figura dell’abate Girolamo nobile Tartarotti Serbati (1706-1761) costituì a più riprese un motivo di preoccupazione per la Chiesa di Trento. Il colto roveretano, fautore di un nuovo metodo scientifico da introdurre negli studi di ogni disciplina, negò santità e martirio del vescovo Adelpreto – scontrandosi con il francescano Benedetto Bonelli (1704-1783) – e sottopose a critica l’operato dei principi vescovi Bernardo Cles e Cristoforo Madruzzo. La collocazione del busto di Tartarotti nella chiesa di San Marco di Rovereto, per decisione della stessa Città della Quercia, portò il vescovo a comminare l’interdetto, innescando una vicenda poi risolta presso la Corte di Vienna.

Alberti d’Enno promosse il rinnovo del Castello del Buonconsiglio secondo il gusto rococò, con l’intervento del pittore veneziano Francesco Fontebasso e dello scultore di Praga Jacob Eberle. Le iniziative artistiche del presule beneficiarono inoltre di un rinnovato impulso in vista del passaggio per Trento nel 1760 di Isabella di Borbone, infanta di Spagna e principessa di Parma (1741-1763), raffinata cultrice delle arti, diretta a Vienna, dove avrebbe sposato Giuseppe d’Asburgo-Lorena (1741-1790), poi imperatore dal 1780.

Con l’aiuto di alcuni religiosi, mentre era canonico, Alberti d’Enno attese al riordino e alla trascrizione dei documenti dell’Archivio del Capitolo del duomo di Trento, compito che aveva come scopo principale il mettere in luce l’intangibilità dei diritti spettanti alla Chiesa di Trento. Scrisse in sette volumi la cosiddetta Miscellanea Alberti. Compilò gli Annali del Principato Ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540, titolo scelto nel 1860 da Tommaso Gar, dopo aver rivisto e integrato il manoscritto originale, giunto incompleto. Alberti d’Enno si basò, come evidenziava lui stesso in modo ripetuto, soprattutto sui documenti degli archivi principesco vescovile e capitolare, a lui ben noti, supportando la sua stesura anche con la bibliografia secondaria. Nel riportare i diversi avvenimenti storici l’autore li collegava alla figura dei presuli succedutisi sulla cattedra di san Vigilio, sottolineando per molti di loro l’azione di difesa delle prerogative della Chiesa di Trento, un riflesso della situazione politica del tempo di Alberti d’Enno. Questi trascorse infatti i suoi ultimi anni in un tenace scontro diplomatico per procrastinare l’incorporazione del principato vescovile di Trento nei territori ereditari austriaci. Il testo contiene degli incisi di una certa ampiezza, dedicati per esempio alla vicenda di Simone da Trento (1475), alla battaglia di Calliano (1487), alla Guerra rustica (1525). L’opera, per la sua importanza documentaria nell’ambito degli studi storici, costituisce l’esito completo e articolato della produzione di Alberti d’Enno.

 

 

Opere di Francesco Felice Alberti d’Enno

  • Repertorium omnium documentorum, quae in Archivio cathedralis ecclesiae Tridentinae divi Vigilii custodienda asservantur ad reverendissimi capituli comodum et ecclesiae praedictae incrementum, 1748 (manoscritto: Trento, Biblioteca comunale, BCT1-1065; altre tre copie a Trento, Archivio Diocesano Tridentino, Archivio Capitolare).
  • Miscellanea Alberti (il primo volume è a Innsbruck, presso il Landesmuseum Ferdinandeum, Dip. 1334; gli altri a Trento, Biblioteca comunale, BCT1-9, BCT1-10 BCT1-11 BCT1-12 BCT1-13, BCT1-14).
  • Annali del Principato Ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540, compilati sui documenti, a cura di Tommaso Gar, Trento, Monauni, 1860 (rist. Sala Bolognese, Forni, 1977). L’opera a stampa deriva dai due manoscritti: Trento, Biblioteca comunale, BCT1-1168 e BCT1-1169; si vedano anche i frammenti in BCT1-2111/4 e BCT1-2111/5).

Bibliografia su Francesco Felice Alberti d’Enno (in ordine cronologico) 

  • Benedetto Bonelli, Monumenta Ecclesiae Tridentinae, 3, Trento, Monauni, 1765, pp. 262-264.
  • Francesco Vigilio Barbacovi, Memorie storiche della città e del territorio di Trento, parte seconda, Trento, Monauni, 1824, pp. 174-183.
  • Francesco Ambrosi, Commentari della storia trentina, 2, Rovereto, Roveretana, 1887, pp. 55-63.
  • Francesco Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento, Zippel, 18942, p. 99.
  • Francesco Felice Alberti d’Enno, I Signori de Enno ora Conti degli Alberti d’Enno, in “Tridentum”, 9 (1906), pp. 319-332; 10 (1907), pp. 64-79, 108-124, 193-224.
  • Simone Weber, Il Ms. “Miscellanea Alberti”, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, 9 (1928), pp. 74-75.
  • Carlo Donati, Ecclesiastici e laici nel Trentino del Settecento (1748-1763), Roma, Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea, 1975.
  • Armando Costa, I vescovi di Trento. Notizie-profili, Trento, Edizioni Diocesane, 1977, pp. 139, 192-196, 371.
  • Marco Bellabarba, Degli Alberti, Francesco Felice, in Dizionario biografico degli Italiani, 36, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1988, pp. 159-160.

 

Paolo Dalla Torre