Sulmona, 1940 – Desenzano del Garda, 2021

Nato a Sulmona in provincia de L’Aquila, agli inizi degli anni Sessanta si trasferì a Milano per iscriversi alla Facoltà di scienze politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove si laureò nel 1965 con una tesi in storia economica sull’industria nella provincia di Milano nell’Ottocento (relatore Mario Romani). Dopo aver ottenuto una borsa di ricerca e perfezionamento triennale in storia economica della medesima Università, dal marzo 1970 seguì le esercitazioni di storia economica dell’Università Luigi Bocconi e in novembre passò a ricoprire il ruolo di assistente di storia economica presso la facoltà di Economia e Commercio dell’Università Cattolica. Quattro anni dopo, nel 1974, si trasferì a Trento dove fu nominato assistente presso la Facoltà di Sociologia. Nel 1979 pubblicò l’importante monografia Il mais nell’economia agricola lombarda (dal secolo XVII all’Unità). Superò la selezione per professore associato nel 1982 mantenendo l’incarico di storia economica presso la Facoltà di economia e commercio, già ricoperto dal 1975. Nel 1987 passò alla Facoltà di Sociologia; ha tenuto successivamente corsi di storia moderna presso la Facoltà di Lettere dal 1988 al 1992 e di storia contemporanea dal 1995 fino al suo pensionamento.
All’interno dell’Università degli Studi di Trento ha ricoperto anche incarichi istituzionali: fra il 1975 e il 1976 è stato presidente dell’Opera universitaria e per più anni ha fatto parte del suo Consiglio di amministrazione; fra il 1984 e il 1996 è stato invece membro del Consiglio di amministrazione nonché componente della rispettiva Giunta esecutiva.
Un curriculum, quello sinteticamente esposto, che tace delle sue collaborazioni al di fuori del territorio provinciale – come quelle con l’Istituto di storia delle Alpi di Lugano o con il Gruppo interuniversitario per la storia dell’Europa mediterranea – e che evidenzia il suo forte radicamento all’interno della comunità trentina; un radicamento che si è espresso nella partecipazione attiva a numerose realtà scientifiche e culturali. Si possono ricordare la partecipazione al comitato di redazione degli “Annali” dell’Istituto storico italo-germanico, il coinvolgimento nella Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, nell’Accademia roveretana degli Agiati e nell’Associazione Museo storico in Trento, ma anche la presidenza del comitato scientifico del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige o la collaborazione all’Università della Terza Età. Un impegno culturale cui ha sempre affiancato un grande amore per la musica e che lo ha visto attivo all’interno dell’Associazione della Gioventù Musicale, dell’Associazione Antonio Pedrotti e del Centro di Eccellenza Laurence K.J. Feininger – Associazione culturale per la ricerca musicale.
Del suo percorso di ricerca danno invece testimonianza non solo le pubblicazioni scientifiche – fra le quali va segnalato l’ampio saggio del 2002 La proprietà della terra, i percettori dei prodotti e della rendita (pubblicato all’interno del volume terzo della Storia dell’agricoltura italiana: Età contemporanea, dalle rivoluzioni agronomiche alle trasformazioni del Novecento, 2002) –, ma le sue stesse parole, spese alla fine del 2013 in un’intervista pubblicata sul n. 42 di “Altrestorie”, rivista della Fondazione Museo storico del Trentino. Sollecitato a raccontare quando e perché avesse iniziato ad affrontare i grandi temi della storia della montagna Coppola offriva un’efficace sintesi della sua vicenda storiografica. “Personalmente – ricordava – ho iniziato a interessarmi a questi temi per diverse ragioni, alcune pensate altre del tutto casuali. Ovviamente si parte sempre dalla constatazione di un deficit storiografico: studiando l’agricoltura della bassa pianura padana in età moderna avevo notato molte interazioni non occasionali tra ambienti, istituzioni, persone, interessi del piano con le aree montane, alpine nello specifico, che non mi apparivano sufficientemente verificate. Trasferendo la mia attività in Trentino mi era parso logico approfondire questi aspetti, data la disponibilità in loco di una buona consistenza archivistica. Peraltro, in quel periodo (anni settanta) anche la storia regionale (o locale come si diceva) connotava meglio la sua natura e si orientava in modo nuovo sul piano del metodo e sull’uso delle fonti. Contestualmente ero entrato a far parte di un’istituzione molto stimolante: il Gruppo interuniversitario per la storia dell’Europa mediterranea (GISEM), energicamente coordinato da Gabriella Rossetti, che aveva fra i suoi temi di ricerca le Alpi e più largamente il mondo montano-alpino. Circolazione, rapporti, strutture, scambi, popolazioni, élites: ecco i parametri e le categorie con cui ci siamo cimentati per comprendere questa realtà”.

 

Opere principali sull’area trentina (in ordine cronologico):

  • Proprietà fondiaria ed agricoltura nel Roveretano nella seconda metà del XVIII secolo, in Studi in onore di Gino Barbieri, Pisa, Il pensiero economico moderno, 1982, 1, pp. 469-509.
  • Terra, proprietari e dinamica agricola nel Trentino del ’700, in Il Trentino nel Settecento fra Sacro Romano Impero e antichi stati italiani, a cura di Cesare Mozzarelli, Bologna, Il Mulino, 1985, pp. 707-734.
  • Tra mutamenti e conservazione: l’agricoltura roveretana nella prima metà dell’Ottocento, in “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, 66 (1987), pp. 187-234.
  • La montagna alpina: vocazioni originarie e trasformazioni funzionali, in Storia dell’agricoltura italiana in età contemporanea, a cura di Piero Bevilacqua. Venezia, Marsilio, 1990, pp. 495-530.
  • (con Pierangelo Schiera, cura di) Lo spazio alpino: area di civiltà, regione cerniera, Napoli, GISEM, 1991 (con il saggio Equilibri economici e trasformazioni nell’area alpina in età moderna: scarsità di risorse ed economia integrata, pp. 201-220).
  • Bibliografia Trentina: Aspetti economici e sociali (1500-1950), Trento, Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, 1992-1995 (tre volumi).
  • Agricoltura di piano, agricoltura di valle e Il consolidamento di un equilibrio agricolo, in Storia del Trentino, 4: L’età moderna, a cura di Marco Bellabarba, Giuseppe Olmi, Bologna, Il Mulino, 2002, pp. 233-258, 259-281.
  • (cura di) Un secolo di vita dell’Accademia degli Agiati (1901-2000), Rovereto, Accademia roveretana degli Agiati, 2003.
  • (con Jean-François Berger, cura di) Vie di terra e d’acqua: infrastrutture viarie e sistemi di relazioni in area alpina (secoli XIII-XVI), Bologna, Il Mulino, 2007.
  • L’economia pinetana in epoca asburgica, in Storia di Pinè dalle origini alla seconda metà del secolo XIX, a cura di Marco Bettotti, Baselga di Pinè, Comune, 2009, pp. 399-439.

Rodolfo Taiani