Mechel, 1520 – Castel Ivano, circa 1600)

Nacque nel 1520 a Mechel, nei pressi di Cles in val di Non, dove il padre Biagio prestava servizio per i Firmian in qualità di locumtenens del loro castello. Nulla si sa della madre. Biagio Castelrotto – che sarà anche vicecapitano di Pergine nel 1539 – proveniva da Strigno, dove esercitava la professione notarile. A questa avviò anche i figli Giacomo, Giorgio, Carlo, Firmiano e Matteo. L’inizio della discreta formazione giuridica di Giacomo va probabilmente collocata nei primi anni dell’adolescenza così come la consuetudine, non sappiamo in quale misura radicata, con letture di stampo umanistico. In ogni caso il Castelrotto non seguì un cursus honorumufficiale: in tutti i documenti in cui viene citato è definito iurisperitus. Gli si attribuisce più di un matrimonio, ma di certo sappiamo solo che sposò Elena Roccabruna, proveniente da un ramo cadetto della potente famiglia molto favorevolmente accreditata presso i Madruzzo e dal 1549 saldamente insediata a Castel Selva (Levico). Da Elena Giacomo ebbe quattro figli: GiovanniGiacomo Filippo, Cristoforo e Ferdinando, tutti avviati alle carriere notarile e funzionariale.
Giacomo fu dunque notaio e ufficiale in servizio nelle giurisdizioni della Valsugana (sia tirolesi sia principesco-vescovili). Dapprima operò a Castel Selva di Levico e a Castel Telvana. Nel 1555 era vicario a Castellalto. Dal 1562 al 1567 fu capitano di Primiero per i signori di Welsperg. Nel 1569 era vicario a Castel Ivano, dove lo ritroviamo ancora nel 1575 e nel 1576 al servizio di Cristoforo di Wolkenstein, e dove nel 1586 divenne anche capitano. Durante i lunghi anni di permanenza al servizio dei signori tirolesi di Valsugana e Primiero ebbe relazioni di lavoro con la vicina città di Feltre, del diritto statutario della quale fu certamente pratico, come rivela una nota apposta da un ignoto glossatore di un testimone cinquecentesco degli statuti cittadini.
Morì verso la fine del secolo. Sua ultima testimonianza sembra essere una relazione sul restauro della cappella del castello di Ivano redatta nel 1592 e oggi conservata presso il Tiroler Landesarchiv di Innsbruck.
Uomo di discreta cultura, si dedicò per almeno un quindicennio, dal 1571 al 1586, alla stesura di una cronaca, della quale oggi non si conserva alcun esemplare, nella quale fece confluire materiali diversi: memorie familiari, elementi di cronologia universale, malografie, storia della Valsugana e di Primiero. Di essa ci restano solo i brani trascritti da Guido Suster, che la possedette e usò fino alla prima guerra mondiale, citandola nei suoi articoli. Copia di alcune parti è contenuta anche nel seicentesco ms. 543 della Biblioteca comunale di Trento. Dai frammenti pervenuti e dagli scritti di Suster possiamo ricavare le fonti cui il Castelrotto fece riferimento nella stesura della cronaca: autori di cronache e storie cittadine quali Giano Pirro Pincio, Bernardino Corio, Torello Saraina, Pietro Bembo e Paolo Giovio. Non mancano – qualora Suster abbia trascritto correttamente – alcune sorprese: autori e cronisti ‘riformati’ di area tedesca quali ad esempio Sebastian Münster e Iohann Carion, Iohann Sleidan e Sebastian Franck. Non sappiamo se degli autori citati possedesse personalmente i libri; se dobbiamo prestare fede allo Suster, la biblioteca del capitano era ricca oltreché di questi anche di “tant’altre opere ed opuscoli” ed era “per que’ tempi copiosa”.
Suo anche un primo tentativo di ricostruzione della storia di Primiero e delle relazioni tra signori e istituzioni comunitarie locali, anteposto a un inventario dettagliato dei beni dei Welsperg nella valle di Primiero, redatto tra il 1564 e il 1565.

Bibliografia su Giacomo Castelrotto

  • Guido Suster, Un cronista trentino del sec. XVI, in “Archivio Trentino”, 1 (1882), pp. 247-255 (ristampato in Guido Suster, Alla benevolenza del lettore. Scritti scelti, a cura di Attilio Pedenzini e Vito Bortondello, Strigno, Croxarie, 2004, pp. 59-66).
  • Guido Suster, Del castello di Ivano e del borgo di Strigno. Notizie storiche, in “Archivio Trentino”, 5 (1886), pp. 33-78 (ristampato con alcune aggiunte in Guido Suster, Del castello di Ivano e del borgo di Strigno. Notizie storiche, Strigno, Litodelta, 1992).
  • Guido Suster, Antichi fatti di cronaca trentina, in “Archivio Trentino”, 27 (1912), pp. 20-44 (ristampato in Guido Suster, Alla benevolenza del lettore. Scritti scelti, a cura di Attilio Pedenzini e Vito Bortondello, Strigno, Croxarie. 2004, pp. 67-93).
  • Ferruccio Romagna, Ivano. Il castello e la sua giurisdizione, Ivano Fracena, Comune, 1988.
  • Ferruccio Romagna, Adone Tomaselli, I nobili signori di Strigno ed il cronista Giacomo de Castelrotto, in “Civis. Studi e testi”, 14 (1990), pp. 91-120.
  • Adone Tomaselli, Strigno, i signori di Castelrotto. Documentazioni storiche, Strigno, Comune, 2005.
  • Lidia Bertagnolli, Giacomo Castelrotto e la signoria dei Welsperg in Valle di Primiero, Tonadico (Trento), Ente parco Paneveggio Pale di San Martino, 2011 (Quaderni del Parco, 11).

Ugo Pistoia