Gianni Ciurletti

(Trento, 1948 – Civezzano, 2019)

Terzogenito di Luigi e Maria Tamanini, frequenta il Liceo “Giovanni Prati” nel capoluogo trentino. Conseguita la maturità si iscrive ai corsi universitari di Padova, dove – nel 1972 – si laurea in Lettere antiche con Giulia Fogolari per poi perfezionarsi a Bologna, nel 1976. La metà degli anni Settanta coincide anche con l’avvio della carriera professionale, interamente condotta all’interno della Provincia autonoma di Trento dopo che questa, dal 1973, ottiene competenze primarie in materia di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare, derivate dal suo particolare quadro normativo. Nel 1979 diviene membro della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche e nel 1992 è aggregato fra i soci all’Accademia Roveretana degli Agiati.

Quello di Gianni Ciurletti è un percorso lungo e proficuo, principalmente condotto all’interno delle istituzioni pubbliche, dapprima come funzionario dell’Assessorato alle Attività Culturali, quindi di Direttore dell’Ufficio Beni archeologici e, infine, di Dirigente della Soprintendenza provinciale per i Beni archeologici fino al 2008, anno del collocamento a riposo. In parallelo, dal 1976 al 2003, è componente permanente della Commissione Beni Culturali provinciale. Si tratta di posizioni in virtù delle quali, per oltre trent’anni, segue e indirizza recuperi archeologici e scavi sistematici di contesti, coordina restauri, programma campagne di catalogazione, dà corpo a iniziative espositive nell’ambito del Museo Provinciale d’Arte (ora Museo del Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali), dove è membro del Comitato Scientifico.

Più che archeologo dedito alla ricerca sul campo, Gianni Ciurletti è stato “uomo di relazioni”, tradotte in alcune fondamentali e indispensabili strutture: il laboratorio di restauro archeologico, da un lato; la biblioteca specialistica, dall’altro. Intitolata a Pia Laviosa Zambotti e nata come luogo di aggiornamento e di formazione permanente del personale provinciale, ben presto ha assunto dimensioni tali da essere privilegiata sede di studio e di consultazione per ricercatori e studiosi esterni e solido punto di riferimento per studenti e laureandi.

Non disgiunta dai compiti istituzionali è stata la sua produzione scritta, nella quale Ciurletti rivela plurimi orizzonti di interesse, al punto che si fa fatica ad associare il suo nome a una questione particolare o a un tema specifico. Si tratta di scritti di dimensione e collocazione editoriale diverse e per questo non sempre agevoli da trovare. Fra i possibili filoni, quattro sono quelli riconoscibili in particolare.

Il primo, propriamente archeologico, che accanto a note e segnalazioni di scavo e ad analisi di singoli o gruppi di manufatti, vede testi e contributi che pongono in risalto la sua dedizione alla Trento antica e alla sua forma urbana, favorita da quello che, a partire dai primissimi anni Ottanta, è stato un notevole sviluppo metodologico (e non solo) dell’archeologia urbana e degli scavi nella città capoluogo. Connesso risulta anche l’interesse per i primi edifici di culto cristiano, a partire dall’individuazione – fra il 1974 e il 1977 – dei resti della prima ecclesia urbana lungo il fianco meridionale della cinquecentesca chiesa di Santa Maria Maggiore.

Il secondo filone è attinente a temi della salvaguardia attiva del patrimonio archeologico trentino e della sua valorizzazione. Pianificazione urbanistica e giacimenti archeologici, aree e parchi archeologici, percorsi didattici, scuola e educazione al patrimonio, museologia e museografia sono argomenti più volte trattati da Ciurletti, con “visioni” di grande intuito.

Il terzo tema sono le curatele: emerge chiara è la fitta rete dei contatti e delle relazioni trattenute con gli ambiti accademici e di ricerca italiani e centroeuropei. A testimonianza restano cataloghi di mostre, atti di convegni e di seminari, volumi miscellanei, corpora di specifici classi e collezioni (bronzetti antichi, lucerne romane, fibule celtiche, vasellame greco e magnogreco e altro…).

Il quarto filone è rappresentato dai profili di personaggi legati alla storiografia archeologica trentina: da Luigi de Campi a Simone Weber, da Paolo Orsi a Pia Laviosa Zambotti, da Renato Perini a Giulia Fogolari, da Aldo Gorfer (giornalista ed eccezionale testimone delle genti di montagna) a Elena Munerati (straordinaria fotografa delle innumerevoli facce del mondo archeologico trentino).

La Società di Studi Trentini di Scienze Storiche lo vide come autore dei suoi primissimi scritti (pubblicati sulla “Sezione seconda”, che dal 1979 al 1985 lo ebbe nel comitato di redazione come referente per l’archeologia).

Scritti di Gianni Ciurletti (in ordine cronologico)

  • La zona archeologica di S. Maria Maggiore (Trento), in Restauri ed acquisizioni 1973-1978, catalogo della mostra: Castello del Buonconsiglio – Palazzo delle Albere, giugno-novembre 1978, Trento, Provincia; TEMI, 1978, pp. 305-310.

  • Reperti longobardi del Museo provinciale d’arte di Trento recentemente restaurati. Contributo all’archeologia longobarda nel Trentino, in Atti del 6° Congresso Internazionale di Studi sull’Alto Medioevo, Milano, 21-25 ottobre 1978, Spoleto, Centro italiano di studi sull’alto medioevo, 1980, pp. 355-371.

  • (curatore) Beni culturali nel Trentino, 4: Contributi all’archeologia, Trento, Provincia. Assessorato alle attività culturali, 1983.

  • Il Trentino-Alto Adige in età romana. Aspetti e problemi alla luce delle ricerche e degli studi più recenti, in Aquileia nella Venetia et Histria, Atti della XV settimana di studi aquileiesi, 28 aprile-3 maggio 1984, Reana del Rojale (Ud), Chiandetti, 1986 (Antichità Altoadriatiche, 28), pp. 375-406.

  • Archeologia preventiva in Trentino. Analisi di un’esperienza 1987-1997, in Carta archeologica e pianificazione territoriale. Un problema politico e metodologico. Primo incontro di studi, Roma marzo 1997, Roma, Palombi, 1999, pp. 138-141.

  • Trento romana. Archeologia e urbanistica, in Storia del Trentino, 2: L’età romana, a cura di Ezio Buchi, Bologna, Il Mulino, 2000, pp. 287-346.

  • Antiche chiese del Trentino, dalla prima affermazione del cristianesimo al X secolo. Breve excursus alla luce di trent’anni di ricerche e scavi archeologici, in Frühe Kirchen im östlichen Alpengebiet. Von der Spätantike bis in ottonische Zeit, München, Bayerische Akademie der Wissenschaften, 2003, pp. 357-363.

  • Il caso Tridentum, in Abitare in città. La Cisalpina tra impero e Medioevo / Leben in der Stadt. Oberitalien zwischen römischer Kaiserzeit und Mittelalter, Wiesbaden, Reichert, 2003 (Palilia, 12), pp. 37-45.

  • (curatore) Fra il Garda e le Alpi di Ledro. Monte S. Martino. Il luogo di culto (ricerche e scavi 1969-1979), Trento, Provincia. Soprintendenza per i beni archeologici, 2007 (Beni archeologici del Trentino, 1).

  • L’archeologia, strumento di conoscenza della storia longobarda e altomedievale nel Trentino. Risultati e prospettive, in Archeologia e storia dei Longobardi in Trentino (secoli VI-VIII), Mezzolombardo, Comune, 2009, pp. 103-120.

  • (curatore) Archeologia della Grande Guerra: atti del convegno internazionale = Archaeology of the great war: proceedings of the international conference 23/24.06.2006, Trento, Provincia. Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici. Settore beni archeologici, 2011.

Scritti su Gianni Ciurletti 

  • AdA. Archeologia delle Alpi. Studi in onore di Gianni Ciurletti, a cura di Franco Nicolis, Roberta Oberosler, Trento, Provincia. Soprintendenza peri beni culturali, 2018.

  • Enrico Cavada, In memoria. Gianni Ciurletti, in “Studi Trentini. Storia”, 100 (2021), pp. 279-282.

Enrico Cavada