(Trento, 1846 – Roma, 1917)

Nato a Trento e battezzato nella parrocchia di San Vigilio il 1° giugno 1846, discendente di un ramo laterale dei baroni de Ciani, Giorgio Gedeone Ferdinando de Ciani era figlio di Domenico e Luigia Pedri. Dopo aver concluso gli studi ginnasiali e liceali, conseguì all’università di Padova la laurea in scienze matematiche. Intraprese quindi la professione di ingegnere, partecipando a missioni in Turchia per la realizzazione di linee ferroviarie; dopo di che, ritornato in patria, aprì a Trento un proprio studio di ingegneria e architettura, con il quale firmò alcuni palazzi cittadini, tra cui quello di via Borsieri – storica sede delle suore di Maria Bambina – e nel 1889 il raddoppiamento a sud del cimitero di Trento.

Fin da ragazzo si appassionò alla numismatica, dedicandosi alla raccolta e allo studio di monete romane e delle zecche italiane: negli anni successivi la sua intensa attività scientifica lo portò a numerose pubblicazioni, specialmente sulle pagine della prestigiosa “Rivista Italiana di Numismatica”, fondata a Milano nel 1888. Fu inoltre uno dei fondatori della rivista “Archivio Trentino”.

Come scrisse Quintilio Perini nell’elogio funebre uscito proprio sulle pagine della RIN nel 1917, “la sua attività scientifica avrebbe potuto essere più copiosa, ma preferiva essere di aiuto ad altri studiosi e di comunicar loro a voce o per lettera le sue scoperte scientifiche piuttosto che curarsi di farle conoscere per mezzo della stampa”. Lo stesso Perini, che “per trenta anni gli fu amico, collaboratore e maestro” sottolineava “quanto deve al Cav. Ciani nella produzione letteraria numismatica”, individuandone il “campo prediletto” di indagine in “quello difficile del tempo dei Comuni italiani”. In particolare Ciani dedicò i propri studi alle zecche di Trento, Cremona, Mirandola, Correggio e alle zecche minori del Piemonte, delle quali pubblicò sulla RIN le monete inedite, correggendo numerose false attribuzioni.

Ciani lasciò – riferisce Perini – “un manoscritto dedicato alla zecca di Trento, sull’attribuzione dei luigini anonimi e un piccolo articolo documentato, già pronto per la stampa, sui famosi quattrini e mezzi quattrini coll’iscrizione ‘BECCARIA’, attribuiti erroneamente alla zecca di Beccaria, mentre altro non sono che tessere fatte coniare nel 1719 coll’autorizzazione del principe vescovo di Trento dai beccai di quella città per sopperire alla mancanza di monete spicciole”.

Allo scoppio della Grande guerra, seguendo i suoi principi di italianità, lasciò il Trentino e si trasferì a Roma. “Rifugiatosi in Italia in attesa che la sua Trento venisse redenta e riunita alla Patria – scriveva ancora Perini in morte dell’amico e collega – col fervido pensiero di presto ritornare alla sua Spalliera, villa della vicina Trento, dove aveva dovuto abbandonare nelle mani della Provvidenza e dei Barbari gran parte dei suoi tesori numismatici, spirò nella Città eterna il giorno 13 gennaio 1917”.

Giorgio Ciani venne sepolto in Campo Verano a Roma; successivamente la salma venne trasportata nella tomba di famiglia nel cimitero di Trento.

Tre anni dopo la sua scomparsa, nel primo numero della neonata rivista “Studi Trentini”, Simone Weber (che erroneamente indicava come suo anno di nascita il 1847) ricordava Giorgio Ciani, “altro integro cittadino e cultore degli studi storici ed archeologici”. Nel necrologio il sacerdote di Denno delineava la figura dell’ingegnere: “meritamente apprezzato per gusto artistico, coltivò con passione la numismatica, fu membro del primo curatorio del civico Museo, vi ordinò con cura e dottrina la raccolta delle monete romane e pubblicò in varie riviste parecchi autorevoli articoli nel campo delle sue indagini. Membro di accademie e società scientifiche, era in corrispondenza coi migliori numismatici del Regno. Alla venerata memoria dello studioso e del nobile patriotta giunga da queste pagine un commosso e riverente saluto”.

La collezione numismatica di Giorgio Ciani venne venduta dalla storica casa d’aste di Rodolfo Ratto, a Milano, il 28 novembre 1910. Nel catalogo stampato per la vendita si contano 1098 monete e 55 volumi. Lo stesso Ratto, nel presentare i pezzi della collezione, molti dei quali “rarissimi e unici”, indicava le serie preferite dallo studioso trentino: “le piccole zecche italiane; le contraffazioni fatte dai piccoli principi ad imitazione di tipi d’altri paesi, sia italiani che stranieri; le zecche di Mirandola e Correggio, che superano per assortimento ed importanza qualunque altra collezione finora apparsa sul mercato”.

Opere principali (in ordine cronologico)

  • Di alcune monete della zecca di Verona, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 1895, pp. 77-87.
  • Il ripostiglio di Dambel, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 1895, pp. 140-141.
  • Un ripostiglio di monete del Secolo XIII. Vigo di Cavedine nel Trentino, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 1899, pp. 487-496.
  • Il nome di Corrado II sulle più antiche monete genovesi, in “Bollettino di Numismatica e di arte della medaglia”, 1 (1903), pp. 29-30.
  • Il ripostiglio di Rocchette di monete medioevali, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 1904, pp. 183-196.
  • Sigilli trentini con l’immagine di San Vigilio, in Scritti di storia e d’arte: per il XV centenario della morte di S. Vigilio vescovo e martire, Trento, Comitato Diocesano, 1905, pp. 391-396.

Bibliografia su Giorgio Ciani

  • Catalogo della collezione dottor Giorgio Ciani di Trento in vendita all’asta amichevole per cura di Rodolfo Ratto: monete di zecche italiane, Milano, s.n., 1910.
  • Quintilio Perini, Giorgio Ciani, in “Rivista italiana di Numismatica”, 1917, pp. 87-89.
  • Simone Weber, Giorgio cav. Ciani, in “Studi Trentini”, 1 (1920), p. 73.

Alberto Mosca