DBST de Vigili Giusto

Mezzolombardo, 7 marzo 1808 – ivi, 6 dicembre 1895

Giusto Giuseppe Francesco era figlio di Carlo Giusto Agostino e di Rosa Taddei de Mauris da Croviana. Dopo gli studi elementari nel centro rotaliano intraprese quelli ginnasiali a Bressanone e a Trento e gli universitari a Padova e a Pavia, dove nel giugno 1834 conseguì la laurea in medicina con la tesi De chlorosi. Nell’autunno 1835 ottenne la nomina ad assistente alla clinica medica diretta da Giuseppe Corneliani (1797-1855), passando in seguito in quelle di Maurizio Bufalini (1787-1875) a Firenze, di Giacomo Tommasini (1768-1846) a Parma, di Josef Škoda (1805-1881) a Vienna. Esercitò la professione di medico a Mezzolombardo, dove nell’agosto 1836, durante l’epidemia di colera, assistette gli ammalati, ottenendo parole di encomio per l’attività professata (Carlo Nicola de Vigili von Freyenfeld, Memorie storiche, p. 36, nota 3). Nel centro rotaliano il 23 ottobre 1867 sposò Edvige Gioseffa Gianot da San Michele all’Adige (1850-1918) e dal matrimonio nacquero tre figli: Leonilda (1871-1958), Ermete (1877-1920) e Pilade (1882-1912).
Coltivò l’interesse per la storia locale, l’archeologia e la numismatica, in particolare dopo il suo ritiro in quiescenza, tanto da meritare l’apprezzamento di Desiderio Reich (“si occupa con grande amore delle notizie storiche della sua patria”). Reich evidenziava tuttavia alcune prese di posizione di de Vigili venate da un certo campanilismo a favore del paese natio (in “Archivio Trentino”, 10 [1891], pp. 114 e 142). Un altro appassionato di vicende del passato locale, Luigi Dorigati (1827-1906), ne parlava in questi termini: “medico chirurgo, decorato della croce d’oro del merito colla corona, e della medaglia d’oro al merito scientifico ed umanitario della Associazione dei benemeriti scrittori italiani”.
Per quanto riguarda l’orientamento politico di Giusto de Vigili mancano precisi riscontri. La famiglia materna, i Taddei de Mauris, in particolare i fratelli Antonio e Giuseppe, risultò coinvolta nei sommovimenti popolari del 1848 in valle di Sole. Il saggio di Attilio Valente dedicato ai de Vigili von Freyenfeld parla di “eletti ingegni e fervidi patriotti” tra i membri della famiglia, ma l’opera vide la luce nel 1943, ancora nel periodo fascista.
Tra i corrispondenti di de Vigili si segnalano Theodor Mommsen e Matteo Thun, definito dal medico “uno ingegno, che ò sempre altamente stimato” (APTN, ATCT, Carteggio e atti, A 128.6 (5), lettera di data Mezzolombardo, 4 gennaio 1869). Accanto alle pubblicazioni mediche si segnalano quelle di ambito storiografico, per esempio Origine, Nome, e primi abitatori di Mezzolombardo. Scrisse tre profili biografici relativi ad altrettanti suoi concittadini giunti a un certo grado di notorietà: Giovanni Ferrari (1797-1849), litografo, ingegnere e architetto attivo nell’America latina; Francesco Filos (1772-1864), storico e suo padrino di battesimo; Girolamo Scari von Kronhoff (1798-1845), giurista e professore di statistica e scienze politiche presso le università di Olmütz e Innsbruck. Sulle pagine della rivista “Il Raccoglitore” pubblicò Antichità di Mezzolombardo (22 maggio 1880, n. 61, anno 13) e Il castello Königsberg (28 maggio 1881, n. 63, anno 14). Su “Archivio Trentino” si ricordino Lapide mitrica di S. Zeno, nella NauniaI sarcofaghi di Lovere, e di MezzacoronaCenni sulla vita del professore Girolamo degli ScariIl passo della Rocchetta nella NauniaLa famiglia Metz, e il significato di questa parola nei documenti medioevali.
Presso la sua abitazione a Mezzolombardo, collocata all’angolo fra corso Giuseppe Mazzini e via Dante Alighieri, organizzò una raccolta di materiale archeologico nota ai suoi contemporanei: “una preziosa collezione privata di oggetti antichi” (così Francesco Ambrosi, Trento e il suo circondario descritti al viaggiatore, Trento, Zippel, 1881, p. 126). Visitarono nel tempo la raccolta conoscitori esperti come Theodor Mommsen, Osvaldo Orsi, Luigi de Campi; collezionisti di monete e di oggetti archeologici come monsignor Francesco de Pizzini da Ala. Nel 1890 de Vigili alienò la collezione, ridotta in termini numerici rispetto alla consistenza originaria, per 300 fiorini al museo cittadino di Trento (BCT, BCT5). Nel 1956 Giacomo Roberti la descrisse suddividendo i pezzi in tre categorie (“Oggetti preistorici”, “Oggetti romani”, “Oggetti barbarici”), funzionali per rendere l’idea della sua articolazione.
Paolo Dalla Torre

Fonti

BCT, BCT1-5767, Museo Civico di Trento. Nota degli oggetti per esso acquistati dal Dr Giusto Devigili di Mezzolombardo nel 1890.
BCT, BCT5, Corrispondenza ufficiale della Biblioteca comunale di Trento, anno 1890.
Luigi Dorigati, Raccolta di memorie storiche del Comune di Mezzacorona e di diverse famiglie ed individui che furono e sono (:1889:) in Mezzotedesco, p. 52 (manoscritto conservato dai discendenti, databile fra il 1889 e il 1905).

Opere principali (in ordine cronologico)

  • Origine, Nome, e primi abitatori di Mezzolombardo, in Carlo Nicola de Vigili, Memorie storiche documentate intorno all’erezione ed inaugurazione del nuovo tempio dedicato al divin precursore Giovanni Battista nel borgo di Mezzolombardo, Milano, Vallardi, 1851, pp. 6-8.
  • Scavi e topografia, in “Bullettino dell’Instituto di corrispondenza archeologica”, nn. 8-9, agosto-settembre 1871, pp. 193-213 (sezione c. Scavi del Trentino,“da lettera al sig. prof. T. Mommsen”, pp. 211-212).
  • Cenni sulla vita di Giovanni Ferrari di Mezzolombardo, Rovereto, Raccoglitore, 1880.
  • Cenni sulla vita di Francesco de Filos, Rovereto, Sottochiesa, 1881.
  • Lapide mitrica di S. Zeno, nella Naunia, in “Archivio Trentino”, 1 (1882), pp. 135-137.
  • I sarcofaghi di Lovere, e di Mezzacorona, in “Archivio Trentino”, 1 (1882), pp. 256-260.
  • Cenni sulla vita del professore Girolamo degli Scari, in “Archivio Trentino”, 2 (1883), pp. 106-113.
  • Il passo della Rocchetta nella Naunia, in “Archivio Trentino”, 6 (1887), pp. 244-251.
  • La famiglia Metz, e il significato di questa parola nei documenti medioevali, in “Archivio Trentino”, 8 (1889), pp. 67-80.

Bibliografia (in ordine cronologico)

  • Francesco Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento, Zippel, 1883, pp. 190-191; seconda edizione 1894, pp. 376-378.
  • Cesare Battisti, Guida di Mezolombardo e dintorni. Il Distretto di Mezolombardo. Da Mezolombardo a Campiglio – Peio – Rabbi – Mendola. Il gruppo di Brenta, Trento, Trentina, 1905, p. 42.
  • Attilio Valente, Famiglie nobili trentine. I de Vigili di Campofranco, Venezia, Tipografia emiliana, 1943 (Collezione di monografie storiche, 21).
  • Giacomo Roberti, La collezione archeologica del dott. Giusto de Vigili nel Museo Nazionale di Trento, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, 35 (1956), pp. 3-21

Paolo Dalla Torre