DBST Boni Guido

Tione, 3 febbraio 1872 – 22 settembre 1937

La famiglia Boni era originaria di Daré, in val Rendena, dove Domenico Boni era nato nella seconda metà del Settecento. Sposò nel 1802 la figlia dello speziale Speranzino Speranza, il quale fin dal 1774 gestiva la farmacia di Tione per conto della famiglia Bergamaschi di Riva del Garda. Da quel matrimonio nacquero vari figli, tra i quali Giuseppe, a sua volta padre di Domenico Albano Giuseppe (1839-1915). Questi sposò Giuditta Montagni ed ebbe cinque figli: Italo (1866), Carlo Umberto (1869), Guido (1872), Vincenzo (1883) e Giulio (1886). La scelta dei nomi dei figli non fu casuale: nel momento in cui a Madonna di Campiglio, il 2 settembre 1872, fu fondata la Società alpina del Trentino (poi Società degli Alpinisti Tridentini), erano presenti sia Domenico Boni che suo fratello Carlo, impegnati nel far nascere un sodalizio che, oltre alla conoscenza e allo studio della montagna, intendeva propugnare l’italianità del Trentino.
Le condizioni agiate della famiglia consentirono di avviare tutti i figli agli studi superiori. Dopo aver frequentato l’imperial regio Ginnasio a Trento Guido fu mandato a Innsbruck, nella cui Università conseguì nel 1894il diploma di chimica-farmaceutica. Tornato a Tione, affiancò il papà Domenico e il fratello minore Giulio nel lavoro in farmacia. Più che dalla chimica farmaceutica egli fu però attirato dall’impegno socio-culturale e dalla ricerca storica sulle e per le valli Giudicarie.
Nel febbraio del 1894 inviò un primo contributo alla rivista “La famiglia cristiana” dal titolo Riva: la ferrovia alpina per le Giudicarie e la Rendena. Erano gli anni dei tentativi di dotare tutte le valli periferiche di una rete ferroviaria. Nel 1899, quando a Tione tornò al proprio posto la campana maggiore, Boni scrisse un opuscolo di notizie storiche. L’anno seguente, per le nozze Boni-Saletti, diede alle stampe Note di cronaca tionese alla fine del 1700. Cominciò nel 1900 l’attività di corrispondente dalle Giudicarie per “il Baldo”, un periodico che si stampava a Riva del Garda. Pubblicò vari saggi su “Vita Trentina” (1904) di Cesare Battisti e su “Pro Cultura” (1910).
Fu podestà di Tione dal 1901 al 1912: in quel decennio operò per l’avvio dei lavori di costruzione dell’acquedotto (1904), dell’asilo infantile (1912), per la istituzione della Pro Loco, del corpo bandistico, del corpo volontario dei pompieri-zappatori e del Gruppo giudicariese della Lega Nazionale. Assieme al parroco-decano di Tione, Donato Perli (1861-1946) si prodigò per formare un capitale e avviare in tal modo la fabbrica dell’ospedale della borgata (sarebbe poi stato aperto nel 1925). Fu attivo propugnatore della “Lega Nazionale” e di altri sodalizi di chiara impronta irredentista. Non perdeva occasione per manifestare le proprie idee, tant’è che il suo nome figurava da tempo nell’elenco dei “sospetti” da arrestare in caso di ostilità con l’Italia.
Il 22 maggio 1915 Guido Boni fu così portato al Castello del Buonconsiglio perché accusato di intelligenza con il nemico; venne confinato prima a Gross-Siegharts e poi a Katzenau vicino a Linz, dove rimasero per gran parte della guerra gli irredentisti (o ritenuti tali) che non erano riparati oltre confine. Nel 1916 fu inquadrato nella compagnia di disciplina destinata al fronte della Galizia: l’intervento di un graduato cecoslovacco servì a cambiargli destinazione e probabilmente a salvargli la vita. Finì infatti a Kovel, in Volinia (regione storica dell’Ucraina nord-occidentale) assegnato quale soldato semplice ai servizi in un ospedale.
Nel primo dopoguerra, il suo impegno irredentista gli valse la nomina (1922) da parte del re Vittorio Emanuele III a cavaliere della Corona d’Italia. Fu socio e collaboratore di “Studi Trentini di Scienze Storiche” fin dagli esordi; in particolare con i contributi La peste nelle Giudicarie(1922) e Origine e memoria della chiesa plebana di Tione (1937-1938). Scrisse anche per il giornale fascista “Il Brennero” (1931-1935). Morì a Tione nel 1937.

Opere di Guido Boni

  • Memorie del campanone 1750-1850, Tione di Trento, Antolini, 1899.
  • Chiesa di S. Vigilio in Vat presso Tione: alcune notizie, in Scritti di storia e d’arte per il XV centenario della morte di s. Vigilio vescovo e martire, Trento, Comitato diocesano, 1905, pp. 287-299.
  • La peste nelle Giudicarie: tradizioni, documenti, ricordi, in “Studi Trentini”, 3 (1922), pp. 58-78.
  • Farmacisti di Tione dallo scorcio del 1500, s.l., s.n., [1929?].
  • Medici e chirurghi in Tione dallo scorcio del 1500, s.l., s.n., [1929?].
  • L’organo nelle Giudicarie, Trento, Scotoni (1930)
  • Origini e memorie della chiesa plebana di Tione, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, 18 (1937), pp. 29-42, 105-117; 19 (1938), pp. 174-197, 248-274.
  • Tione e le Giudicarie: scritti editi ed inediti, Tione di Trento, Centro studi Judicaria, 2000.
  • 100 anni fa a Tione e nelle Giudicarie: diario del farmacista Guido Boni, a cura di Mario Antolini, in “Strenna Trentina”, 2005, pp. 72-77.

Necrologi e bibliografia su Guido Boni

  • La morte di Guido Boni, in “Il Brennero”, 24 settembre 1937, p. 3.
  • Le solenni onoranze funebri al patriota Guido Boni, in “Il Gazzettino”, 25 settembre 1937, p. 3.
  • B(ice) R(izzi), Guido Boni, in “Studi Trentini di Scienze Storiche”, 18 (1937), pp. 341-347.
  • Bice Rizzi, Guido Boni, in “Il Gazzettino”, 14 maggio 1938, p. 3.
  • a.b., Guido Boni, patriota di Tione pioniere di civiltà, in “Alto Adige”, 1 dicembre 1968, p. 12.

Alberto Folgheraiter