Norme per la pubblicazione

Norme per i riferimenti bibliografici e archivistici

I. NORME GENERALI

Definizioni, citazioni e passi riportati all’interno del testo vanno posti fra “virgolette” e in carattere tondo. Eventuali omissioni di parti vanno segnalate con tre punti tra parentesi quadre: […].
Termini ‘forzati’ o espressioni virgolettate poste all’interno di citazioni vanno posti tra ‘apici’. Non si usano le virgolette «uncinate». Il carattere corsivo è riservato ai termini in lingua straniera.
Citazioni di lunghezza approssimativamente superiore alle tre righe vanno isolate in corpo minore, conservando le “virgolette” all’inizio e alla fine.

Tutte le citazioni presenti nelle note a piè di pagina dovranno essere di tipo abbreviato (si veda di seguito, II); le citazioni bibliografiche complete (come al punto III) dovranno essere poste al termine del saggio, in ordine alfabetico per autore/titolo.
I rinvii alla nota vanno collocati prima del segno di interpunzione.
Per quanto riguarda l’uso delle lettere maiuscole, si invita a verificare che le proprie scelte siano coerenti con quanto indicato alla pagina Treccani

II. CITAZIONI ABBREVIATE (IN NOTA)

Cognome, Titolo abbreviato, pagine.

Cipolla, Corrado II, p. 22
Giacomelli, Hausbergher, Legno, rame, pietra, p. 42, nota 11.
Scudiero, Storia ed evoluzione della cartolina postale, pp. 47-59.

  • non si usano espressioni quali “cit.”, “ivi”, “ibidem”. L’uso di “cfr” dovrà essere limitato ai casi in cui si invita il lettore a confrontare quanto esposto con quanto afferma un altro autore; non usato quando si intenda semplicemente rinviare alla fonte dell’affermazione fatta nel testo.
  • il titolo andrà abbreviato alle prime parole di senso compiuto.
  • costituiscono eccezione i quotidiani, i periodici non storiografici, i bollettini ufficiali o di carattere informativo che riportano testi normativi, dati demografici ecc.: in questi casi si fornirà un rinvio sintetico ma completo, contenente i dati sufficienti all’identificazione (di solito: titolo tra virgolette, eventuale numerazione, giorno di uscita, pagina); tutto ciò non verrà ripreso in coda al saggio.

“Alto Adige”, 10 dicembre 1974, p. 4.

II. CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE COMPLETE (IN CODA AL SAGGIO)

1. Monografie

Vanno indicati anche il nome completo dell’autore (in tondo) e la casa editrice.

Michel Melot, La saggezza del bibliotecario, Milano, Sylvestre Bonnard, 2005.
Aldo Chemelli, Carlo Perini, Marcus Perini, Trento illustrata. La città e il territorio in piante e vedute dal XVI al XX secolo, Padova, Editoriale Programma, 1990.

  • nel caso in cui vi siano più autori (fino a tre), questi vanno separati dalla virgola.
  • nel caso in cui nel titolo vi siano parole in lingua straniera evidenziate, queste vanno poste comunque in corsivo (e tra virgolette), non in tondo.
  • va detto esplicitamente se si tratta di un’edizione successiva alla prima, o di una traduzione, fornendo notizie della prima edizione (titolo originale e anno di pubblicazione; il nome del traduttore conta solo se compare nel frontespizio).
  • se si è fatto uso di un’edizione anastatica, vanno dati prima i dati dell’edizione originaria e poi, tra parentesi, i dati editoriali dell’anastatica (casa editrice, luogo e anno di pubblicazione). Nei casi in cui l’anastatica sia introdotta da contributi giudicati significativi, si possono citare.
  • l’indicazione della collana è facoltativa: è opportuno aggiungerla soprattutto se si tratta di collane di istituti di ricerca. Va posta alla fine, tra parentesi.
  • nei casi di più di tre autori o di curatele, al primo posto va il titolo:

Dizionario dei tipografi e degli editori italiani, a cura di Marco Menato, Ennio Sandal, Giuseppina Zappella, Milano, Bibliografica, 1997.
“Pro bibliotheca erigenda”. Manoscritti e incunaboli del vescovo di Trento Iohannes Hinderbach (1465-1486), Trento, Provincia, Comune, 1989.
Il principe vescovo Johannes Hinderbach (1465-1486) fra tardo Medioevo e Umanesimo, atti del convegno promosso dalla Biblioteca comunale di Trento, 2-6 ottobre 1989, a cura di Iginio Rogger, Marco Bellabarba, Bologna, EDB; Trento, Comune, Istituto di scienze religiose, 1992 (Pubblicazioni dell’Istituto di scienze religiose in Trento. Series maior, 3).
Michel’Angelo Mariani, Trento con il sacro concilio et altri notabili, Augusta, 1673 (rist. anast. con introduzione e note di Aldo Chemelli, Trento, Lito Velox, 1989).

  • in caso di ripetizioni del nome dell’autore, questo va ripetuto: non si usano espressioni quali “idem” e “eadem”.
  • il rinvio all’opera del curatore va espresso nella lingua del libro: “hrsg. von”, “ed. by”, “éd. par” ecc.
  • in linea di principio le cifre che indicano annate, volumi, tomi e altre partizioni vanno scritte con numeri arabi e non con numeri romani.

Atti di convegni e cataloghi di mostre

L’informazione contenuta nel titolo va trascritta fedelmente.

Il sapere della nazione. Desiderio Chilovi e le biblioteche pubbliche nel XIX secolo, atti del convegno, Trento, 10-11 novembre 2005, a cura di Luigi Blanco, Gianna Del Bono, Trento, Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2007 (Biblioteche e bibliotecari del Trentino, 3).

I Madruzzo e l’Europa 1539-1658. I principi vescovi di Trento tra Papato e Impero, a cura di Laura Dal Prà, Milano-Firenze, Charta, 1993, catalogo della mostra: Trento (Castello del Buonconsiglio), 10 luglio – 31 ottobre 1993.

  • se il riferimento al convegno o alla mostra è al di fuori del frontespizio, è possibile (non obbligatorio) aggiungerlo di seguito:
    Il Trentino nel Settecento fra Sacro Romano Impero e antichi stati italiani, a cura di Cesare Mozzarelli e Giuseppe Olmi, Bologna, Il Mulino, 1985 (Annali dell’Istituto storico italo-germanico, 17), atti del convegno: Trento (Istituto storico italo-germanico), 24-26 maggio 1984.
  • nel caso in cui le prime parole del titolo non permettano una sicura identificazione del contenuto è possibile scegliere una diversa e più esplicita formulazione, da usarsi nelle citazioni abbreviate.

I problemi della gestione = Atti del Convegno di studio svoltosi al Passo della Mendola (Trento) dal 2 al 6 settembre 1965 sul tema: I problemi di gestione delle aziende municipalizzate, Roma, CISPEL, 1965.

Monografie antiche

Abbreviare i titoli eccessivamente lunghi e normalizzare le note tipografiche. Il luogo di edizione va scritto nella forma corrente attuale e il nome del tipografo o dell’editore in forma normalizzata (per la forma normalizzata dei nomi degli editori/tipografi un buon riferimento può essere la forma scelta dal Catalogo bibliografico trentino).

Giano Pirro Pincio, Annali, overo croniche di Trento, cioe’ historie contenenti le prodezze de duci trentini. L’origine della Città di Trento. La venuta in Italia de’ Francesi Senoni. Il nome, & il passaggio delle Alpi. Gli confini dell’Italia. Le Vite de Vescovi di Trento, & in ispeciale l’ heroiche attioni, le segnalate virtù, l’amore incomparabile verso la Patria, gli accrescimenti, fatti à prò di quella del Cardinale Bernardo Clesio, Prencipe d’ indelebil memoria, In Trento, Appresso Carlo Zanetti Stampator Episcopale. M DC XLVIII. Con licentia de’ Superiori.

Può essere così citato:

Giano Pirro Pincio, Annali, overo croniche di Trento … Trento, Carlo Zanetti, 1648.

Questo frontespizio può essere reso così:

Andrea Gallo, Fascis de peste peripneumonia pestilentiali cum sputo sanguinis, febre pestilentiali ac de quibusdam symptomatibus in quinque fasciculos digestus, Brescia, Giovanni Battista Bozzola, 1565.

2. Tesi di laurea

Devono essere presenti: il relatore, l’ateneo, l’anno accademico; inopportune altre indicazioni circa facoltà e corsi di laurea.

Marco Bettotti, Dal castello al palazzo. La famiglia Roccabruna di Trento nei secoli XII-XIV (con appendice di 449 documenti pubblicati o regestati), tesi di laurea, relatore Gian Maria Varanini, Università degli Studi di Trento, a. acc. 1989-1990.

  • nel caso di tesi di laurea non segnalate nel Catalogo Bibliografico Trentino, è necessario aggiungere l’indicazione circa un luogo di conservazione dove reperirle.

3. Fonti on line

Nelle note al testo, il fatto che si rinvii a testi o a database esistenti solo in versione elettronica non va di per sé segnalato; si indicano l’autore e/o le prime parole del titolo, come di consueto. In bibliografia si inserirà poi – secondo l’ordine alfabetico – nome dell’autore e/o titolo completo e indicazione della rivista elettronica (o del database), aggiungendo l’indicazione “on line”, l’URL completo e la data dell’ultima consultazione. Nel momento in cui nella bibliografia siano inclusi più rinvii a fonti elettroniche, l’indicazione di ultima consultazione può essere posta in apertura.

In nota:

Curzel, L’organizzazione ecclesiastica.

Statuto della Società, Art. 2.

Tovazzi, De praetoribus tridentinis, p. 8.

In bibliografia:

Emanuele Curzel, L’organizzazione ecclesiastica nelle campagne, in “Reti Medievali. Rivista”, 11 (2010), n. 1, on line, http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm/article/view/4755/5343, consultato nel giugno 2018.

Statuto della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, on line, https://www.studitrentini.eu/statuto/, consultato nel giugno 2018.

Giancrisostomo Tovazzi, De praetoribus tridentinis collectanea numquam prout iacent publicis typis committenda, a cura di Remo Stenico, on line, http://www.fondazionebibliotecasanbernardino.it/index.php/it/strumenti-e-testi/category/4-giangrisostomo-tovazzi, consultato nel giugno 2018.

Se si usano materiali che si trovano on line ma che semplicemente riproducono versioni esistenti a stampa, questi vanno citati come se si fossero consultate le versioni a stampa; è facoltativa, in bibliografia, l’aggiunta dell’indicazione “(anche on line)”; NON si aggiunge l’URL.

4. Contributi all’interno di monografie

Si usa la preposizione “in” tra il titolo del contributo e quello della monografia e si aggiunge, al termine, il riferimento ai numeri di pagina.

Luciano Borrelli, Fezzi, Donato, in Dizionario dei tipografi e degli editori italiani, a cura di Marco Menato, Ennio Sandal, Giuseppina Zappella, Milano, Bibliografica, 1997, pp. 437-439.
Luciana Giacomelli, Mauro Hausbergher, Legno, rame, pietra: le immagini di Trento dagli incunaboli alla stampa litografica, in Lo stesso suolo, lo stesso nome: immagini di Trento dal XVI al XX secolo, a cura della Biblioteca comunale di Trento, Trento, Comune, 2010 (Quaderni per la storia di Trento, 3), pp. 17-45.
Lucinda Spera, Gelmini, Giovanni Battista e Giacomo, in Dizionario biografico degli italiani, 53, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1999, pp. 21-22.

  • se vi sono più contributi che sono presenti all’interno della stessa monografia, quest’ultima può essere citata in forma abbreviata, salvo porre poi la citazione completa una sola volta, all’interno dell’elenco, nella posizione richiesta dall’ordine alfabetico.

5. Contributi all’interno di periodici

Dopo la preposizione “in” va aggiunto il titolo del periodico tra “virgolette”, il numero dell’annata in cifre arabe, l’anno solare tra parentesi tonde, il riferimento ai numeri di pagina.

Ennio Ferraglio, Giovanni Battista Bozzola, un editore per il Concilio di Trento, in “Civis”, 23 (1999), pp. 109-121.
Carlo Cipolla, Corrado II vescovo di Trento e Briano di Castelbarco negli anni 1201-1202, in “Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino”, 4 (1889), pp. 1-35.
Maria Rosa Di Simone, La biblioteca di Francesco Vigilio Barbacovi, in “Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima”, 68 (1989), pp. 39-132.

  • omettere i sottotitoli, le formulazioni di responsabilità e i luoghi di edizione relativi al periodico se non necessari a riconoscerlo.
  • indicare il riferimento alla sezione (come elemento del titolo) solo se questo è necessario all’individuazione.
  • indicare il numero del fascicolo (“n.”) – dopo l’anno solare e con cifra araba – solo se necessario all’individuazione (se la paginazione non è continua).
  • come sopra specificato (punto II) quotidiani, periodici non storiografici, bollettini ufficiali ecc. vanno citati in forma completa a piè di pagina, e possono non essere ripresi in coda al saggio.

IV. CITAZIONE DI FONTI ARCHIVISTICHE

Per citare una fonte archivistica nelle note a piè di pagina si useranno forme abbreviate per indicare luoghi, archivi e fondi, tenendo conto della prassi in uso negli istituti di conservazione, aggiungendo quindi(secondo una linea che va dal generale al particolare) sottofondi, serie, segnature, pagine o carte (eventualmente seguite da r o v, senza punto, per indicare recto e verso). Nel caso in cui sia opportuno indicare un nome di autore e un titolo (per le opere conservate solo in forma manoscritta), tutto ciò precede la segnatura archivistica.

ASTn, APV, Sezione latina, capsa 12, n. 17.

Le forme abbreviate e gli archivi utilizzati vanno poi indicati in chiusura, prima della bibliografia.

ASTn, APV = Trento, Archivio di Stato, Archivio Principesco Vescovile

V. DIDASCALIE DELLE IMMAGINI

Per ogni immagine pubblicata nella rivista l’autore fornirà una didascalia numerata progressivamente. Il richiamo dell’immagine nel testo va segnalato tra parentesi tonde con il numero di riferimento (fig. 1). Nel caso l’immagine si riferisca a un’opera d’arte vanno indicati, nell’ordine: autore o ambito culturale (se noto), titolo in corsivo o descrizione in tondo, datazione (se opportuna), ubicazione geografica, luogo o istituzione di conservazione, eventuali specificazioni (collezione, fondo archivistico, segnatura, numero d’inventario, ecc.). Ulteriori informazioni vanno fornite tra parentesi tonde, di seguito.

  1. Giorgione, La Tempesta. Venezia, Gallerie dell’Accademia
  2. Monogrammista A.P., Ritratto di Dorotea Khuen Belasi Liechtenberg, 1593. Vigo di Ton, Castel Thun
  3. Pittore locale o di ambito veneto, Madonna col Bambino in trono tra due santi, 1540 circa. Trento, palazzo Gallicioli (stato anteriore al restauro)
  4. Ricevuta di pagamento con la firma di Francesco Antonio Giongo, 1759. Trento, Archivio provinciale, Fondo Thun di Castel Thun, Registro 19.811, c. 28

In coda al testo dell’articolo vanno segnalate le referenze fotografiche.

Londra, Victoria and Albert Museum: fig. 9
Trento, Archivio fotografico del Centro di catalogazione della Soprintendenza per i Beni storico-artistici della Provincia autonoma di Trento (fotografo: Giuseppe Bendelli): figg. 3, 7.

Edizioni di fonti

Norme per le edizioni di fonti narrative e documentarie

I. PRINCIPI GENERALI

L’edizione di una fonte è il tramite tra la fonte stessa e il lettore: colui che la pubblica (di seguito: “editore”) non può dunque limitarsi a una riproposizione fotografica di ciò che vede (a tale scopo può semmai servire la pubblicazione di un’immagine) ma deve essere attivo nello scegliere quali aspetti della fonte stessa siano utili per la narrazione storiografica. Il criterio generale prevalente deve dunque essere quello della leggibilità e della comprensibilità del testo edito, e vale a prescindere dall’epoca della fonte e dal genere letterario.
Chi pubblica un intervento su “Studi Trentini. Storia” e “Studi Trentini. Arte” dovrà considerare come standard la normativa che segue: se intende agire diversamente dovrà, in sede di presentazione della fonte, dichiarare quanto se ne discosta e perché.
Le norme che seguono valgono sia nel caso di fonti edite nella loro integralità in appendice a un testo, sia nel caso di citazioni di parti di esse all’interno della trattazione, anche se in questo secondo caso quanto richiesto qui di seguito (soprattutto nel capo III) andrà collocato in nota.

II. AMBITI DI INTERVENTO DELL’EDITORE

Allo scopo sopra esposto, l’editore ha il diritto e il dovere di intervenire modificando:

a) le abbreviazioni, che vanno sempre sciolte.

→ eccezione 1: si possono lasciare abbreviati, se così presenti nella fonte, i titoli onorifici (dott. prof. sig. aff.mo dev.mo), i termini più banali che indicano partizioni o numerazioni (n. pag. sez.), le unità monetarie e le unità di misura (fior. cm.). In quest’ultimo caso è raccomandata, in sede introduttiva, l’indicazione del significato, specie se si tratta di misure e monete oggi non in uso.
→ eccezione 2: si devono lasciare abbreviate le sigle, se così presen-ti nella fonte, le cui lettere non sono seguite da punto abbreviativo (CLN, DC, FUCI) e le sigle, seguite da punto abbreviativo, che ri-corrono nella fonte con particolare frequenza (S. A. R., S. R. E., K. u. K.); è raccomandato, in sede introduttiva, l’indicazione del significato di tali sigle, anche quando all’editore sembrano banali.
→ eccezione 3: nel caso di scioglimenti incerti (ad es. nell’onomastica) le lettere che risultano dallo scioglimento vanno poste le parentesi tonde;

b) la punteggiatura, che deve essere essenziale, coerente con quella attualmente in uso e tale da rendere comprensibile il testo;

c) gli accenti, da riportare generalmente all’uso contemporaneo (anche per quanto riguarda accenti gravi e acuti);

d) i capoversi, che devono essere impostati in modo tale da favorire la comprensione della struttura del testo e non necessariamente seguire l’andamento presente nella fonte;

e) le maiuscole, che vanno portate al sobrio uso che se ne fa al momento attuale, riservandole essenzialmente all’iniziale dopo il punto e ai nomi propri di persone, luoghi e istituzioni. La forma usata nell’originale va rispettata solo dal momento in cui l’uso appare codificato (per l’ambito italiano e tedesco, a partire dal XIX secolo);

f) la divisione tra le parole, da riportare all’uso contemporaneo.

III. DESCRIZIONE DELLE UNITÀ ARCHIVISTICHE

L’edizione di una fonte può essere preceduta di volta in volta da un titolo o denominazione utile a comprendere il genere letterario o il contenuto del testo. Deve essere inoltre introdotta, in corpo minore, da una premessa nella quale sono riportate le seguenti informazioni riguardanti l’unità archivistica che la contiene (nell’ordine):

a) collocazione archivistica (luogo, istituto di conservazione, fondo, posizione);

b) data, secondo lo stile moderno (luogo, anno, mese, giorno) o data presunta, dichiarando i motivi che portano a quella attribuzione;

c) materiale (carta, pergamena…) e consistenza del supporto materiale (carta/pergamena sciolta, fascicolo…).

Ulteriori indicazioni circa le dimensioni, l’esistenza di paginazione, le modalità di occupazione del foglio (spazi e fogli rimasti bianchi…), la natura diplomatistica (originale, copia) vanno aggiunti nei casi in cui appaiono utili per la descrizione, tenendo conto del genere letterario e dell’epoca cui risale la fonte (ad es. la filigrana va indicata per la carta dal XIV al XVII secolo; dire se si tratta di un dattiloscritto o di manoscritto è importante nel XX).

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Dizionario Biografico degli Storici Trentini

a cura di Emanuele Curzel

La Società di Studi Trentini di Scienze Storiche si interroga sulla storia della storiografia locale. Da questa riflessione è nato il DBST (Dizionario Biografico degli Storici Trentini).

Il progetto prevede la realizzazione e la messa a disposizione di schede bio-bibliografiche dedicate agli storici che hanno svolto una parte significativa della loro ricerca su quello che attualmente è il Trentino.

L'iniziativa si avvale di molti collaboratori ed è diretta da Emanuele Curzel. 

 

Le schede in ordine alfabetico

Le schede in ordine cronologico

Piano dell'opera

A Prato Innocenzo; Alberti d’Enno Francesco Felice; Albertini Achille; Alberti-Poja Aldo; Ambrosi Francesco; Ausserer Carl jr.; Ausserer Carl sr.; Bagolini Bernardino; Barbacovi Pietro VigilioBaroni de Cavalcabò Clemente; Bertondello Girolamo; Bezzi Quirino; Bonelli Benedetto; Boni Guido; Bottea Tommaso VigilioBrandis Clemens von; Brandstätter Klaus; Brida Luciano; Canali Guido; Casagrande VincenzoCasetti Albino; Castelrotto Giacomo; Cesarini Sforza LambertoCessi Roberto; Cetto Adolfo; Chiesa Gustavo; Chini GiuseppeChiocchetti Valentino; Chiusole Adamo; Ciccolini Giovanni; Cipolla Carlo; Ciurletti Gianni; Coppola Gauro; Corsini Umberto; Costa Armando; Cusin Fabio; De Ciani Giorgio; De Festi Cesare; De Vigili GiustoDellantonio Orazio; Donati Claudio; Dossi Ilario; Emert Giulio BenedettoFaustini Giovanni Battista (Gianni)Filos Francesco; Fogolari Gino; Fontana StefanoForenza Salvatore (Nino)Gar Tommaso; Garbari Maria; Garzetti Giovanni Battista; Gatterer Claus; Gerola Berengario; Gerola Giuseppe; Ghetta FrumenzioGiovanelli Benedetto; Gnesotti Cipriano; Gorfer Aldo; Granello GianfrancoHormayr Josef von; Huter Franz; Inama Vigilio;Ippoliti Baldassarre; Ippoliti Giuseppe; Kink Rudolf; Kögl Joseph; Ladurner Justinian; Leonardi Piero; Leonardi Claudio; Maffei Jacop’AntonioMalfatti Bartolomeo; Mariani Michel’Angelo; Maroni RiccardoMazzetti Antonio; Menestrina Francesco; Menestrina Giuseppe; Montebello Giuseppe Andrea; Morizzo Marco; Morizzo MaurizioNegri Francesco; Oberziner Giovanni; Onestinghel Gino; Orsi PaoloPapaleoni Giuseppe; Pedrotti Pietro; Perini Agostino; Perini Quintilio; Perini RenatoPiatti Salvatore; Pilati SilvinoPinamonti Gioseffo; Pincio Giano PirroPizzini Pasquale; Postinger Carlo Teodoro; Rasmo NicolòReich Desiderio; Rigatti Maria; Rigotti Adriano; Rizzi Bice; Roberti Giacomo; Rogger IginioRosati Luigi; Sandonà Augusto; Santifaller LeoSantoni Francesco; Schneller Christian;Schneller Friedrich; Segarizzi Arnaldo; Seneca Federico; Sette Luigi; Sparapani Livio; Stella Aldo; Stolz OttoStrnad Alfred A.; Suster Guido; Tamanini Enrico; Tartarotti Girolamo; Tauffer Franco; Tolomei Ettore; Tovazzi Gian GrisostomoTrasselli Carmelo; Trotter Corrado; Valenti Silvestro; Voltelini Hans von; Weber Simone; Zambotti Pia LaviosaZanella Giovanni Battista; Zanolini Vigilio; Zatelli Angelo Maria; Zieger Antonio; Zippel Giuseppe, Zippel Vittorio; Zotti Raffaele; Zucchelli Ettore.