Nel corso dell’anno 2015 la redazione di “Studi Trentini. Storia” si è riunita in forma plenaria due volte, il 9 giugno e il 3 dicembre; il direttore ha continuato a informare mensilmente i redattori e i collaboratori scientifici. La rivista è uscita nei mesi di aprile e ottobre, con un ritardo rispettivamente di 9 e 15 giorni rispetto al previsto (il n. 1/2016 ha incontrato però alcune difficoltà ed è uscito con un ritardo ben superiore: 40 giorni). Le pagine complessive sono state 664; la tendenza all’aumento è poi proseguita nel n. 1/2016, un fascicolo che – grazie anche agli atti del convegno su Antonio Zieger tenutosi il 24 novembre 2014 – ha raggiunto un record che spero non verrà superato in futuro.

Sulla rivista sono stati pubblicati complessivamente dieci saggi e nove tra note, comunicazioni e notizie di “lavori in corso”, cui aggiungono i sei testi della sezione dedicata a Umberto Corsini e la silloge di scritti roggeriani sulla vicenda del “Simonino”. Due interventi sono stati dedicati alla storia antica (ma sarebbe meglio dire alla storiografia sull’età antica), tre alla storia medievale, cinque parlano di storia moderna, sedici di storia dell’Ottocento e del Novecento. “Studi Trentini”, nel 2015, ha così parlato di Bernardo Cles, Giuseppe Chironi, Commissione dei 19, comuni rurali, Umberto Corsini, credito, deputati, Lanzichenecchi, liti di confine, Pietro Andrea Mattioli, memorialistica della grande guerra, Aurelio Nicolodi, fonti orali, signori di Pissavacca, profughi, romanità, Simonino, tipografie.
Sulla rivista sono comparse anche otto recensioni e un’ampia panoramica sulla ricerca storico-economica nell’ultimo decennio, a cura di Andrea Leonardi; tre necrologi; il verbale dell’assemblea della Società del 16 maggio 2015; le schede bibliografiche riferite a pubblicazioni di storia e cultura trentina uscite nell’anno 2014, in numero di 283. Nella sezione di apertura gli interventi sono stati sei: due firmati dal direttore, che nel n. 1 si è inserito nel dibattito sull’insegnamento veicolare delle lingue e sul n. 2 ha espresso valutazioni sulla “cultura popolare”, suscitando un vivace dibattito che ha trovato posto sul n. 1/2016; notizie sul secondo e sul terzo appuntamento dedicati alla Storia del Trentino ITC e su un incontro sull’insegnamento della storia locale nelle scuole superiori; e una riflessione di Paola Antolini sulla didattica della storia.
Le presentazioni dei due fascicoli si sono tenute rispettivamente il 20 maggio a Drena, con la partecipazione di Italo Franceschini e Marco Stenico, e il 13 novembre a Levico, con la partecipazione di Francesco Frizzera. In entrambi i casi c’è stato un buon risultato anche in termini di pubblico.
L’unica monografia pubblicata nel 2015 è stata quella dedicata alle collezioni artistiche e librarie del conte Carlo Firmian (atti del convegno del 2013, a cura di Stefano Ferrari). Tra le altre iniziative ricordo, oltre ai già citati incontri sulla Storia del Trentino ITC (il terzo e ultimo dei quali si è tenuto il 23 giugno 2015 alla presenza di Andrea Leonardi e Paolo Pombeni), l’avvio del Dizionario Biografico degli Storici Trentini, che, sia pure non con i ritmi che erano stati immaginati, ha iniziato a dare i suoi frutti: già 28 sono le schede pubblicate sul nostro sito, e certamente altre ne verranno nel corso del 2016.
Si chiude con questa assemblea il secondo triennio dell’attuale direttore. Un terzo triennio è possibile, se i soci vorranno affidarmi un nuovo mandato all’interno della Direzione e se la Direzione vorrà poi confermarmi l’incarico. Lo accetterò a condizione che vi sia una certa redistribuzione dei carichi: bisognerà trovare qualcuno disposto a prendersi stabilmente cura della programmazione delle recensioni, della raccolta delle segnalazioni, del coordinamento dei lavori del DBST e dell’organizzazione di appuntamenti pubblici. E penso che il prossimo triennio dovrà venire giudicato alla luce della capacità della Direzione di predisporre in modo adeguato e tempestivo un ricambio nei ruoli di maggiore responsabilità. Nel frattempo, auguri di buon lavoro a tutti.

Emanuele Curzel