Salvatore (Carlo) Piatti

(Canzolino, 1921 – Trento, 2002)

Il padre, Tomaso Piatti, comasco di Olgiate, faceva il muratore. In Svizzera, dov’era emigrato, conobbe e sposò Maria Guardia, da Canzolino di Pergine. Carlo Piatti vide la luce a Canzolino nel 1921. Come molti ragazzi delle valli trentine, lasciò la sua comunità per intraprendere gli studi tra i frati Francescani, nei collegi di Villazzano e di Campo Lomaso. Frequentò poi il liceo interno al convento di Rovereto. A 17 anni, il 31 luglio 1938, abbracciò la vita religiosa passando nel noviziato francescano di Arco e cambiò il proprio nome di battesimo, Carlo, prendendo quello di Salvatore. Concluse il suo percorso formativo-religioso con gli studi teologici presso il convento di San Bernardino a Trento. Pronunciati i voti solenni (17 settembre 1942), fu ordinato prete il 29 giugno 1945 dall’arcivescovo di Trento Carlo de Ferrari. Fu quindi inviato a Roma per proseguire gli studi al Pontificio Ateneo Antoniano; dove si addottorò in teologia morale con una tesi sul probabilismo nel pensiero del teologo francescano spagnolo Antonio da Cordoba (sec. XVI). Tornato a Trento, fu incaricato dell’insegnamento della teologia morale e spirituale ai giovani aspiranti al saio nel collegio di San Bernardino. Tenne la cattedra per un quarto di secolo, dal 1950 al 1975.

Dopo la soppressione dello studio serafico, Piatti passò a svolgere le funzioni di conferenziere e di predicatore. Su sua richiesta fu trasferito (1978) nel convento francescano di Pergine Valsugana anche per poter accudire l’anziana mamma che viveva nella casa natale di Canzolino. Quattro anni dopo avrebbe dovuto passare alla Custodia di Terra Santa, a Gerusalemme, ma il cuore cominciava a creare problemi. Pertanto fu trattenuto nel convento di Pergine.

Fu in quel periodo che il religioso cominciò a interessarsi di ricerca storica. “Il suo interesse per la storia del perginese – scrive Giuliana Campestrin – incominciò, come ammise egli stesso, in maniera del tutto casuale. Una studentessa gli chiese infatti di trascrivere un’antica pergamena con abbreviazioni notarili. Il padre si rivolse allora al confratello padre Frumenzio Ghetta. Rimasto incuriosito da quel documento del 1419, contenente i capitoli della regola di Canzolino e Vigalzano, si propose di sviluppare una ricerca sulla storia della comunità locale”. “In seguito a quella lettura cominciò a sorgere in me il desiderio di scrivere un ‘libro’ su Canzolino mia ‘patria’, perché i miei compaesani potessero conoscere la vita dei loro antenati” (così scrisse egli stesso nella prefazione a Il piccolo mondo di Canzolino, Madrano e Vigalzano, p. 9).

Avvalendosi della fondamentale collaborazione di due confratelli – Frumenzio Ghetta (1920-2014) e Remo Stenico (1925-2017) – avviò così una ricerca negli archivi delle parrocchie del perginese con la pubblicazione di robusti volumi. I suoi “libri di campanile” sono nati, come scriveva, dopo aver “cercato con impegno, assiduità, pazienza e alle volte con puntiglio, ma soprattutto con amore, le notizie che riguardavano il mio paese, il suo territorio, i suoi dintorni e soprattutto la sua gente”. Per quanto talvolta questi contengano qualche digressione moralistica e osservazioni non sempre pertinenti, la sua opera si segnala per il corposo apparato documentario posto in calce ai volumi.

Nel 2006 l’archivio, con le carte di studio, è stato donato al comune di Pergine che ha provveduto al lavoro di inventariazione.

 

Opere principali (in ordine cronologico)

  • Due chiese sorelle: s. Caterina a Roncamartèl e s. Maria della Neve al Bus, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1989.
  • Le pergamene della chiesa di s. Caterina a Roncamartèl, in “Civis. Studi e testi”, 13 (1989), n. 39, pp. 233-252.
  • L’insurrezione contadina del 1525 nel Perginese, in “Studi Trentini di scienze storiche. Sezione prima”, 68 (1989), pp. 693-734; 69 (1990), pp. 3-43.
  • Due giuramenti di fedeltà al principe di Trento: Pergine 1531 e 1581, in Per padre Frumenzio Ghetta o.f.m. Scritti di storia e cultura ladina, trentina, tirolese e nota bio-bibliografica …, Trento, Comune; Vigo di Fassa, Istituto culturale ladino, 1991, pp. 541-566.
  • Le iscrizioni del Cinquecento nella chiesa parrocchiale di Pergine, Trento, Biblioteca San Bernardino,1991.
  • Le chiese di Casalino, Vigalzano e Canzolino, Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1993.
  • La carta di Regola di Vigalzano-Canzolino: 1419, in “Civis. Studi e testi”, 17 (1993), pp. 57-65.
  • Il piccolo mondo di Canzolino, Madrano e Vigalzano, Madrano, Pro Loco Oltrefersina, 1994.
  • Palù-Palae. Frammenti di storia, Palù del Fersina, Istituto culturale mocheno-cimbro, 1996.
  • Pergine. [1]: Un viaggio nella sua storia, Pergine Valsugana, Biblioteca comunale, 1998; [2] I suoi frati e il convento, Pergine Valsugana, Convento francescano, 2000; [3] Fra storia e cronaca, Pergine Valsugana, Biblioteca comunale, 2003; [4] Vita e cammino di una comunità cristiana, Pergine, Archivio storico, 2006.

Bibliografia su Carlo (Salvatore) Piatti 

  • Giuliana Campestrin, P. Salvatore Piatti (al secolo Carlo). Notizie biografiche, in Miscellanea Padre Salvatore Piatti – inventario della documentazione (sezione di studio), Pergine Valsugana, Comune. Archivio storico, 2014, pp. 2-5, on line: https://docplayer.it/23053290-Miscellanea-padre-salvatore-piatti-inventario-della-documentazione-sezione-di-studio-a-cura-di-giuliana-campestrin.html

Alberto Folgheraiter