A. 100 (2021), 1

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INDICE

Qui per leggere Presentazione e Introduzione ai fascicoli.

Marina Botteri, Luca Gabrielli
Introduzione
, pp. 8-15

I. L’ARTISTA E IL CONTESTO

Marina Botteri, Luca Gabrielli
Marcello Fogolino. Note biografiche, pp. 18-53

Giovanni Carlo Federico Villa
Ereditando un metodo. L’officina di Montagna nella pratica di Fogolino, pp. 54-89

Alessandra Zamperini
Fonti antiche e moderne nelle decorazioni di Marcello Fogolino in Trentino, pp. 90-162

II. NEI CANTIERI DI MARCELLO FOGOLINO

Lorenzo Caoduro
Gli affreschi della chiesa di San Bovo a Vicenza (1520-1521), pp. 164-179

Nicola Catelli, Chiara Radice
Tra miti classici, eroi virtuosi e paladini romanzeschi. Temi, modelli e suggestioni nei fregi affrescati di Marcello Fogolino a Casa Mirana, pp. 180-235

Lucia Longo-Endres
Spunti e nuove prospettive per una rilettura dei fregi fogoliniani a Cavalese, pp. 236-269

Paolo Dalla Torre
Castel Cles. Metamorfosi d’arte nel doppio fregio della corte e nella camera picta, pp. 270-327

Luca Gabrielli
Cieli d’angeli e d’astri. Marcello Fogolino a Palazzo Sardagna, pp. 328-417

 

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Abstract

I. L’artista e il contesto

 

Marina Botteri, Luca Gabrielli

Marcello Fogolino. Note biografiche

Il contributo raccoglie e sintetizza le notizie desunte dalle fonti archivistiche sin qui note su Marcello e Matteo Fogolino, rese disponibili nell’ampio regesto accluso al catalogo della mostra monografica dedicata all’artista nel 2017. Tali notizie sono incrociate con altre fonti primarie, quali le firme apposte ai dipinti o le date presenti nei lavori sicuri o ragionevolmente attribuiti. I riferimenti bibliografici essenziali sono limitati ai testi più recenti, rinviando ai precedenti riferimenti forniti da ciascuno di essi.

 

Giovanni Carlo Federico Villa                                  

Ereditando un metodo. L’officina di Montagna nella pratica di Fogolino

La grande stagione rinascimentale della scuola vicentina, che vede protagonisti Bartolomeo Montagna e la sua bottega in dialogo con le novità che giungono da Venezia, tramite le opere di Giovanni Bellini e Cima da Conegliano, giunge a compimento nell’arco di carriera di Marcello Fogolino. Artista capace di divenire l’araldo della maniera moderna in area trentina, ma soprattutto di introdurre un metodo di lavoro, e un approccio alla professione, debitrici proprio del maestro Montagna.

 

Alessandra Zamperini

Fonti antiche e moderne nelle decorazioni di Marcello Fogolino in Trentino

Le grottesche e i fregi di Marcello Fogolino in Trentino rivelano una ricca combinazione di influenze, che vanno dall’antichità alla pittura moderna. In particolare, grazie a una serie di citazioni notevoli dalla Domus Aurea e dalle opere di Pinturicchio, i lavori ornamentali di Fogolino dimostrano che l’artista fu a Roma, plausibilmente tra il 1513 e il 1518/19. Ulteriori riferimenti a Giulio Romano e alla Sala della Scalcheria di Lorenzo Leonbruno confermano che il Nostro fu anche a Mantova, almeno fra il 1539 e il 1540. In aggiunta, l’articolo analizza i modelli antichi che Fogolino può aver conosciuto e il modo in cui ne fece uso nelle sue grottesche e nei suoi fregi, combinando motivi classici e ispirazione moderna.

 

 

II. Nei cantieri di Marcello Fogolino

 

Lorenzo Caoduro

Gli affreschi della chiesa di San Bovo a Vicenza (1520-1521)

Il saggio prende in esame gli affreschi della chiesa di San Bovo a Vicenza: si tratta di diciotto lunette raffiguranti santi e apostoli e di alcuni decori a grottesca. Attraverso uno studio delle fonti e mediante il confronto stilistico con opere coeve, per questi affreschi è possibile confermare l’attribuzione ai pittori Marcello Fogolino e Giovanni Speranza, con una datazione al 1520-1521. Il cantiere di San Bovo risulta l’ultima opera di Fogolino a Vicenza, prima del trasferimento in Friuli. Un ultimo incarico, quindi, che diventa commiato dalla terra berica e rilancia inoltre le prospettive della carriera del Fogolino decoratore di grottesche.

 

Nicola Catelli, Chiara Radice

Tra miti classici, eroi virtuosi e paladini romanzeschi. Temi, modelli e suggestioni nei fregi affrescati di Marcello Fogolino a Casa Mirana

Gli affreschi di Casa Mirana, nel cuore della città rinascimentale di Trento, celebrano l’unione matrimoniale tra Girardo Mirana ed Elena a Prato. Nel salone decorato al primo piano ritroviamo un ricco catalogo di simboli ed allegorie nuziali, arricchite dalla presenza di figure virtuose di eroi ed eroine bibliche o tratte dalla storia romana. Nella sala attigua il tema matrimoniale è narrato attraverso la citazione di alcuni canti dell’Orlando furioso, episodio unico nel suo genere, anticipatore di una moda che di lì a pochi anni interesserà numerosi palazzi italiani: ad oggi, è il più antico ciclo ad affreschi di tema ariostesco conservatosi.

 

Lucia Longo-Endres

Spunti e nuove prospettive per una rilettura dei fregi fogoliniani a Cavalese

Il presente contributo offre una rilettura dei fregi a grottesca che ornano le sale del Palazzo vescovile di Cavalese, eseguiti da Marcello Fogolino nel biennio 1539-1540, e permette di riconoscere nel dettaglio le immagini metaforiche e allegoriche dei fascioni ornamentali del Salone clesiano, come il motivo classico dell’amore di Leda col cigno, il tema dei Prigioni tramandato dal prototipo antico della Volta Gialla nella Domus Aurea, le allegorie della Carità, della Prudenza e dell’Amicizia, colta, quest’ultima con gli attributi più significativi, compreso quello dell’altare del sacrificio che la comprova e convalida con un carattere proprio della Fede nell’amicitia.

 

Paolo Dalla Torre                                     

Castel Cles. Metamorfosi d’arte nel doppio fregio della corte e nella camera picta

Marcello Fogolino e la sua équipe negli anni quaranta del Cinquecento operarono in Castel Cles, dimora della famiglia di Bernardo Cles, principe vescovo di Trento e cardinale, decorando la facciata verso il cortile interno con un doppio fregio e un ambiente interno, noto come Stanza delle Metamorfosi. Il contributo, dopo una premessa dedicata al maniero e in particolare al salone al primo piano, analizza i decori pittorici, con riferimenti al contesto dell’epoca, cercando d’individuare soprattutto spunti grafici e modelli per la composizione delle scene affrescate.

 

Luca Gabrielli     

Cieli d’angeli e d’astri. Marcello Fogolino a Palazzo Sardagna

Palazzo Sardagna, importante fabbrica di età barocca a Trento, conserva parti importanti dell’edificio preesistente, ricostruito nella prima metà del XVI secolo, quando esso apparteneva alla famiglia Calepini. Al suo interno, la sala di Costantino e la sala dello Zodiaco conservano le volte affrescate da Marcello Fogolino; opere note dal 1947, ma fino ad oggi prive di uno studio approfondito. Il contributo analizza le numerose peculiarità iconografiche dei due cicli, datati al quinto decennio del Cinquecento.