A. 91 (2012), 1

I trentini e “La Voce”

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Emanuele Curzel, La storia nell’università, la storia nel territorio, pp. 5-8
Un significativo passo avanti verso il Polo archivistico trentino, pp. 9-10
Marcello Bonazza, Vincenzo Calì, Paolo Pombeni, Gli studi trentini e le “grandi narrazioni”: altri interventi, pp. 11-29

SAGGI
Mauro Nequirito, La valle e l’Impero. Nobiltà antica, aristocrazie locali e uffici nell’Anaunia del Settecento, pp. 33-64
Marco Odorizzi, Vicari della Chiesa imperiale. Storia di un’ambigua successione nell’età del Neoassolutismo, pp. 65-94
Nicola Fontana, Il raggio del divieto di fabbrica. Basi legislative ed effetti sul territorio nell’ambito del sistema fortificato austro-ungarico del Tirolo meridionale, pp. 95-128
Giovanni Ciappelli, I trentini e “La Voce”, i trentini nella “Voce”, pp. 129-188

NOTE E COMUNICAZIONI
David Ressegotti, “Spala de portadoro”: una nota quattrocentesca in volgare trentino, pp. 191-202
Donatella Bartolini, Il fondo Mensa dell’Archivio della curia vescovile di Feltre, pp. 203-207
Paolo Dalla Torre, Castel Cles e l’incendio del 1825: scagionare un piromane, pp. 209-216
Stefania Franzoi, Il fondo Spaur di Castel Valer: da bene privato a patrimonio dell’Archivio provinciale di Trento, pp. 217-230
Gianfranco Granello, Alcide Degasperi e gli altri, pp. 231-237

LAVORI IN CORSO
Carlo Bortoli, La Torre di piazza nella storia di Trento, pp. 241-245
Casimira Grandi, Giulia Gelmi, L’industria in un territorio montano, pp. 247-254

RECENSIONI
a cura di Milena Bassoli, Marco Bellabarba, Emanuele Curzel, Nicola Fontana, Italo Franceschini, Serena Luzzi, pp. 257-275

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Mauro Nequirito, La valle e l’Impero. Nobiltà antica, aristocrazie locali e uffici nell’Anaunia del Settecento
Le valli di Non e di Sole, nel Trentino nord-occidentale, a ridosso della zona linguistica tedesca, costituirono durante l’antico regime una realtà politica e culturale assai variegata. Appartenevano al principe vescovo di Trento (e perciò erano direttamente legate all’Impero romano germanico), ma erano costellate anche da feudi passati sotto la contea del Tirolo in età medievale. Offrono dunque un punto di osservazione privilegiato per verificare l’esistenza di una fitta rete di rapporti tra antica nobiltà tirolese (proprietaria in quell’area di molti beni), modesti nobili rurali, singole persone dotate di ingegno, di scarsi mezzi economici ma desiderose di affermarsi nella società cosmopolita del secolo dei lumi.
The “valli di Non e di Sole”, that are located in the North-Western part of Trentino close to the German speaking area, represented during the Ancien Régime a very diversified political and cultural reality. These territories belonged to the prince-bishop of Trento (and were therefore directly related to the Holy Roman Empire) but they were also sprinkled with fiefs that had been incorporated by the Tyrol county during the Middle Ages. For these reasons, these valleys offer a privileged perspective to verify the existence of a dense network of relations between the old Tyrolean nobility (owner in that area of many goods), modest rural aristocrats, and single gifted men with little income but yearning to assert themselves in the cosmopolitan society of the Enlightenment.

Marco Odorizzi, Vicari della Chiesa imperiale. Storia di un’ambigua successione nell’età del Neoassolutismo
A partire dal 1848 la Chiesa trentina fu fatta oggetto di pressanti controlli politici da parte delle autorità austriache. L’autorevolezza di cui essa godeva presso la popolazione e la sensibilità di alcuni sacerdoti per l’emergente questione nazionale furono visti come un grave pericolo per l’ordine imperiale. Il deciso intervento ministeriale che portò alla sostituzione del vicario generale Giacomo Freinadimetz con il canonico Giovanni Battista Boghi, considerato più leale all’Impero, è una testimonianza dell’ambivalente rapporto tra Chiesa e Stato asburgico nell’epoca della restaurazione neoassolutistica.
Since 1848 the Church in Trentino underwent pressing political controls by the Austrian authorities. The power that the Church enjoyed among the local community and the empathy that certain priests demonstrated towards the emerging national question were regarded as a serious danger for the imperial order. The ministerial intervention that led to the substitution of the general vicar Giacomo Freinadimetz with the canon Giovanni Battista Boghi, considered to be more loyal to the Empire, bears witness to the ambivalent relationship between the Church and the Habsburg State in the period of the Neo-Absolutism.

Nicola Fontana, Il raggio di divieto di fabbrica. Basi legislative ed effetti sul territorio nell’ambito del sistema fortificato austro-ungarico del Tirolo meridionale
Il raggio di divieto di fabbrica e le servitù militari imposte attorno alle opere di fortificazione permanente della monarchia austro-ungarica costituirono un problema per singoli e collettività. Anche nel Tirolo meridionale, come nelle altre realtà di confine dell’impero, tale “raggio” fu oggetto di forti contestazioni da parte delle comunità locali in quanto poneva limitazioni alla proprietà privata e all’espansione edilizia e industriale dei centri urbani. Le amministrazioni comunali di Trento e di Riva del Garda, in particolare, ingaggiarono un confronto, anche aspro, con le autorità militari riuscendo infine ad ottenere una riduzione delle aree soggette a servitù.
The ban on building and the obligatory military servitudes around the permanent Austro-Hungarian fortifications constituted a problem for both single citizens and local communities. In Southern Tyrol, as well as in the other border areas of the empire, this ban was highly contested by the local communities as it posed limitations to the private property and the industrial and construction expansion of the urban centers. The local administrations of Trento and Riva del Garda, in particular, engaged in a sometimes harsh confrontation with the military authorities and finally succeeded in obtaining a reduction of the areas subjected to servitude.

Giovanni Ciappelli, I trentini e “La Voce”, il Trentino nella “Voce”
“La Voce”, rivista settimanale edita a Firenze tra il 1908 e il 1916 e diretta fino al 1914 da Giuseppe Prezzolini, ebbe una notevole importanza per il panorama culturale e politico italiano dell’epoca. Si occupò inevitabilmente anche della questione dell’irredentismo: intervennero sull’argomento Ferdinando Pasini e Benito Mussolini (che fu a Trento nel corso del 1909). Il giovane Alfredo Degasperi pubblicò anche un periodico, “La Voce Trentina”, ispirato a “La Voce”; Tullio Garbari collaborò a entrambi. In appendice, lettere di Alfredo Degasperi e di Tullio Garbari a Giuseppe Prezzolini.
The weekly journal “La Voce” edited in Florence between 1908 and 1916 and directed until 1914 by Giuseppe Prezzolini, had a great impact on the Italian cultural and political panorama of the time. The magazine inevitably addressed the question of Irredentism: both Benito Mussolini (who was in Trento during 1909) and Ferdinando Pasini participated in the discussion. The young Alfredo Degasperi published a periodical called “La Voce Trentina”, inspired by the journal “La Voce”; Tullio Garbari collaborated with both magazines. In the appendix, we publish the letters that Alfredo Degasperi and Tullio Garbari sent to Giuseppe Prezzolini.

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