A. 96 (2017), 1

Lupi in Trentino

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Emanuele Curzel, L’anno in cui Trento dimenticò il Concilio, pp. 5-7
Fabrizio Leonardelli, Storiografia ‘alta’ e divulgazione: qualche considerazione e un caso concreto, pp. 9-12

SAGGI
Alessandro Paris, Rivendicazioni sociali e anticlericalismo nella giurisdizione di Levico nella prima metà del Cinquecento, pp. 15-40
Mauro Nequirito, Sudditi “inquieti e torbidi” e sudditi “ubbidienti e fedeli”. Permute di genti e territori fra la contea del Tirolo e il principato vescovile di Trento alla fine dell’antico regime, pp. 41-70
Maria Santa Calabrese, Lydia Flöss, La presenza del lupo in Trentino: indagine storica, bibliografica e toponomastica, pp. 71-116
Sonia Forrer, Christian Schneller studioso di confine: cultura popolare del Wälschtirol e difesa del Deutschtum, pp. 117-143
Luca Filosi, Tullio Marchetti, un alpino in Libia tra 1913 e 1914, pp. 145-178
Francesco Fiorini, Scienza e politica nel Trentino del 1930: L’organizzazione scientifica dello Stato moderno di Giovanni Battista Trener, pp. 179-206
Andrea Sarri, Chiesa e società nella diocesi di Bressanone tra le due guerre mondiali. La cultura religiosa dei vescovi Johannes Raffl (1921-1927) e Johannes Geisler (1930-1939), pp. 207-224

NOTE E COMUNICAZIONI
Giuliana Polli, È a Vancouver una pergamena delle Clarisse di Trento, pp. 227-232
Cecilia Nubola, Chiese delle comunità. Gravami al vescovo Ludovico Madruzzo, pp. 233-242
Roberto Antolini, Tracce “cimbre” nel Settecento roveretano, pp. 243-251
Leo Toller, I Rodler di Fierozzo: una famiglia mòchena tra XVIII e XIX secolo. Appunti dalla documentazione dell’archivio privato, pp. 253-266

LAVORI IN CORSO
Katia Occhi, Il progetto di ricerca “Grenzakten”: carte e documenti sui confini dell’Impero, pp. 269-273
Stefano Bannò, Voci vive. Riaffiorano dagli archivi le prime registrazioni di voci dialettali italiane, pp. 275-278

RECENSIONI
Recensioni a cura di Marco Bettotti, Andrea Bonoldi, Patrizia Cordin, Nicola Fontana, Italo Franceschini, Stefano Malfatti, Marco Meriggi, Marco Odorizzi, Alessandro Paris, pp. 281-319

VITA DELLA SOCIETÀ
In memoria di Paolo Prodi, Walter Schneider, Angelo Ventura, Luciano Brida, pp. 323-331[/vc_column_text][vc_tta_accordion active_section="1" collapsible_all="true" css=".vc_custom_1525416238142{margin-top: 55px !important;}"][vc_tta_section title="Abstract" tab_id="1525416166554-165942e1-f1cae4ee-8156"][vc_column_text]Alessandro Paris, Rivendicazioni sociali e anticlericalismo nella giurisdizione di Levico nei primi decenni del XVI secolo
L’analisi della corrispondenza intercorsa tra la corte vescovile di Trento e il capitano di Castel Selva Graziadeo Galasso durante i governi di Giorgio Neideck e Bernardo Cles, nei primi decenni del Cinquecento, fa emergere le tensioni esistenti nella giurisdizione di Levico, in particolare a proposito del riconoscimento dei diritti della comunità e dell’avanzamento del cantiere del castello. I tumulti del 1525 videro inoltre protagonisti sudditi della giurisdizione, il cui profilo religioso fu indagato dal tribunale inquisitoriale di Feltre, competente in materia spirituale.
Analysis of the correspondence between the bishop’s court in Trento and the captain of the Selva castle Graziadeo Galasso during the governments of Giorgio Neideck and Bernardo Cles, in the first decades of the sixteenth century, highlights the tensions lingering in the Levico jurisdiction, with particular regard to the acknowledgment of the community’s entitlements and the progress of the castle construction. Furthermore, the revolts of 1525 had some subjects of the jurisdiction as protagonists, whose religious profile would have drawn attention of the inquisitorial court in Feltre, in charge of spiritual matters.

Mauro Nequirito, Sudditi “inquieti e torbidi” e sudditi “ubbidienti e fedeli”. Permute di genti e territori fra la contea del Tirolo e il principato vescovile di Trento alla fine dell’antico regime
L’ultimo dei trattati che legarono il principato vescovile di Trento alla contea del Tirolo e perciò alla casa d’Austria fu stipulato nel 1777, in un clima segnato dalle riforme dell’assolutismo illuminato. Gli scambi di alcuni distretti amministrativi tra i due contraenti costituirono un primo tentativo di razionalizzare la complessa mappa regionale, semplificandone le linee confinarie e risolvendo vecchi contenziosi giurisdizionali.
The last of the treaties that linked the Prince-Bishopric of Trento to the County of Tyrol, namely to the House of Austria, was negotiated in 1777, in a climate marked by the reforms of the enlightened absolutism. The exchange of some administrative districts between the two counterparts represented a first attempt to rationalize the complex regional map by simplifying borderlines and settling old jurisdictional disputes.

Maria Santa Calabrese - Lydia Flöss, La presenza del lupo in Trentino: indagine storica, bibliografica e toponomastica
L’interesse per la presenza del lupo in Trentino si deve alla sua recente ricomparsa dopo più di centocinquanta anni di assenza. Le notizie ricavate da fonti storico-bibliografiche relative ai secoli XVIII e XIX dimostrano analogie con i dati di natura toponomastica per quanto riguarda sia le aree di maggiore diffusione (val di Non e Giudicarie), sia le aree caratterizzate da un’assenza assoluta di informazioni (val di Fassa). Inoltre, in accordo con le conoscenze sul comportamento del lupo, i toponimi si collocano soprattutto a quote medio-basse e in vicinanza degli abitati storici.
The interest for the presence of the wolf in Trentino is due to its recent reappearance after a more than 150 years’ absence. Information from historicalbibliographical sources concerning the eighteenth and nineteenth centuries shows similarities with toponymy data with regard to both the areas of wider diffusion (Non and Giudicarie valleys), and the areas characterized by absolute lack of information (Fassa valley). Moreover, in line with knowledge of the wolf’s behaviour, most toponyms are found at middle-low altitudes and in the nearby of old towns.

Sonia Forrer, Christian Schneller studioso di confine: cultura popolare del Wälschtirol e difesa del Deutschtum
A Christian Schneller (1831-1908) si devono numerosi studi di ambito linguistico ed etnografico sul Tirolo di lingua italiana (Wälschtirol), area nella quale egli vedeva la presenza di un’antica matrice culturale germanica. Fu professore presso il ginnasio di Rovereto, in anni cruciali, tra il 1856 e il 1868. Temendo le mire italiane, in particolare dopo la guerra del 1866, promosse iniziative in difesa dell’originario elemento culturale tedesco preservatosi nelle enclaves germanofone del Wälschtirol, anticipando metodi e finalità politiche delle associazioni tedesche di difesa nazionale.
Christian Schneller (1831-1908) was the author of several linguistic and ethnographic studies on the Italian-speaking Tyrol (Wälschtirol), an area where he saw the presence of an ancient German cultural matrix. He taught at the gymnasium in Rovereto in some crucial years, between 1856 and 1868. Fearing the Italian aspirations, particularly following the 1866 war, he promoted initiatives aimed at defending the original German cultural element that had preserved in the German- speaking enclaves in Wälschtirol, thus anticipating methods and political objectives of the German associations for national defence.

Luca Filosi, Tullio Marchetti, un alpino in Libia tra 1913 e 1914
Tra le migliaia di italiani partiti a combattere in Libia nella Guerra italo-turca (1911-1912) e poi nel successivo lungo scontro con le milizie libiche vi fu anche l’allora capitano degli alpini Tullio Marchetti che visse nella “quarta sponda” fra 1913 e 1914. Egli raccontò la sua esperienza in numerosi scritti spediti ai parenti e in un lungo diario privato. Una narrazione rimasta fino a poco tempo fa inesplorata e che restituisce oggi un Marchetti a tratti inedito rispetto all’immagine più conosciuta del comandante dell’Ufficio Informazioni della I Armata durante la Prima guerra mondiale.
Among thousands of militaries who left Italy in order to fight in Libya during the Italo-Turkish War (1911-1912), and then in the protracted conflict against the Libyan militias, there was the then Alpini’s captain Tullio Marchetti, who lived on the “fourth shore” between 1913 and 1914. He described his experience in several writings sent to his relatives, and in a long private diary. This story, which has remained unexplored until recently, offers now a portrait of Marchetti which differs to some extent from the better known figure of the Information Office commander of the First Army during WWI.

Francesco Fiorini, Scienza e politica nel Trentino del 1930: L’organizzazione scientifica dello Stato moderno di Giovanni Battista Trener
Il discorso intitolato L’organizzazione scientifica dello stato moderno, pronunciato nel 1930 da Giovanni Battista Trener di fronte al mondo scientifico italiano riunito a Trento per la XIX riunione della Società italiana per il progresso delle scienze, costituisce un’importante testimonianza del delicato rapporto tra scienza e politica in epoca fascista, nonché un documento fondamentale per delineare l’alto profilo intellettuale di un personaggio di assoluto rilievo della vita culturale trentina dell’epoca.
The speech entitled L’organizzazione scientifica dello stato moderno (The scientific organization of the modern state), held in 1930 by Giovanni Battista Trener in front of the Italian scientific community gathered in Trento for the 19th meeting of the Italian Society for the progress of science, testifies to the delicate relationship between science and politics under the fascist regime. Moreover, it is a fundamental document which enables to outline the high intellectual profile of a figure of utmost importance in the Trentino cultural life of that epoch.

Andrea Sarri, Chiesa e società nella diocesi di Bressanone tra le due guerre mondiali.
La cultura religiosa dei vescovi Johannes Raffl (1921-1927) e Johannes Geisler (1930-1939) Con lo spostamento del confine al Brennero si ruppe anche l’unità religiosa tirolese. I vescovi Raffl (1921-1927) e Geisler (1930-1952) diressero la diocesi di Bressanone in tale contesto. Il contributo esamina la cultura religiosa dei due vescovi, considerando in particolare le omelie e le lettere pastorali del periodo 1921-1939. Lo studio di questi documenti consente di valutare le modalità con cui i vertici della chiesa locale si confrontarono con i due volti della modernità, quello liberale e quello totalitario.
The shift of the boundary to the Brenner Pass broke also the religious unity of Tyrol. The bishops Raffl (1921-1927) and Geisler (1930-1952) run the Brixen diocese in this framework. The contribution examines the religious culture of the two bishops, taking into account particularly the homilies and pastoral letters of the period 1921-1939. The study of these documents allows to evaluate how the heads of the local church confronted themselves with the two sides of modernity, the liberal one and the totalitarian one.[/vc_column_text][/vc_tta_section][/vc_tta_accordion][vc_media_grid item="mediaGrid_ScaleInWithIcon" grid_id="vc_gid:1539872344498-ff45f68d-4ae8-1" css=".vc_custom_1525416151372{margin-top: 55px !important;}"][/vc_column][/vc_row]

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