A. 96 (2017), 2

La riforma d’Italia secondo Pilati

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Emanuele Curzel, Il punto di vista di Dio, pp. 335-337
Vincenzo Calì, Torniamo allo Statuto. A quello regionale, pp. 339-340

SAGGI
Serena Luzzi, Riformare l’Italia. La proposta di Carlantonio Pilati, pp. 343-358
Gianluca Pederzini, Il primo libro di conti della confraternita dell’Immacolata di Villa Lagarina (1500-1535), pp. 359-382
Carlo Bartalucci, Sebastiano Montignosi e il trasferimento di maestranze seriche lucchesi a Trento a fine Seicento, pp. 383-398
Saverio Almini, 1811: un anno a Trento del comandante militare dell’Alto Adige (con l’appendice di una storia d’amore), pp. 399-427
Severino Vareschi, L’episcopato trentino di mons. Celestino Endrici (1904-1940). Progetto, realizzazioni, significato storico, pp. 429-458
Lorenzo Gardumi, Una guerra dimenticata? Riflessione bibliografica sui trentini nella Seconda guerra mondiale, pp. 459-488
Laurence Cole, L’opera di Leo Valiani La dissoluzione dell’Austria-Ungheria nel suo contesto storiografico, pp. 489-508

NOTE E COMUNICAZIONI
Paolo Dalla Torre, Padre Antonio Maturi: precisazioni su di una biografia, pp. 511-521
Roberta G. Arcaini, Chiara Lubich e Carlo de Ferrari, pp. 523-528

RECENSIONI E SEGNALAZIONI
Recensioni a cura di Marco Bettotti, Francesco Frizzera, Silvano Groff, Maddalena Guiotto, Alessio Quercioli, Matteo Rapanà, Severino Vareschi, Christian Zendri, pp. 531-563

Pubblicazioni di storia e cultura trentina 2016, pp. 565-607

VITA DELLA SOCIETÀ
Verbale dell’Assemblea generale ordinaria dei soci della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche (13 maggio 2017), pp. 611-630[/vc_column_text][vc_tta_accordion active_section="1" collapsible_all="true" css=".vc_custom_1525416238142{margin-top: 55px !important;}"][vc_tta_section title="Abstract" tab_id="1525416166554-165942e1-f1ca6344-24c6"][vc_column_text]Serena Luzzi, Riformare l’Italia. La proposta di Carlantonio Pilati (1767)
Il testo presenta il libro dell’illuminista trentino Carlantonio Pilati dal titolo Di una Riforma d’Italia, ossia dei mezzi di riformare i più cattivi costumi, e le più perniciose leggi d’Italia. L’opera fu pubblicata a Coira, anonima e con falso luogo di stampa, nel 1767; una seconda edizione ampliata fu stampata nel 1770. Steso con stile compilatorio, il libro entrò nei dibattiti italiani ed europei grazie all’attualità delle tematiche affrontate, dalla tolleranza alla revisione dei rapporti tra Stato e Chiesa, dall’istruzione alla riforma della giustizia.
The article presents the work of the Trentino Enlightenment thinker Carlantonio Pilati, entitled Di una Riforma d’Italia, ossia dei mezzi di riformare i più cattivi costumi, e le più perniciose leggi d’Italia [Concerning a Reform of Italy, or: The Means to reform the Worst Customs and the Most pernicious Laws of Italy]. The work was published anonymously in Coira in 1767 with a false place of publication; a second amplified edition was printed in 1770. A compilatory work, the book entered the Italian and European debates due to its topical issues, ranging from tolerance to the revision of State-Church relationships, from education to the reform of justice.

Gianluca Pederzini, Il primo libro di conti della confraternita dell’Immacolata di Villa Lagarina (1500-1535)
Nell’archivio parrocchiale di Villa Lagarina è conservato un libro di conti della confraternita dell’Immacolata che fornisce utili informazioni sulle prime fasi di vita del sodalizio. Il testo permette di scorgere le attività e gli interessi della confraternita e contribuisce alla conoscenza della realtà delle confraternite trentine nel passaggio tra medioevo ed età moderna.
The Parish Archives in Villa Lagarina preserve an accounting book of the Immacolata confraternity, which provides useful information on the early life of the association. The article enables to look into the operation and interests of the confraternity, and improves our knowledge of different aspects of the confraternities in Trentino in the phase of transition from the medieval to the early modern period.

Carlo Bartalucci, Sebastiano Montignosi e il trasferimento di maestranze seriche lucchesi a Trento a fine Seicento
Tra le industrie seriche dell’Italia centro-settentrionale tra XVII e XVIII secolo, quella lucchese era volta all’eccellenza, richiedeva manodopera specializzata ed esercitava ancora un grosso richiamo sui mercati dell’Europa centro-orienta-le. Tra i numerosi operatori mercantili originari di Lucca attivi alle fiere di Bolzano, vi era anche il mercante e tessitore Sebastiano Montignosi, che in società con due esponenti del patriziato trentino, sullo scorcio del Seicento riuscì ad attirare maestranze seriche lucchesi a Trento, nel tentativo – vano – di introdurvi una manifattura di lusso.
Among the silk industries located in the Centre-North of Italy between the seventeenth and eighteenth centuries, the one in Lucca aimed for excellence, required a specialized labour force, and was still widely appreciated on the markets of Central- Eastern Europe. Many merchants from Lucca operated at the Bolzano fairs; among them, the merchant and weaver Sebastiano Montignosi. This latter established a partnership with two members of the Trento patriciate at the end of the seventeenth century, and was able to attract several silk labourers from Lucca in the (vain) attempt to introduce a luxury manufacture in the bishopric’s capital.

Saverio Almini, 1811: un anno a Trento del comandante militare dell’Alto Adige (con l’appendice di una storia d’amore)
Il polacco Jan Dembowski, generale delle armate napoleoniche – noto ai più per l’infelice matrimonio con Matilde Viscontini, giovane milanese desiderata da Ugo Foscolo e amata invano da Stendhal – nel 1811 fu inviato nel dipartimento dell’Alto Adige per le sue doti di organizzatore e per la sua reputazione di moderato nei rapporti con l’elemento locale. Lo studio, accostando fonti d’archivio milanesi e trentine in gran parte inedite, suggerisce alcune riflessioni su come si è andato delineando il destino politico delle terre atesine nel cruciale passaggio dall’antico regime all’epoca moderna.
The Polish Jan Dembowski, general of the Napoleonic Army, was sent in 1811 to the Alto Adige department due to his organization skills and for his reputation as a moderate in the relationships with the locals. The article – based on largely unpublished archival sources preserved in Milan and Trento – suggests some reflections as to how the political destiny of the region became clearer in the crucial phase of the transition from the ancient regime to the modern period. In the appendix: three letters written by Luigi Cavalletti, aide-de-camp of the general, concerning private issues.

Severino Vareschi, L’episcopato trentino di mons. Celestino Endrici (1904-1940). Progetto, realizzazioni, significato storico
Si propone una lettura complessiva della figura di Endrici: la sua biografia (il decennio anteguerra, la tragedia della guerra e i rapporti con l’episcopato austriaco e con la Santa Sede, l’incorporazione al Regno italico e i rapporti con la Chiesa e cattolicesimo italiano, la ricostruzione delle locali opere sociali cattoliche e la nuova sfida dei rapporti con il regime fascista in Italia), gli elementi e riferimenti fondamentali della sua impostazione ecclesiologica e pastorale, la sua visione della società e della politica e i conseguenti impulsi da lui impartiti all’organismo diocesano.
The article offers an overall view of Endrici’s figure: his biography (the pre-war decade, the war tragedy and the relationships with the Austrian episcopate and the Holy See, the incorporation into the Kingdom of Italy and the relationships with the Church and the Italian Catholicism, the reconstruction of the local catholic social works and the new challenge of the relations with the Fascist regime in Italy), the fundamental elements and reference points of his ecclesiological and pastoral mindset, his vision of society and politics, and the impulses he consequently gave to the diocesan organization.

Lorenzo Gardumi, Una guerra dimenticata? Riflessione bibliografica sui trentini nella Seconda guerra mondiale
Il saggio intende fare il punto circa gli studi editi, dal 1945 in poi in Trentino, sul tema della Seconda guerra mondiale. Se fino agli anni Sessanta è prevalso un indirizzo volto ad affrontare determinati aspetti del conflitto in un'ottica istituzionale, dagli anni Settanta emerge la volontà d'indagare gli effetti della guerra sui trentini recuperandone le memorie. A conti fatti, però, la lettura di quegli eventi rimane ancora parziale e settoriale, lontana da una ricostruzione efficace, capace di abbracciare interamente il periodo 1940-1945.
The essay aims to present the state of the art of the scholarly works on WWII that have been published in Trentino since 1945. Whilst until the 1960s the prevailing tendency was to address different aspects of the conflict from an institutional perspective, the willingness has emerged from the 1970s onwards to investigate the war consequences on the Trentino people by retrieving their memories. Overall, however, we still have only a partial and sectoral narrative for those events, far from an effective reconstruction able to fully embrace the 1940-1945 period.

Laurence Cole, L’opera di Leo Valiani La dissoluzione dell’Austria-Ungheria nel suo contesto storiografico
Oltre a riassumere i principali argomenti del volume, l’articolo colloca l’opera nel contesto della vita di Valiani e della storiografia del tempo; descrive la natura pionieristica del lavoro, che si distingue tra le ricerche in lingua italiana sulla monarchia degli Asburgo per la sua ampiezza e importanza, nonché per la sua attenzione all’interazione tra gli sviluppi internazionali e i movimenti nazionali durante la Prima guerra mondiale. Il libro è stato ingiustamente trascurato e dovrebbe essere riconosciuto come un classico sul tema.
As well as summarizing the key arguments of Valiani’s book, the article places the work within the context of Valiani’s life and the historiography of the time; outlines the pioneering nature of the work, which stands out in the Italian literature on the Habsburg Monarchy due to its breadth and scope, as well as its attention to the interplay between international developments and national movements during the First World War. Valiani’s book has been unjustly neglected in much of the subsequent literature and should be recognized as a classic work on the topic.[/vc_column_text][/vc_tta_section][/vc_tta_accordion][/vc_column][/vc_row]

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