A. 97 (2018), 1

Rinascimento fra i monti

Categoria:

Mondi alla rovescia. Una torre medievale ad Ala e il suo ciclo affrescato
Annamaria Azzolini, pp. 7-39

Gli stemmi di torre Burri ad Ala. Evidenze araldiche e considerazioni storiche per una datazione al 1392-96
Walter Landi, pp. 41-95

Ancora sui sesini veneziani della raccolta Dalla Laita ad Ala. Emissioni irregolari, contraffazioni e imitazioni
Beata Teresa Marcinik, pp. 97-133

Inediti di Giovanni Battista Lampi nelle collezioni trentine
Roberto Pancheri, pp. 135-155

I Firmian e l’arte nel XIX secolo: aggiunte ai cataloghi di Carlo Vanzo e Stefano Varner con documenti inediti sulla Quadreria Firmian
Paolo Dalla Torre, pp. 157-177

 

CARTE D’ARCHIVIO
Elvio Mich, Italo Giordani, “…tutta da me rifabricata, accresciuta, ed’amobiliata a forza delle mie studiose fatiche”: il testamento e la casa-studio di Giuseppe Alberti a Cavalese, pp. 181-211

ALBUM
Emanuele Curzel, Daniela Dalmeri,
Un viaggio nelle province redente (1933), pp. 213-228

RECENSIONI E SEGNALAZIONI
Pubblicazioni di arte trentina 2017, a cura di Sara Retrosi, pp. 231-239
Ezio Chini, Renaissance im Gebirge. Rinascimento fra i monti, pp. 241-277
Recensioni a cura di Antonio Carlini, Ezio Chini, Luca Gabrielli, Paola Venturelli, pp. 279-297

Abstract

Annamaria Azzolini, Mondi alla rovescia. Una torre medievale ad Ala e il suo ciclo affrescato
All’ingresso del centro storico di Ala è situato un edificio che sotto l’apparentemente foggia moderna nasconde una torre medievale. Il saggio indaga il contesto insediativo del manufatto fin dalle sue origini, ricostruendo la storia, rintracciando le vicende edilizie attraverso ciò che delle murature si conserva e mettendo in risalto brani di un pregevole ciclo affrescato risalente al tardo XIV secolo. Scene che rimandano ad un mondo alla rovescia e a stemmi appartenenti a cavalieri tirolesi, che fanno intuire legami ed accordi politici tra signorie legate ai duchi d’Austria.
At the entrance of Ala’s old town there is a building that hides a medieval tower under the apparently modern shape. The essay investigates the settlement context of the artificial since its origins, reconstructing the history, tracing the events of building through what of the walls is preserved and some fragments of valuable frescoes dating from the late fourteenth century. Scenes that refer to a world upside down and coats of arms of Tyrolean knights that make us think of ties and political agreements between lordships linked to the dukes of Austria.

Walter Landi, Gli stemmi riscoperti. Evidenze araldiche e considerazioni storiche per una datazione degli affreschi di ‘Torre Burri’ ad Ala al 1392-96
Torre Burri ad Ala è un edificio di origine duecentesca che all’esterno della parete occidentale, oggi inglobata da un caseggiato addossatole nel tardo medioevo (Casa Pandolfi), presenta un lacerto d’affresco caratterizzato da stemmi e figure zoomorfe assegnabili stilisticamente alla seconda metà del XIV secolo. Il presente saggio si preoccupa di identificare gli stemmi, gli armigeri e di fornirne una datazione più precisa, ma non solo. L’analisi del monumento e del contesto che lo produsse, raggiunta sulla base di un ampio vaglio delle fonti araldiche del tempo e di materiale archivistico in gran parte inedito e di provenienza non regionale, ha condotto a una ridefinizione del rapporto dei signori di Ala, cioè i Castelbarco, con i duchi d’Austria, con i Visconti e con Venezia, così come all’identificazione della torre stessa quale sede signorile castrobarcense ad Ala e come evoluzione dell’antica gastaldia trentino-vescovile di cui i Castelbarco erano detentori perlomeno dal 1203.
The Torre Burri building at Ala (Trentino) whose core dates back to the 13th century, displays on a small part of its western external wall – today overbuilt by the adjacent Casa Pandolfi – a fresco detailing coats of arms and zoomorphic figures from the second half of the 14th century. The paper aims to identify the specific heraldic signs and the various armor-bearers, proposing a more precise age determination of the paintings. In order to better understand the peculiar cultural and social context of the monument, were reconsidered here both the heraldic elements and their origin, as well as a great deal of unpublished archival sources of mostly non-regional provenance. The analysis leads to new conclusions about the complex relationship between the Ala-based noble family of Castelbarco and the Habsburgian dukes of Austria, the Visconti dynasty and the republic of Venice. Finally, the paper advocates for identifying the Burri tower with the Castelbarco’s seat within the Ala village, serving as the former demesne (castaldy) of the Trento bishopric, the functions of which were detained by the Castelbarco family itself.

Beata Teresa Marcinik, Ancora sui sesini veneziani della raccolta Dalla Laita ad Ala. Emissioni irregolari, contraffazioni e imitazioni
Il gruzzolo di sesini veneziani presente tra i reperti della raccolta numismatica di Luigi Dalla Laita ad Ala si compone di 62 monete e proviene forse da un ripostiglio del territorio alense, occultato in un momento prossimo al 1603, anno di ritiro della serie monetale. Le monete appartengono alle emissioni dei sesini regolari, con l’eccezione di due pezzi risalenti al dogato di Pasquale Cicogna (1585-1595), dei quali l’uno è una variante di tipo regolare, mentre il secondo risulta essere un’imitazione. Il presente contributo contestualizza i due esempi di emissione irregolare sia da un punto di vista storico, nel quadro delle falsificazioni monetali di età moderna nell’Italia settentrionale, sia dal punto di vista scientifico, alla luce delle indagini archeometriche condotte su un campione dei reperti. Segue la schedatura della seconda parte del catalogo dei sesini della raccolta Dalla Laita (42 pezzi) e di un sesino in collezione privata, rinvenuto in località Colleri presso Serravalle di Ala, tutti di emissioni regolari della zecca di Venezia.
The group of Venetian sesini, present among the finds of the numismatic collection of Luigi Dalla Laita in Ala, consists of 62 coins. It may originate from a hoard, found in the Ala territory, concealed in a moment close to 1603, when the monetary series was withdrawn. The coins belong to the emissions of the regular sesini, with the exception of two pieces dating back to the period when Pasquale Cicogna was Doge (1585-1595), one of which is a variant of the regular type, while the second is an imitation. The present contribution contextualizes the two examples of irregular emission, both from a historical point of view, in the context of the monetary falsifications of modern age in northern Italy, and from the scientific point of view, in light of the archaeometric investigations carried out on a sample of the findings. The contribution also contains the second part of the catalog of the sesini from the Dalla Laita collection (42 pieces) and one sesino from a private collection, found in Colleri near Serravalle di Ala, all of which are regular issues of the Venice Mint.

Roberto Pancheri, Inediti di Giovanni Battista Lampi nelle collezioni trentine
Dopo la mostra allestita a Trento nel 2001, che riaccese l’attenzione della critica sul pittore Giovanni Battista Lampi (Romeno 1751 – Vienna 1830), le nostre conoscenze sulla sua attività e su quella dei suoi due figli si sono notevolmente allargate, grazie anche all’emersione di numerose opere dal mare magnum del mercato dell’arte e alla loro acquisizione da parte di collezioni pubbliche e private. Nel contributo vengono presentati sei ritratti inediti di Lampi senior, riapparsi negli ultimi anni sul mercato internazionale e oggi conservati in Trentino. Si tratta di opere appartenenti alla piena maturità o all’estrema fase creativa del pittore, in bilico tra neoclassicimo e romanticismo, che arricchiscono il già corposo catalogo di uno dei massimi protagonisti della ritrattistica del suo tempo.
After the exhibition set up in Trento in 2001, which rekindled the attention of the critics on the painter Giovanni Battista Lampi (Romeno 1751 – Vienna 1830), our knowledge of his activity and that of his two sons have greatly expanded, thanks to the emergence of several works from the mare magnum of the art market and to their acquisition by public and private collectors. Six unpublished portraits by Lampi senior, reappeared in the last few years on the international market and now kept in Trentino, are presented in the paper. These are works belonging to the full maturity or to the extreme creative phase of the painter, balanced between neoclassicism and romanticism: they enrich the already big catalogue of one of the main protagonists of the portraiture of his time.

Paolo Dalla Torre, I Firmian e l’arte nel XIX secolo: aggiunte ai cataloghi di Carlo Vanzo e Stefano Varner con documenti inediti sulla Quadreria Firmian
Un disegno di Carlo Vanzo e un monumento funebre di Stefano Varner sono accomunati dal desiderio di memoria da parte degli esponenti della famiglia dei conti Firmian: da un lato l’esigenza del ricordo di un atto di generosità verso i frati francescani di Cavalese, da rendere visibile con un dipinto, dall’altro il tentativo grafico di eternare il ricordo di Giovanni Nepomuceno conte Firmian, proponendo per saecula seculorum titoli e azioni della sua vita. In aggiunta alcuni documenti permettono di documentare la consistenza della Quadreria Firmian nel corso del XIX secolo.
A drawing by Carlo Vanzo and a funeral monument by Stefano Varner have in common the desire to keep the memory of the Firmian family alive: on one side the need to remember an act of altruism towards the Franciscan friars of Cavalese, shown through a drawing; on the other side a graphic attempt to make the memory of Giovanni Nepomuceno count Firmian eternal, creating a monument that reminds the titles and the actions of his life. In addition some of the documents provide evidence of the consistency of the Quadreria Firmian during the XIX century.

Elvio Mich, Italo Giordani, “…tutta da me rifabricata, accresciuta, ed’amobiliata a forza delle mie studiose fatiche”: il testamento e la casa-studio di Giuseppe Alberti a Cavalese
Si pubblica il testamento del pittore e architetto Giuseppe Alberti (1714) e altri documenti che lo riguardano. Dalla loro lettura è possibile precisare quale fosse l’abitazione-studio progettata ed eretta dall’artista a Cavalese nell’ultimo decennio del Seicento. In questo palazzo, Alberti fondò una scuola di pittura frequentata da numerosi allievi, fra i quali divennero celebri Michelangelo Unterperger e Paul Troger.
In this paper is published the last will and testament of the painter and architect Giuseppe Alberti (1714), with the addition of other documents that concern his life. By reading these sources it is possible to locate the residence and atelier of the artist, which was planned and built by him in Cavalese, during the last decade of the 17th century. In this building, Alberti founded his school of painting, which was attended by numerous scholars, among which the famous Michelangelo Unterperger and Paul Troger.

Ezio Chini, Renaissance im Gebirge. Rinascimento fra i monti
Prendendo lo spunto dalla mostra dedicata al “Rinascimento fra i monti” nel territorio sudtirolese e al pittore Bartlme Dill Riemenschneider (1495/1500 c. – 1549/50), tenuta nel 2017 alla Hofburg di Bressanone, vengono indagati aspetti della produzione artistica della regione dell’Adige nella prima metà del sec. XVI. Ci si sofferma in particolare sul catalogo dell’esposizione curato da Johann Kronbichler insieme ad Hanns-Paul Ties e su opere d’arte di cultura figurativa tedesca conservate nell’area trentina.
Drawing on the exhibition about the “Renaissance in the mountains” in South Tyrol and the painter Bartlme Dill Riemenschneider (1495/1500 c. – 1549/50), held at the Hofburg in Brixen in 2017, the paper examines some aspects of artistic production in the region of the river Adige during the first half of the 16th century. Special attention is paid to the exhibition catalogue, edited by Johann Kronbichler with Hanns-Paul Ties, and to some works of art preserved in Trentino, which are the expression of German artistic culture.