A. 99 (2020), 1

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A 100 anni dalla prima pubblicazione della rivista di Studi Trentini, e al numero 99 della serie, Studi Trentini. Storia si presenta in una veste rinnovata.
Ci congediamo dalla copertina verde, dalla doppia immagine e dagli strilli, dal monogramma della nostra casa editrice: da tutti gli elementi che hanno segnato anche visualmente la trasformazione inaugurata nel 2011, quando la rivista Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione prima cambiava nome, periodicità, dimensioni, struttura e norme editoriali.
Torniamo allo sfondo bianco della tradizione, che ha accompagnato la rivista fin dal 1964. Ma sullo sfondo bianco il lettore troverà una nuova testata, redatta con il font Episcopatum appositamente realizzato per Studi Trentini; un nuovo formato per l’immagine di copertina; e un nuovo logo, frutto di un attento ripensamento della tradizione, con la conferma della presenza iconica dell’aquila fiammeggiante tridentina – ma senza il vieto riferimento ai quattro colli e ai tre passi alpini dalla medesima soggiogati – e con la dicitura Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, che rafforza il nostro legame con una storia di autorevolezza scientifica e di attenzione alle domande del presente e della comunità.
Per queste innovazioni grafiche e iconografiche siamo grati agli amici Luca Franceschini e Tommaso Gonzalez, che hanno accolto la sfida di ridisegnare l’immagine di una Società ormai centenaria e hanno dedicato all’impresa ore di lavoro, di studio e di confronto. I contenuti continuano a essere garantiti da direttore, redazioni e collaboratori.
Buona lettura! 

Marcello Bonazza

 

INDICE

EDITORIALE

          Emanuele Curzel, La Grande Guerra è finita, pp. 7-12

SAGGI

  • Marco StenicoL’elezione vescovile di Bernardo Cles e una missione di Heinrich Beringer “ad Caesarem” (giugno-luglio 1514)
  • Franca Barbacovi, Prigionia e riscatto: il capitano Gerolamo Roccabruna e la spedizione di Gerba del 1560
  • Carlo Andrea Postinger, Il Movente, l’Immutabile e “un globo di meteore ignite”: l’impresa dell’Accademia degli Accesi
  • Maria Mangiafesta, Il rilievo mitriaco da Mauls e le epigrafi trentine. Lettere  tra archeologi ed eruditi all’inizio del XIX secolo
  • Mariafrancesca VassalloStudenti indisciplinati. Alcuni casi nel Ginnasio Liceo di Trento tra 1900 e 1913
  • Aldo Gottardi“Feldseilbahn 08”: la teleferica campale militare da Trento alle Giudicarie
  • Michel Paolifrancesi a Samara e gli irredenti del Battaglione italiano Savoia (Russia, estate 1918)
  • Mauro NequiritoMasi chiusi, proprietà collettive e usi civici

 

NOTE E COMUNICAZIONI

  • Quinto Antonelli, Emanuele CurzelIl “Comitato agitazione contro scuole tedesche” (1910)

RECENSIONI 

  • Recensioni a cura di Emanuele Curzel, Paolo Marangon, Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Ugo Pistoia

VITA DELLA SOCIETÀ

  • In memoria di Maria Garbari, Silvio Gilli, Gianfranco Granello, Guido Lorenzi, Lino Mocatti, Federico Seneca

Abstract

Marco Stenico
L’elezione vescovile di Bernardo Cles e una missione di Heinrich Beringer “ad Caesarem” (giugno-luglio 1514)

Si prendono in esame due documenti inediti riferiti alle vicende dell’elezione di Bernardo Cles a vescovo di Trento (12 giugno 1514): un libro di conti nel quale Heinrich Beringer, procuratore del fisco vescovile di Trento, espone la nota delle spese sostenute nel corso di una sua missione presso l’imperatore intrapresa il 9 giugno 1514 su mandato del Cles, e una lettera con cui Beringer informa il Cles sull’incontro avuto a Innsbruck l’11 giugno 1514 con i consiglieri della Reggenza tirolese nel contesto di quella missione. I documenti, conservati presso l’Archivio di Stato di Trento, sono pubblicati in appendice.

This essay examines two unpublished documents concerning the election of Bernardo Cles as bishop of Trento (12th June 1514). The first is an account book in which Heinrich Beringer, the prince-bishop’s tax collector, lists all expenses incurred during the voyage to the emperor undertaken on 9th June 1514 on Cles’ mandate. The second is a letter from Beringer informing Cles about the meeting in Innsbruck on 11th June with the councillors of the Tyrolean regency. Both documents, held by the State Archives in Trento, are reported in the appendix.

 

Franca Barbacovi
Prigionia e riscatto: il capitano Gerolamo Roccabruna e la spedizione di Gerba del 1560

Tre membri dell’aristocrazia trentina caddero prigionieri dei turchi nel 1552 e nel 1560; è nota la sorte di Giovanni Federico Madruzzo e di suo fratello Giorgio, nipoti del cardinale Cristoforo Madruzzo, mentre quasi sconosciuto è il caso di Gerolamo Roccabruna, che prese parte alla spedizione di Gerba e a favore del quale il cardinale Ludovico Madruzzo scrisse tre lettere (all’imperatore, a Johann von Trautson e al segretario imperiale Dionysien von Rost), affinché nell’ambasceria che si diceva Ferdinando I avrebbe inviato nel 1562 a Costantinopoli ci si preoccupasse della sua liberazione.

Three members of the Trentino aristocracy fell prisoners into the hands of the Turks in 1552 and 1560. The fates of Giovanni Federico Madruzzo and of his brother Giorgio, nephews to cardinal Cristoforo Madruzzo, are well known. By contrast, the case of Gerolamo Roccabruna – who participated in the Djerba expedition – is almost ignored. Cardinal Ludovico Madruzzo wrote three letters in his favour (to the emperor, to Johann von Trautson and the imperial secretary Dionysien von Rost) in an effort to solicit interest in his liberation from the embassy that Ferdinand I was to envoy in 1562 to Constantinople.

 

Carlo Andrea Postinger
Il Movente, l’Immutabile e “un globo di meteore ignite”: l’impresa dell’Accademia degli Accesi

L’Accademia degli Accesi, fondata a Trento nel 1629, adottò fin da subito quale proprio simbolo un’elaborata “impresa” formata da una combinazione di figure e parole, finora descritta e spiegata in modo piuttosto approssimativo. Attingendo alla testimonianza degli accademici stessi ne viene ora proposta una nuova lettura, smentendo l’esistenza di varianti rispetto al primo disegno originale e riconoscendo invece le altrimenti ignote “imprese” dei vescovi Carlo Emanuele Madruzzo (“il Movente”) e Francesco Alberti Poia (“l’Immutabile”).

The Academy of the Accesi, established in Trento in 1629, adopted from the outset an elaborated symbol made up of figure and words, for which we still have only rather approximate descriptions and explanations. Drawing on the testimonies of the academics themselves, this essay suggests a new interpretation, which refutes the existence of variants to the original figure and recognizes the otherwise unknown imprese of the bishops Carlo Emanuele Madruzzo (“il Movente”, the Mover) and Francesco Alberti Poia (“l’Immutabile”, the Immutable).

 

Maria Mangiafesta
Il rilievo mitriaco da Mauls e le epigrafi trentine. Lettere tra archeologi ed eruditi all’inizio del XIX secolo

Il ritrovamento, fra gli scritti di Georg Zoega conservati nella Royal Library di Copenhagen, di una lettera di Benedetto Giovanelli con il disegno del rilievo da Mules/Mauls e la trascrizione di alcune epigrafi trentine, permette di riconsiderare l’attenzione che Benedetto Giovanelli pose su queste antichità: le fece oggetto di suoi scritti e le sottopose al parere di personaggi illustri che animarono la scena erudita della Roma di Pio VI, il danese Georg Zoega e l’epigrafista Gaetano Marini, ambedue legati agli stessi ambienti accademici romani.

The random finding, among the writings of Georg Zoega kept in Copenhagen’s Royal Library, of a letter from Benedetto Giovanelli with a design of the Mules/Mauls relief and the transcription of some Trentino’s epigraphs, allows us to reconsider the attention that Giovanelli placed on these antiquities. He made them the subject of his writings and submitted them to the opinion of two personalities who animated the erudite scene of Pius VI’s Rome, namely Georg Zoega and the epigraphist Gaetano Marini, who were linked to the same Roman academic circles.

 

Mariafrancesca Vassallo
Studenti indisciplinati. Alcuni casi nel Ginnasio Liceo di Trento tra 1900 e 1913

Il contributo prende in esame alcuni casi disciplinari, documentati nell’archivio dell’attuale liceo “Giovanni Prati” di Trento, che vedono protagonisti studenti colpevoli di trasgressioni al regolamento scolastico (1900-1913). Si tratta di casi di infrazioni disciplinari dalla connotazione politica, che denotano come le difficoltà di convivenza tra italiani e tedeschi in territorio tirolese avessero delle ripercussioni nella realtà ginnasiale trentina e come le autorità affidassero all’istituzione scolastica un ruolo di censore politico che essa zelantemente assolveva. 

This essay analyzes some disciplinary cases documented in Liceo Prati’s archive concerning students’ non-compliance with the gymnasium school regulations (1900-1913). The cases have a political connotation as they have to do with the problematic coexistence between Italian and German people in Tyrol at the time. The documents show the extent to which such a complex social context had an impact on the local school life and how the gymnasium used harsh discipline to deal with those infringements in line with its role of political censor.

 

Aldo Gottardi
“Feldseilbahn 08”: la teleferica campale militare da Trento alle Giudicarie

In questa ricerca si analizzano la genesi, le vicende operative e la fine della lunga teleferica campale realizzata dall’esercito austro-ungarico tra il 1916 e il 1918 per collegare i magazzini militari di Trento con le Giudicarie e garantire, attraverso una moderna, veloce e tecnologicamente avanzata infrastruttura, un costante e continuo rifornimento al fronte di guerra. Penalizzata da guasti e frequenti furti operati dai civili, fu comunque una delle più ardite e imponenti linee teleferiche realizzate lungo il fronte italo-austriaco durante la Grande Guerra.

Between 1916 and 1918, the Austro-Hungarian army built a long field cableway to connect the military repositories in Trento with the Giudicarie valleys. This essay analyses the origins, operation and fate of this modern, fast and technologically advanced infrastructure, which was to warrant constant and continuous supplies to the war front. Although penalized by breakdowns and frequent theft committed by civilians, it was nevertheless one of the boldest and most impressive cableways built along the Italian-Austrian front during the Great War.

 

Michel Paoli
I francesi a Samara e gli irredenti del Battaglione italiano Savoia (Russia, estate 1918)

È nota da tempo la vicenda del Battaglione Savoia, creato in Russia nell’estate del 1918 da un capitano italiano autoproclamato, che riunirà alcune centinaia di irredenti, ex prigionieri, e attraverserà la Siberia prima di essere sciolto a Vladivostok. Lo studio evidenzia la responsabilità di alcuni francesi presenti a Samara e Kazan nella costituzione di questa unità militare irregolare e spiega quali particolari circostanze hanno potuto indurre un semplice borghese a parlare “in nome del Re” per reclutare sudditi austro-ungarici e porli sotto la protezione della bandiera italiana.

The adventure of the Savoia Battalion, created in Russia in the summer of 1918 by a self-proclaimed Italian captain, has long been known. The battalion brought together a few hundred “irredenti”, former prisoners, and crossed Siberia before being dissolved in Vladivostok. The study highlights the responsibility of some Frenchmen present in Samara and Kazan in the constitution of this irregular military unit, and it explains what particular circumstances may have induced a private individual to speak “in the name of the King” to recruit Austro-Hungarian subjects and place them under the protection of the Italian flag.

 

Mauro Nequirito
Masi chiusi, proprietà collettive e usi civici. Francesco Menestrina e l’indagine sulle consuetudini giuridiche della Venezia Tridentina

La Società italiana per il progresso delle scienze nel 1930 commissionò all’Isti-tuto di studi legislativi in Roma un’indagine sulle consuetudini giuridiche della Venezia Tridentina. L’iniziativa faceva seguito all’emanazione della legge del 1927 sulla liquidazione degli usi civici e il disciplinamento delle proprietà collettive, che metteva in discussione gli assetti tradizionali dell’agricoltura di montagna nella regione. Al giurista trentino Francesco Menestrina fu affidata la raccolta del materiale utile all’indagine. Dai documenti raccolti emergono molte voci in difesa degli istituti su cui si reggeva il sistema silvo-pastorale locale e in particolare del “maso chiuso”.

In 1930 the Italian Association for the Advancement of Science commissioned to the Institute for Legislative Studies in Rome an inquiry on the legal customs in the Venezia Tridentina. The initiative followed enactment in 1927 of the law concerning the liquidation of civic uses and regulation of commons, which questioned the traditional arrangement of mountain agriculture in the region. Trentino’s jurist Francesco Menestrina was entrusted with the collection of the materials for the inquiry. Several voices emerge from the documents in defence of the institutes that supported the local silvo-pastoral system and particularly the “maso chiuso” (closed farm).