Monclassico, 1819 – Malé, 1895

Nacque a Monclassico, in val di Sole, ricevendo il nome del nonno materno e del titolare della chiesa; la sua famiglia contava da secoli persone insigni per cultura e professione, per esempio don Bartolameo Bottea (1766-1840) “maestro ottimo di tutto il ginnasio” di Trento, come lo definisce la memoria di morte. Studiò a Trento e nel 1843 fu ordinato sacerdote; si recò come cooperatore a Castello Tesino (1844-1849), dove nel 1848 difese il seminarista Pietro Menguzzato dall’accusa di essere filoitaliano. Passò quindi a Tassullo (1849-1850) e si distinse nell’assistenza ai malati di colera
Nel periodo in cui fu parroco di Folgaria (1850-1860) intraprese il lavoro di riordino e inventariazione dell’archivio comunale (1851-1853), utilizzando quindi i documenti per la stesura della Cronaca di Folgaria (completa in manoscritto nel 1858 ed edita due anni più tardi per interessamento del comune). Il notevole lavoro gli procurò nel 1860 la nomina a socio corrispondente dell’Accademia roveretana degli Agiati. Passò quindi a Pergine (1860-1879) come parroco e decano, nonché (fino al 1868) ispettore scolastico. Dedicò il suo tempo non solo alla cura pastorale ma anche alle ricerche storiche, completando nel luglio 1873 le Memorie di Pergine e del Perginese (edite nel 1880). Come lui stesso scrisse in premessa, il favore incontrato dal testo edito anni prima su Folgaria “mi fu di sprone ad abbracciare e a compiere questa nuova fatica”. Dal 1879 proseguì il proprio ministero a Malé, dove fu parroco e decano (di un decanato che dal 1824 comprendeva anche Ossana e dunque la media e l’alta val di Sole). Durante il periodo solandro, l’ultimo della sua vita, il sacerdote propose di aprire in Palazzo Pezzen a Croviana un ospedale, progetto non realizzato; pubblicò inoltre diversi saggi e in particolare “il terzo sasso, che volentieri offro alla fabbrica della nostra Storia”, in altre parole il libro Storia della Val di Sole, edito a Trento nel 1884.
Don Bottea realizzava più copie manoscritte delle sue opere, da lui inviate a diversi enti di conservazione: la Cronaca di Folgaria, in originale presso l’Archivio parrocchiale di Folgaria, è presente anche a Trento in Biblioteca comunale e a Rovereto in Biblioteca civica, dove si conserva inoltre un manoscritto intitolato Le Valli del Nosio. Brano storico, nel quale l’autore unisce quanto già scritto in due saggi precedenti sulle rivolte degli anni 1407, 1477 e 1525. Copie delle Memorie di Pergine e del Perginese sono presso l’Archivio storico dell’Accademia roveretana degli Agiati e in proprietà privata. Si segnala inoltre il regesto, inedito, di documenti della famiglia Hippoliti da Pergine Valsugana, conservato presso la Biblioteca comunale di Trento. Un aspetto poco noto della sua attività riguarda la sua produzione di esametri o distici latini per il vescovo Giovanni Giacomo Della Bona (1879-1885), per il vescovo Eugenio Carlo Valussi (1886-1903) e per papa Leone XIII (1878-1903).
Dalle opere di don Bottea emerge, pur soffuso, un sentimento di carattere nazionale, unito a una predilezione per la val di Sole, dove era nato e alla quale dedicò la maggior parte dei suoi saggi, quasi tutti editi nella rivista “Archivio Trentino”. In alcuni articoli indulge a piegare i fatti storici alle sue impressioni, rileggendo talvolta la storia con gli occhi del presente, in un accostamento non sempre obiettivo d’ispezioni dei luoghi, ipotesi toponomastiche, credito a voci locali: quest’aspetto appare evidente nell’opera I Franchi nella Val di Sole edito nel 1884.
A Bottea si deve inoltre la ricostruzione di moltissimi alberi genealogici dopo anni di paziente compulsazione dei registri anagrafici delle parrocchie che resse nel corso del suo mandato: Folgaria (1858), Pergine Valsugana (1876) e Malé (1885); compilò inoltre quelle di Monclassico, di Presson, Bolentina-Montes e Caldes. Come dichiarò più volte, le genealogie avevano innanzitutto un intento pratico: avrebbero offerto un aiuto ai parroci suoi successori per individuare i gradi di consanguineità, le parentele, le persone aventi diritto ad aspirare a un beneficio ecclesiastico. Le informazioni desunte dai registri potevano poi offrire notizie per la storia locale, preludio per compilare i lavori storiografici.
Il sacerdote entrò in contatto con diverse personalità della cultura della sua epoca, in particolare quelle legate alla rivista “Archivio Trentino” e dell’Accademia roveretana degli Agiati. Si ricordino per esempio Carlo de Giuliani, con il quale ebbe uno scambio epistolare; Luigi de Campi, che recensì in modo positivo il testo Storia della Val di Sole e che al funerale di don Bottea nel 1895 lesse un’orazione funebre a nome dell’Accademia degli Agiati; l’abate Modesto Bonato, autore della Storia dei Sette Comuni e contrade annesse; don Francesco Lunelli, per il quale tradusse nel dialetto di Monclassico la parabola del “Figliol prodigo” (Lc 15).
La biblioteca di don Bottea era costituita dai libri che erano stati della madre Maria Forno da Terzolas, da quelli della famiglia Bottea e da altri da lui raccolti nel corso della sua vita. Alcuni sono presso la Biblioteca parrocchiale di Malé, ora in deposito presso il Polo culturale “Vigilianum” di Trento.

 

Opere principali (in ordine cronologico)

  • Cronaca di Folgaria, Trento, Monauni, 1860 (rist. 1890, 1952, 1983).
  • Memorie di Pergine e del Perginese, Trento, Monauni, 1880 (rist. 1890, 1981, 1990).
  • Ancora sui Mocheni, in “Annuario della Società degli Alpinisti tridentini”, 8 (1881-1882), pp. 271-278.
  • La sollevazione dei rustici nelle valli di Non e di Sole nel 1525, in “Archivio Trentino”, 1 (1882), pp. 63-77.
  • Le rivoluzioni nelle valli del Nosio negli anni 1407 e 1477, in “Archivio Trentino”, 2 (1883), pp. 3-32.
  • I Franchi nella Val di Sole, in “Archivio Trentino”, 3 (1884), pp. 83-94.
  • Storia della Val di Sole, Trento, Monauni, 1884 (rist. 1890, 1984).
  • Le carte di regola, in “Archivio Trentino”, 10 (1891), pp. 259-265.
  • Brani di Storia Trentina, Trento, Monauni, 1891 (contiene la Cronaca di Folgaria, le Memorie di Pergine e del Perginese, la Storia della Val di Sole).

 

Bibliografia su don Tommaso Vigilio Bottea (in ordine cronologico)

  • Francesco Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento, Zippel, 1883, pp. 183-184.
  • In morte del reverendissimo don Tommaso Bottea Paroco-Decano di Malé, Trento, Monauni, 1895.
  • Silvio Battelli, scheda Bottea Ab. Tomaso, in Memorie dell’i.r. Accademia di Scienze Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto pubblicate per commemorare il suo centocinquantesimo anno di vita, Rovereto, Grigoletti, 1901, p. 717 (l’aggregazione al sodalizio è riportata per errore al 1864, al posto del corretto 1860).
  • Quirino Bezzi, Uomini illustri della Val di Sole, Trento, Artigianelli, 1953, pp. 24-25.
  • Quirino Bezzi, Don Tomaso Vigilio Bottea storico solandro, in “Strenna Trentina” 1976, pp. 63 e 65.
  • Fortunato Turrini, Monclassico e Presson. Antologia di documenti, note ed immagini, Malé, Centro Studi per la Val di Sole, 1995, pp. 273-274.

Paolo Dalla Torre

[Immagine: Ritratto di don Tommaso Vigilio Bottea, carboncino, fine del XIX secolo (Folgaria, Archivio parrocchiale, APF, 11.2 1 b. 1, Ufficio decanale. Carteggio e atti 1911-1993)]